A Roma Borondo ti guarda all’improvviso
Una cosa che mi è sempre piaciuta della cosiddetta street art è il fatto che te la trovi davanti all’improvviso, che ti sorprende. Adesso, a volte quelle opere le vado a cercare intenzionalmente, magari conosco i loro autori e so dove hanno lavorato, e mi rendo conto che non è più come quando, semplicemente, mi affascinavano per la loro mancanza di ragione, di contesto.
Per quella che mi sembrava semplicemente una bellissima increspatura nella normalità.
I primi lavori di Borondo li ho apprezzati proprio per questo, perché sembravano fatti apposta per mimetizzarsi nella città e, ad un certo punto, sbucare fuori d’un colpo. Quest’ultimo lavoro, a San Lorenzo e con la collaborazione della 999Gallery, sono andato a fotografarlo apposta, sapevo che lui era lì. E, devo essere onesto, all’inizio si è lasciato apprezzare solo come un bel disegno.
Poi – era ora di pranzo – sono andato a mangiare una cosa. Allontanandomi, all’improvviso, mi sono voltato. Per chi conosce Roma ero su via dei Reti, dove passa il tram. Il disegno sta in fondo a quella strada, incorniciato da macchine parcheggiate e una grossa sopraelevata. Ecco, io sapevo che era là. Ma da quella distanza mi è venuto a sbattere negli occhi dopo pochi secondi, e quei rossi e marroni e rosa hanno preso – solo a quel punto – finalmente una forma definita. Ha preso vita.
Tutto questo per presentare il progetto, con delle foto, su una pagina on-line. E per dire che queste parole e queste foto servono solo a dirvi che sta là, e che aspetta solo che vi guardiate intorno. Che sarebbe bello se anche voi lo vedeste all’improvviso, e vi accorgeste – sempre all’improvviso – che quel ragazzino vi sta guardando allo stesso modo. E, come voi, magari si sta meravigliando di qualcosa di nuovo.
Foto e testi di Stefano Pontecorvi.
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