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12th Hour, la street art per risolvere i problemi dello Yemen

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Ancora una volta la street art diventa strumento di espressione e di rivendicazione di diritti e ancora una volta a contribuire ci sono i social network. Nello Yemen l’artista e attivista  Murad Sobay cerca di risvegliare l’opinione pubblica e di attirare l’attenzione del governo con il progetto 12th Hour Graffiti, dove dodici sono i principali problemi della società yemenita e dodici sono le ore durante le quali l’artista esprime questi problemi in altrettante azioni  legate all’arte di strada.

L’iniziativa è nata come un progetto personale per poi vedere coinvolti altri giovani e nonostante l’arte sia esplicitamente vietata da alcuni precetti religiosi, la partecipazione è stata forte e sentita.

Nella prima ora della campagna Sobay si è concentrato sulla violenza causata dalle armi nello Yemen, il secondo paese con più alto tasso di possesso di armi al mondo. La diffusione di armi è un problema molto serio che sta vedendo una diffusione pandemica nel paese e alla foce di numerosi atti di violenza.

Nella seconda ora si è invece cercato di coinvolgere la comunità per discutere sul settarismo ancora molto radicato nello Yemen, dove la popolazione è divisa a metà tra musulmani sunniti e sciiti con conseguenti manifestazioni di odio e xenofobia. Nella terza ora,  invece, affronta il problema dei “rapimenti forzati” proponendo i ritratti, con nomi in arabo e inglese, di circa 100 uomini scomparsi e sulle cui sparizioni non è mai stata fatta chiarezza.


Lo Yemen ha una situazione politica che rasenta il regime autoritario, l’evoluzione dei mezzi di comunicazione è retriva e nell’intero paese non esiste nessun istituto d’arte. Sobay continuerà il suo progetto pacifico e ha tutto il mio sostegno.

Murad Sobay | facebook

Maria Caro

scritto da

Questo è il suo articolo n°444

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