Bear It All | Gli animali mitologici contemporanei
Se siete nei pressi dell’ estivissima Salerno di questi periodi e sentite una carenza di affetto che neanche i carboidrati più ostinati riescono a colmare vi segnalo una piccola mostra tenerissima alla galleria Studio21: “Bear it all”, prima collettiva premio MArte Live ospite dello spazio.
Tre artisti trattano, con tecniche ed interpretazioni diverse, il tema del Teddy Bear, l’orsacchiotto, per farci fare un tuffo nell’ infanzia con quella spolverata di contemporaneo che non guasta mai.
Ci sono gli orsetti geometrici e sognanti dell’illustratrice Alessandra Liberato che ci osservano da piccole tele quadrate, quelli fluorescenti e urban del writer Teddy Bear che decorano vinili, toys e skates e le sculture orso-morfe in rete colorata di Livia Tedeschi che mimano un vero ruggito.
I tre protagonisti sono tra i finalisti delle sezioni pittura e scultura del concorso MArte Live che da tredici anni offre un palcoscenico a pittori, scultori, ballerini, musicisti ed altre figure artistiche in tutta Italia.
Il nome della mostra nasconde un gioco di parole. Infatti “to bear” in inglese significa sopportare, un verbo molto conosciuto dagli artisti, che in un habitat non proprio favorevole devono spesso lottare come orsi per esprimere il loro messaggio, indipendentemente da quale esso sia.
Nel frattempo interrogo Wikipedia e alla voce Teddy Bear scopro riferimenti illustri che vanno dal presidente Roosevelt agli indimenticati allucinogeni orsetti del cuore. Un animale della mitologia contemporanea a tutti gli effetti.
Orsetti aggressivi ed impavidi, ma anche ironici e coccolosi, perché forse è vero che con le buone si risolve sempre tutto.
E vi dirò di più, da quando ho visto la mostra mangio meno pasta.
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