ALT!rove festival presenta Miniera di Giorgio Bartocci
ALT!rove, il festival dedicato all’interazione tra street art e spazi urbani che si tiene ogni anno a Catanzaro quest’anno vede protagonista Giorgio Bartocci. L’artista marchigiano, che abbiamo avuto modo di conoscere ed apprezzare grazie a vari progetti indoor e outdoor in giro per l’Italia, ha realizzato un muro in Corso Mazzini, nel pieno nel centro storico della città calabrese.
Sanguinis Effusione è il titolo dell’opera che propone una versione rieditata e contemporanea del blasone di Catanzaro, una stratificazione di creature umanoidi in cui colori caldi e materiali metallici si alternano in modo organico creando armonia con il territorio e raccontandone la storia.
All’intervento diretto dell’artista sul paesaggio della città si affianca la sua mostra personale Miniera, inaugurata il 26 marzo presso la ALT!rove Gallery. Il solo show realizzato in collaborazione con il MARCA utilizza la metafora della miniera, mondo sotterraneo e parallelo a quello reale, per raccontare della società contemporanea, abitata da individui visti come limite e forza creatrice, immersi nella materia e in continuo movimento alla ricerca di un’istante di luce, di uno sguardo in superficie prima di continuare la loro danza vorticosa.
Il progetto ALT!rove nasce nel 2014 con la missione di dare nuova vita a spazi cittadini dimenticati grazie a opere “azzardate”, portando un po’ di altrove nel “qui” degradato e sofferente che le realtà italiane, specialmente al sud, conoscono purtroppo bene.
ALT!rove ha portato a Catanzaro artisti come 108, Tellas, Erosie, Graphic Surgery ed ha coinvolto non solo gli spazi tangibili della città con opere di riqualificazione urbana ma anche i suoi abitanti, con workshop dedicati a bambini e studenti e progetti di arredo urbano che hanno visto i cittadini parte attiva durante la loro costruzione.
Quest’anno con la ALT!rove Gallery, all’interno di Palazzo Ferrari nel nucleo storico di Catanzaro, il progetto trova uno spazio dedicato all’arte urbana contemporanea per continuare la ricerca sul muralismo italiano e rinsaldare il suo legame con la città.
Tutte le foto sono di Angelo Jaroszuk Bogasz.
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