Alessio Blanco ed il profetico Mickey Jackson Mouse
Alessio Blanco è il tipo che ha sfornato di recente un toy con le sembianze di topolino e dedicato alla mania di Michael Jackson per i “ritocchi” chirurgici. Pochi giorni dopo il lancio del suo topo il Re del Pop è morto. Cosa si cela dietro questa strana coincidenza? Lo abbiamo chiesto all’autore dell”‘inquietante” operazione.
ziguline: Allora Alessio ti abbiamo scoperto! Sei stato tu ad ammazzare Michael Jackson! Il tuo topo vivisezionato in realtà era una bambola vudù progettata per far fuori il re del Pop. Allora cosa hai da dirci in proposito?
Alessio Blanco: E invece mi sono accorto che il nostro “Mickey Jackson Mouse” si è dimostrato una piccola creatura alla Frankenstein.
Ne abbiamo perso il controllo appena è uscito dai nostri laboratori, il tutto con un tempismo perfetto, come se conoscesse in anticipo il susseguirsi degli eventi. Almeno così ho le attenuanti! :)
ziguline: Ma non hai paura degli effetti devastanti che il tuo Mickey Jackson Mouse ha dimostrato di avere? Se non è stato lui ad ammazzare Michael Jackson ammetterai che un po’ di sfiga l’ha portata :D? Quanti giorni sono passati da quando hai tirato fuori il topo alla morte di Michael Jackson?
Alessio Blanco: Quella sera ero davanti al computer e, parlando in chat con gli amici del più e del meno, ricevo improvvisamente un messaggio:
“La notizia era da poco rimbalzata in rete, ancora non si sapevano i dettagli, ma le agenzie stampa riportavano che Michael Jackson era stato trovato morto”.
Non volevo crederci, sembrava tutto così surreale: da pochi giorni avevo inviato l’opera ad Hong Kong per la mostra che stava organizzando la Disney ed avevo ricevuto conferma della sua consegna proprio il giorno prima. Poi, se durante il tragitto “Mickey Jackson Mouse” abbia fatto scalo a Los Angeles, rimane ancora un mistero.
ziguline: Dai sto scherzando. Io dico che da una parte hai avuto anche un po’ di culo “mediatico” visto l’inaspettato tempismo con cui la tua nuova “opera” è uscita.
Alessio Blanco: Soltanto un po’? D’altra parte a volte le coincidenze non sono mai così casuali, non credi? :)
ziguline: Senti, perché questo toys a forma di topo e perchè questo richiamo alla mania di Michael Jackson per la chirurgia plastica?
Alessio Blanco: Attraverso contatti in comune, 3MIX e la Walt Disney sono venute a conoscenza dei nostri lavori ed evidentemente devono essere piaciuti visto che ci hanno invitato a partecipare all’evento dedicato a Topolino presso il Times Square di Honk Hong.
A dirla proprio tutta, quando ho accettato l’invito non avevo mai lavorato su un toy in vinile ma, come accade sempre, non ci tiriamo indietro alle nuove sfide. Del resto essere innovativi significa anche sapersi adattare alle nuove proposte!
Così dopo aver smaltito l’incoscienza di chi si imbatte in una nuova avventura abbiamo iniziato a pensare. Invece di fare del decorativismo abbiamo preferito lavorare sulla ricontestualizzazione del personaggio, a scorrerne la storia e a notarne l’evoluzione, sempre meno topo e sempre più umano. Una vera e propria trasformazione tramite un processo evolutivo, tutto questo per il bene della commercializzazione della sua immagine.
Da qui il primo guizzo creativo: quanti oggi intraprendono questo percorso a colpi di bisturi?
Ma il parallelo specifico con Michael è stato concepito da colei che ha inventato anche il nome Burlabox: con un semplice gioco di assonanze tra Mickey e Michael la simbiosi critica ed ironica tra le due analoghe evoluzioni era perfetta! Quindi a pensarci bene, forse è passata proprio lei a fare un giretto a Los Angeles! :)
ziguline: Questa è la seconda tua opera di cui sono a conoscenza. Avevi cominciato con un paper toy chiamato Burlabox. Non so perchè, ma ho come la sensazione che dietro a questi due oggettini si nasconda un’operazione più complessa della semplice opera d’arte, se mai potremmo considerale tali. Che mi dici?
Alessio Blanco: E ti dirò di più: c’è un’altra opera che per ora è poco conosciuta ma in futuro verrà pubblicata. Si chiama “KAPRA sutra”, è un “piccolo manuale illustrato per la liberazione sessuale delle capre” nato contestualmente alla mostra benefica pro Bangladesh “Le capre di Tecla”. Non ti nascondo l’imbarazzo nel presentare alla mostra il “KAPRA sutra” davanti a suor Tecla, madrina dell’evento.
