Bag Out, passato e presente dell’arte nella provincia irpina
A volte lasciarsi contaminare non è assolutamente una mossa sbagliata e in questo caso, mi riferisco alla contaminazione dell’arte pubblica nei territori compresi in quel triangolo di verde che oggi chiamiamo Irpinia. Già testimone in prima persona del Folkart (interventi di street art ad Ariano Irpino, in seno all’Ariano Folkfestival), Boca Contest Art e Impronte, sono lieta di prendere parte ancora una volta a un progetto di arte pubblica che questa volta invaderà le cittadine di Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi, Sant’Andrea di Conza e Teora, tutte in provincia di Avellino.
La storia di Bag Out, questo il nome dell’evento, non comincia oggi ma qualche anno fa, nel 2003, quando fu istituita la Biennale dell’Arte Angelo Garofalo per omaggiare il pittore lionese conosciuto per le sue tele in grado di raccontare con estrema sensibilità momenti di vita quotidiana nel territorio lionese e momenti tragici come il terremoto del 1980. Da allora, la Biennale ha portato avanti un percorso per la valorizzazione dei talenti pittorici locali e non, e oggi si trasforma in una manifestazione outdoor aprendosi all’arte pubblica.
Così la Biennale dell’Arte diventa Bag Out e come naturale prosecuzione della collettiva pittorica tradizionale, gli artisti sono chiamati ad esprimere le loro idee non più su una tela bensì sulle pareti della città. I nomi sono tanti e tutti molto interessanti ma intanto vi annuncio i protagonisti dei primi tre appuntamenti ovvero Sebas Velasco il 14, Manolo Mesa il 16 e Daniel Eime il 24 luglio.
Fino a settembre, l’estate sarà scandita dal viavai di artisti che lasceranno segni inequivocabili nelle quattro cittadine e tra questi ci saranno Giorgio Bartocci, Hyuro, Domenico Romeo, Moneyless, Luis Gomez e Carlos Atoche.
Per omaggiare Raimondo Barbieri, pittore recentemente scomparso e antico sostenitore della Biennale, e per mantenere un legale con il passato, Bag Out sarà accompagnato da una mostra collettiva all’interno degli spazi di Villa Bianchi a Lioni a partire dal 15 agosto.
L’evento è frutto del lavoro di Dario Garofalo, Antonio Sena e Francesco Donatiello e si avvale dell’esperienza del 2015 in cui l’artista pugliese Millo aveva dipinto un’enorme facciata nel centro di Lioni, accompagnato da interventi più piccoli a cura di artisti locali.
Una vera e propria invasione renderà questa contaminazione una babele di linguaggi e di lingue e io, non vedo l’ora di farne parte.