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AppTripper, l’arte e l’esperienza urbana secondo Sebastiano Deva

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È vero, senza app si può vivere, come non è indispensabile la connessione wi-fi, il forno a microonde e l’aria condizionata. Però, giacché ci siamo, usiamole bene queste app. AppTripper è un ottimo modo per gironzolare per le città d’arte e farsi guidare dalle sensazioni. Le prime due città che saranno esplorabili con questo sistema sono Milano, dove la piattaforma interattiva è già stata presentata alla Triennale, e Napoli, dove è stata presentata il 3 luglio al MADRE. La configurazione è quella del social network: gli utenti iscritti possono immettere le proprie informazioni, anzi, in questo caso, le proprie sensazioni. È l’app perfetta per il flâneur che è in noi, alla ricerca di un’esperienza da vivere piuttosto che di un luogo in cui recarsi. Che il vostro sentimento sia paura, amore, estasi o siete semplicemente incazzati, non c’è niente di meglio che sprofondare nell’attuale mood, una specie di viaggio catartico ed esplorativo nei meandri della città. L’idea di Sebastiano Deva, artista full time e ideatore dell’app, è quella di sviluppare una guida umorale e lunatica. Una mappatura della città fatta di simboli, immagini e sensazioni, una specie di associazione libera di idee, cerebrale, ma prima di tutto emozionale. I percorsi non saranno regolari e razionali, ma tracciati dall’istinto, una mappa urbana diversa, suggerita dai cittadini e dai visitatori delle maggiori città italiane (a proposito è prevista la traduzione dei contenuti in quattro lingue), basandosi sulle otto emozioni individuate: amore, rabbia, estasi, sorpresa, gioia, malinconia e meraviglia. Gli iscritti potranno indicare l’opera, la piazza, la collezione o il museo, di cui caricheranno i contenuti e le fotografie, proponendo itinerari emotivi sempre diversi. Ma, siccome siamo curiosi, facciamo qualche domanda a Sebastiano.

AppTripper nasce da un’esigenza che hai provato in prima persona o si è costituita nel tempo, lavorando su più concetti?

 

È nata da un’intuizione e ha preso gradualmente forma durante il lavoro in team. È un modo per completare l’esperienza dell’arte e del turismo culturale, costituendo una geografia emozionale dal punto di vista del fruitore. Le città, con la loro stratificazione complessa, sembrano quasi chiedere di essere esplorate ribaltando il rapporto tra patrimonio e il pubblico.

 

La tua idea di arte e di città?

 

La relazione tra arte e città, è sintetizzata perfettamente in quest’app con cui intendiamo mettere al centro le emozioni umane legate alla fruizione del patrimonio storico-artistico, creando contemporaneamente utenti consapevoli.

Cosa mi perdo se non utilizzo AppTripper?

 

L’app ti suggerisce un percorso che altrimenti non avresti fatto, fuori dal circuito ufficiale. In questo modo vogliamo anche supportare quei musei che non sono abbastanza pubblicizzati, quei siti poco conosciuti e che hanno bisogno di un nuovo pubblico.

 

Quanto ha inciso sull’ideazione dell’app essere un’artista?

  

Ha inciso moltissimo. Una volta superato il punto di vista unico, che può essere quello del turista, dello spettatore, dell’artista o dell’operatore d’arte, è possibile riformulare nuovi scenari urbani e artistici. Inoltre, in questo modo, si può creare un nuovo livello di interazione con l’arte e con i musei, realizzando un circuito complesso. Si attiva così un business positivo che trae linfa dall’arte ma che, infine, favorisce l’esperienza soggettiva e il turismo culturale che, non dimentichiamolo, in Italia, nonostante la crisi, ha sempre una grande importanza.

 

Come funziona? Può essere la chiave per conciliare arte e vita?

 

Sì, l’ambizione è migliorare la performance della piattaforma cosi che gli utenti possano creare le proprie mappe emotive e condividerle con gli altri sul social network. AppTripper è la prima in Italia e in Europa di questo tipo. La novità è l’interazione di matrice emotiva tra gli utenti. Il patrimonio artistico non è considerato in modo statico e unilaterale ma in movimento. Non saranno inserite semplici informazioni turistiche ma una serie di informazioni complesse, che comprendono gli orari e i collegamenti e, anche, tutte quelle indicazioni basate sulle sensazioni attribuite ad ogni itinerario. Ogni mappa ha un percorso segnalato dal colore abbinato a una delle otto emozioni.

E con le istituzioni come è andata?

 

Gli aggregati museali maggiori si dimostrano collaborativi e, anzi, interessantissimi ad entrare a far parte di questo circuito. Da quando abbiamo iniziato a lavorare su questa piattaforma, solo pochi mesi fa, abbiamo riscontrato una grande apertura verso le nuove modalità di ricezione dell’arte. Il progetto è ampio e complesso e, con un team piuttosto piccolo, stiamo cercando di pensare in grande. Gli strumenti verranno aggiornati e ampliati e in futuro gli utenti verranno selezionati diventando partner dell’operazione. Ad esempio, a Milano abbiamo avuto un buon riscontro, più di 100 segnalazioni, che diventeranno parte della mappa fatta dai cittadini che conoscono il territorio milanese e hanno indicato quei luoghi che escono fuori dai circuiti più conosciuti ma che vale la pena sperimentare.

 

Apptripper | sito Facebook blog

 

Luciana Berti

scritto da

Questo è il suo articolo n°22

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