Angela Bonadies indaga l’ambiente domestico
Sul rapporto tra uomo e oggetti ci si potrebbe scrivere un’intera enciclopedia, per il momento ci si è limitati a mandare in onda Sepolti in casa, un documentario che racconta la storia di persone che rimangono talmente legate alle cose fino a rimanerne schiavi. Ma noi parleremo di altro, ovvero di Angela Bonadies, una fotografa venezuelana di Caracas – classe ’70 – che concentra il suo lavoro proprio su questo. Interpreta le vicende di alcune persone attraverso gli oggetti o il loro “entorno”.
Il lavoro che ha colpito la mia attenzione è stato Domesticos, una serie fotografica che ritrae stranieri, che vivono in Venezuela o Spagna, all’interno del loro spazio domestico. Il lavoro è stato realizzato tra il 2003 e il 2010, infatti, nelle immagini è visibile una differenza non solo culturale e sociale ma anche temporale.
Nelle anteprime di queste immagini, è facile notare come siano messi in evidenza proprio loro, gli oggetti. E infatti, la serie nasce dalla precedente Inventarios, dove per l’appunto la fotografa descrive le persone attraverso i loro averi e lo fa attraverso fotografia e grafica. Ogni persona è fotografata nel suo ambiente domestico, al lato il disegno di quell’immagine con tutti gli oggetti numerati e descritti.
Tutta la sua opera artistica ha una forte impronta antropologica e gioca molto con le nozioni di nazionalismo e identità. Attraverso le immagini di Domesticos è possibile osservare differenze etnologiche, culturali e sociali, non solo attraverso il loro aspetto fisico e l’abbigliamento ma anche attraverso le cose di cui si circondano. Le foto, gli specchi , i quadri parlano di loro. Mi viene voglia di sapere di più.
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