Per il resto posso dirti che blog e Social Network hanno aiutato a diffondere le mie creazioni attraverso fenomeni di tipo virale con un passaparola dell’informazione che si diffonde dal basso. In questo modo, per esempio, ho istigato i fan del Burlabox a portarselo in vacanza fotografandolo in giro per il mondo: del resto sono le persone al centro di ogni iniziativa!
In generale ho sempre avuto diffidenza verso il “sistema arte” convenzionale che a volte si dimostra un vero e proprio muro di gomma con i suoi giochi di potere in cui sono coinvolti certi critici e galleristi.
Il web, nel bene e nel male, è una grande piazza su cui è facile esporsi mostrando quello che siamo, senza filtri, senza finzioni, raggiungendo consensi attraverso i risultati raggiunti, seguendo l’evoluzione verso un’arte sempre più “popolare”. Insomma, il nostro è un nuovo modo di concepire l’arte, che scende dal piedistallo dei circoli chiusi ed elitari per essere partecipativa, comprensibile a tutti, coinvolgente e a disposizione di chiunque. E tutto questo lo otteniamo integrando tra loro arte, progetto, linguaggi diversi e comunicazione nelle sue forme non convenzionali che finora si sono dimostrate molto efficaci.
ziguline: Dopo il Jackson Mouse immagino che seguirà tutta la famiglia Disney magari associata alle fisse di qualche altra rockstar. Cosa frulla nel cervello di Alessio Blanco?
Alessio Blanco: Molti artisti dopo aver intrapreso una determinata tematica la sviluppano quasi ossessivamente fino alla fine.
Fare e rifare seguendo lo stesso tema per ora non è nei nostri intenti perché quando nasce una buona idea è lei stessa che si rafforza e si diffonde in piena autonomia. Per il resto, stiamo ricevendo con grande piacere molte proposte di collaborazione: le nuove sfide, che vanno prese con piglio innovativo, mi hanno sempre affascinato! Quindi per il momento auguriamo lunga vita a tutto lo Star System e se mi viene in mente qualcun altro da ammazzare ve lo facciamo sapere in tempo. :)
ziguline: Sia Burlabox che Jackson Mouse sono marchiati “Atelier Blanco”. Di cosa si tratta?
Alessio Blanco: Atelier Alessio Blanco è un progetto iniziato ufficialmente un paio di anni fa, via via nuove e interessanti collaborazioni si sono amalgamate in modo a dir poco eccezionale.
In questo collettivo di cui sono portavoce, e per certi versi anche catalizzatore, diverse menti creative si ritrovano, discutono e creano.
In particolare per quanto riguarda “Mickey Jackson Mouse” ho curato l’ideazione ed il progetto del toy che è stato via via modificato seguendo diversi preziosi consigli mentre per la realizzazione dell’opera mi sono affidato all’esperienza della modellista Roberta Benassi che da tempo dipinge splendidamente i suoi modelli Nipponici.
Per quanto riguarda la performance della Burlabox Band al Carnevale di Viareggio, è stata preziosa la collaborazione di tutti gli amici che mi hanno affiancato e dell’artista Pierantonio Volpini che ha ideato e realizzato le sculture sonore utilizzate durante l’evento.
Chi partecipa al progetto Atelier Alessio Blanco non è necessariamente artista, ci sono anche architetti e designer ma anche persone che forse la loro vena artistica l’hanno scoperta con entusiasmo quando chiedevo loro semplicemente la loro preziosa opinione, la classica tavolozza dei colori dove ogni colore dona la sua sfumatura.
La fortuna e la bellezza di questo approccio è che alla fine il risultato è estremamente concreto, ironico, per certi versi dissacrante e molto probabilmente anche innovativo.
ziguline: Sono in programma mostre, esposizioni, progetti dove è possibile venire a vedere i tuoi lavori?
Alessio Blanco: Certo, per ora le mostre sono sparse un po’ in tutto il mondo! Al Times Square di Hong Kong si è appena conclusa l’esposizione “Bloc Mickey” organizzata dalla Disney dove appunto è stato esposto “Mickey Jackson Mouse”.
Burlabox è presente inoltre per tutta l’estate a Venezia con l’installazione “Burlabox Around The World” all’interno del progetto espositivo 4WINDOWS presso la fondazione Bevilacqua La Masa.
Per tutto il mese di agosto Burlabox sarà esposto anche nello spazio “Subwalk” di Arnhem nei Paesi Bassi e a settembre al “Cafe Pause” di Tokyo insieme a tutti gli altri paper toys che con lui sono stati recentemente pubblicati nel libro “Urban Paper” di Matt Hawkins.
ziguline: Alessio, io avrei una richiesta. Vorrei far fuori un tizio che proprio non sopporto. Se ti do la sua foto, non è che me lo confezioni un “vudù toys” come solo tu sai fare :D !!!
Alessio Blanco: Posso fare di meglio, un bel toy personalizzabile di volta in volta per tutte le persone di cui ti vuoi sbarazzare, mi sa che di questi tempi si guadagna di più a portar rogna che a fare gli artisti! :)
Per saperne di più aab.altervista.org