Beans Podcast | Kavemura
Simone Fassan è Kavemura, un produttore veneziano che da qualche anno vive là dove sorge il sole. Dopo il favoloso album “Every dog has its day“, uscito a inizio 2014, ha pubblicato un ep insieme a Heartquake Island, un altro ragazzo che ha deciso di fare dell’Oriente la sua patria, dal titolo “Black Eyes“. Oggi ci propone un mix fresco e ballabile dal sapore di un tramonto estivo, da ascoltare prima del suo nuovo singolo, uscito il 18 giugno: “See the dawn“.
Prima di tutto, Kavemura. Cosa significa questo nome? Chi si nasconde dietro questo nome?
Non vorrei deluderti ma non ha un significato preciso a dire il vero. Parecchi anni fa facevo rap e beats utilizzando lo pseudonimo Kave, che era anche la mia tag quindi alla base c’era soprattutto una scelta di lettere. Un giorno insieme al mio compare Clep, che come me già ai tempi era bello flashato con le arti marziali e l’oriente, stavo lavorando ad un mixtape che aveva appunto come concept di fondo le arti marziali. Decidemmo per l’occasione di affibbiarci degli pseudonimi più consoni al progetto e quindi “orientaleggianti”. Diventammo magicamente Kavemura e lui Clep Chen. Suonavano meglio o così ci pareva, ed entrambi abbiamo poi deciso di mantenere il suffisso.
Da Venezia a Hong Kong. Cosa ti sei portato via e cosa stai mettendo nella tua valigia di esperienza, soprattutto musicale?
Per prima cosa mi viene istintivamente da dirti che mi sono portato via il mare, è un elemento di cui ho profonda necessità anche a livello creativo ed averlo ritrovato qui mi ha fatto sentire a casa. La sensazione di pace che la vicinanza del mare sa regalarmi non riesco a trovarla altrove. Mi sono portato via poco altro, sono uno di quelli che trovano affascinante perdersi in qualcosa di nuovo, e perché no pure ricominciare da zero. Ad Hong Kong sto incamerando una montagna di esperienze a tutti i livelli, umano in primis, e sarebbe impensabile che la mia musica non ne fosse il riflesso. Mi sto confrontando con una realtà assolutamente internazionale, una scena di producers provenienti da ogni parte del globo, spesso ci troviamo per delle jam sessions di beats ed ognuno apporta una differente prospettiva. I risultati sono quasi sempre affascinanti e alla fine ti fanno riflettere su quanto la musica sia un linguaggio universale ed il multiculturalismo un fenomeno meraviglioso che apporta effetti positivi su tutti i fronti.
Il 18 è uscito il tuo nuovo singolo “See the dawn”, un brano che mi parla di mattine di giugno che cominciano quando ancora è notte. Vuoi raccontarci un po’ questo brano?
Si in effetti è come dici tu. In See the Dawn ci trovi sia l’intimità della notte che l’apertura liberatoria ed emozionante di una nuova alba. Riascoltandola credo che See the Dawn con i suoi cambi di ritmo viaggi su due livelli. Da una parte rappresenta un invito a contemplare l’assoluta bellezza dei fenomeni che la natura ci regala quotidianamente. Dall’altra, ad un livello più spirituale vuole essere un’esortazione a spingersi fiduciosi nei territori inesplorati della notte, a tenere duro nei momenti bui consapevoli che una nuova alba è alle porte e possiamo arrivarci per testimoniarne bellezza e magia. Per me la musica è in primis comunicare emozioni e con questo brano ho cercato di fondere i suoni e la voce di Sharon in un alchimia che ha molto di onirico.
Invece cosa hai scelto per il mix di ziguline?
Per Ziguline ho preparato una selezione piuttosto ballabile con dentro tanta cassa dritta, bassi, voci sensuali ed elettronica d’atmosfera. E’ un po’ una trasposizione dei dj set che faccio ultimamente qui ad Hong Kong. Dentro ci trovi il nuovo singolo di Full Crate x Mar che tra l’altro è uscito pure con un bel video sexy quanto il pezzo. C’e una traccia dal disco precedente di Gold Panda, artista che sento molto vicino per la sua apertura alla world music. C’è una traccia firmata Tycho e una di Pomo, artista che ho scoperto grazie al mio amico dj e crate digger Dj Blue. Il resto ve lo lascio scoprire ;)
Quali sono al momento i dischi che ritieni fondamentali per le tue produzioni?
In genere seguo poco le nuove uscite, a meno che non siano di artisti che amo particolarmente, proprio per evitare di esserne influenzato e mantenere il mio sound il più possibile originale. Chiaramente ci sono dischi che mi hanno influenzato tantissimo e negli anni hanno lasciato una impronta decisiva sul mio modo di fare musica. Uno che mi ha segnato molto è ad esempio Deltron 3030. Le sue produzioni curate da Dan the Automator utilizzavano i campioni in modi che hanno influenzato il mio approccio al sampling. Inoltre il tentativo di fondere un certo approccio jazz a sonorità per così dire ambient e spaziali mi ha sempre appassionato molto e trovo che questo disco ne sia la sintesi. Altre influenze fondamentali sono state Dj Krush, Company Flow, cLouddead, Boards of Canada ma potrei citarne molte altre.
Il singolo è l’anteprima di un disco? Quali sono i tuoi progetti per l’immediato futuro?
Usciranno altri singoli ad anticipare il disco al quale sto lavorando e vorrei fare uscire entro fine anno. Dovrebbe chiamarsi Tropical Dream, conterrà sia pezzi strumentali che collaborazioni con cantanti ed esplorerà al meglio le atmosfere delicate e dreamy che più amo.
Tracklist:
HVOB – Always like this (Andhim remix)
Tigerskin -Try the impossible
Elan – Blackout
Gold Panda – Marriage
Tycho – Hours
Henri, raik – Hold me
Full Crate x Mar / man x woman
Sandman, Jeremy Ellis – Into your story
Jupiter – Elliot uppercut
Mr Probz – Waves
Monkey Safari – Watching the stars
Pomo – Aerobic
Touch Sensitive – Slowments
Kavemura | sito – soundcloud – facebook
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Noi ascolteremo ogni beat, sentiremo ogni singola nota
e magari ci facciamo scappare un Beans.