A proposito del Pisa Book festival
C’è crisi. Tagli, tagli e ancora tagli; lo saprete sicuramente. Ma se sentite dire che i tagli all’istruzione e all’università non avranno conseguenze non credeteci!
L’altra sera stavo camminando in una via isolata, quando mi trovo davanti un tipo sinistro che mi sbarra la strada; dammi il portafoglio, mi dice. Non ho finito di dire NO che ricevo una botta sul capo e cado tramortito. Pare sia stato colpito da un cubetto di porfido del pavè o da un frammento di una colonna dorica del basso impero romano; si sta ancora indagando a proposito.
Mi risveglio in ospedale dove un rappresentante dell’ordine pubblico mi spiega che sono stato vittima della gang degli assistenti della facoltà di archeologia, che si trova lì vicino. Dopo i tagli e l’aumento del costo della vita sono stati costretti a darsi al borseggio per sopravvivere; visto che dallo stato nisba.
Dimesso dall’ospedale, ancora bello fasciato, vado alla fermata del tram dove nell’attesa faccio amicizia con un signore di ritorno dal supermercato. Ah brutta storia, mi dice, quando gli racconto cosa mi è successo. Ma per fortuna non sono tutti come quelli della facoltà di archeologia, aggiunge. Per fortuna c’è chi resiste.
Prendi l’editoria: nonostante tutto un sacco di persone continuano a darsi da fare: sia attraverso il web sia promuovendo iniziative interessanti come il Pisa Book Festival. Mah, rispondo io, intanto arriva il tram.
A bordo il signore continua: beh forse non lo sai ma il Pisa Book Festival è giunto alla sua settima edizione e quest’anno offrirà ampi spunti di riflessione sulla scrittura e sulla libertà di stampa. Basta scorrere il calendario sul sito per vedere la quantità di eventi che ci saranno. Diari da Gerusalemme, viaggi in Tibet, incontri con gli autori, seminari, corsi di scrittura e caffè letterari. Non solo promozione, insomma. Centottanta espositori su tremila metri quadrati.
Quindi, prosegue mentre il tram va di fermata in fermata, mettiamo caso che ti interessa la Isbn Edizioni o la Marcos y Marcos oppure Il Foglio Letterario edizioni, là trovi i loro stand. O se sei un illustratore puoi partecipare al concorso Talent Next.
E sai perché il Book Festival è importante? No, rispondo io mentre una signora che continuava a origliare alle nostre spalle scuote desolata la testa. Come no? Il Pisa Book Festival è importante perché è si una vetrina per editori e scrittori indipendenti, slegati dalle logiche del grande mercato che non hanno bisogno di compiacere nessuno, ma anche perché è un luogo di scambio e confronto per tutti coloro che quotidianamente lavorano all’interno dell’editoria.
Scendiamo alla stessa fermata mentre gli dico: beh mi hai convinto, e lui mi dice di non dimenticarmi che si terrà a Pisa al Palazzo dei Congressi (kermesse editoriale) e alla Stazione Leopolda (comics e libri under 21) dal ventuno al ventitre ottobre . Se per caso ti sei perso il primo ottobre “Roland, macchine e animali” laboratorio milanese per la discussione su scrittura e narrativa, questo almeno non te lo devi far scappare.
Scopriamo di abitare nella stessa strada e ci accompagniamo a vicenda, mentre mi spiega quanto sia significativo che l’editoria indipendente rimanga in vita, che è stupido considerare di serie B certi scrittori solo perché sono di nicchia; dopotutto, mi dice, tutti i grandi scrittori all’inizio della loro carriera sono stati di nicchia, incompresi dal grande pubblico e quindi lontani dalle logiche di mercato.
Lo ringrazio, e gli chiedo che lavoro fa. Facevo un corso di Design per interni navali che è stato rimosso per non aver raggiunto la soglia sufficiente di allievi, dice. Mi accorgo che siamo finiti in un vicolo stretto e scuro: inizio a preoccuparmi. Mi volto e lo vedo brandire una baguette di un metro e mezzo con la quale mi minaccia: “Ok stronzo adesso però dammi il portafoglio altrimenti ti faccio saltare tutti i denti”.