BeCrowdy, una piattaforma per l’arte e la cultura
Qualche mese fa ho partecipato a un master class sull’impresa culturale e nei due giorni trascorsi a Milano ho conosciuto Rossella, una giovane rampante imprenditrice che con alcuni amici ha dato vita a BeCrowdy, una nuova piattaforma per il crowdfunding reward-based votata alla cultura e all’arte. La piattaforma è nata solo sei mesi fa ma in questo poco tempo è riuscita a raggiungere ottimi risultati finanziando progetti legati all’arte, il teatro, la musica e ottenendo attenzione dalle istituzioni. Ho chiesto a Rossella di raccontarci come è nato il progetto e cosa succede dietro le quinte di BeCrowdy.
Ciao Rossella, ci racconti come nasce BeCrowdy e chi sono le persone e le realtà che lavorano dietro le quinte?
BeCrowdy nasce dalla volontà di offrire un servizio di supporto alla realtà culturale e artistica, attualmente in stato di difficoltà e abbandono. Il team è composto da 5 membri, 4 soci fondatori e 1 collaboratore ormai diventato parte integrante della squadra. Il più vecchio di noi ha 30 anni. La vincita del bando ON/OFF per giovani idee imprenditoriali nel giugno del 2013, promosso dal Comune di Parma e finanziato da Fondazione Cariparma, ha dato ufficialmente il via alla nostra avventura.
Potresti spiegare ai profani come funziona la piattaforma e quali sono i progetti che possono fruire di BeCrowdy?
L’obiettivo di BeCrowdy è quello di fornire a coloro che operano in ambito artistico un canale alternativo di raccolta fondi per progetti che non hanno una sufficiente e immediata fattibilità economica. Il funzionamento è semplice: l’artista, il promotore o il produttore culturale attiva una campagna dedicata al progetto che vuole finanziare sul sito www.becrowdy.com, indicando la cifra di cui ha bisogno e i tempi che necessita per raccoglierla. Trattandosi di crowdfunding reward-based, per incentivare le donazioni da parte della community, a fronte di ogni quota versata, il progettista crea delle “ricompense”: si tratta di riconoscimenti, tangibili o simbolici, il più possibile esclusivi e legati al progetto, da mettere a disposizione dei donatori in cambio del loro sostegno. Al termine della campagna, per la regola della trasparenza “All or Nothing”, il progettista riceve la somma raccolta solo se il traguardo economico prefissato viene raggiunto o superato nei limiti di tempo stabiliti. I progetti e gli eventi presentati su BeCrowdy appartengono generalmente ai settori delle arti visive e performative, dell’editoria e della musica.
Come mai al centro del vostro progetto ci sono l’arte, la cultura e lo spettacolo? Cosa vi ha spinto a mettervi in gioco proprio in questo settore?
Abbiamo deciso di specializzarci in ambito artistico e culturale partendo prima di tutto dalle nostre passioni, unendole alle nostre esperienze maturate nel settore dal punto di vista tecnico, organizzativo e creativo: siamo grafici, progettisti e organizzatori culturali e programmatori motivati dalla convinzione che l’arte e la cultura abbiano un valore inestimabile da difendere e sostenere.
Tra quelli che avete sostenuto, quali sono i progetti più interessanti che hanno raggiunto l’obiettivo?
A quasi 6 mesi dal lancio ufficiale, finora ha avuto l’onore di ospitare diverse campagne di personaggi di rilievo in ambito musicale anche a livello internazionale.
– La biografia Oh Belli Ciao di Stefano “Cisco” Bellotti, che ha raccolto il 100% del budget richiesto in soli 13 giorni, superando i 6.000 euro raccolti;
– No Pasaran!, la carovana antifascista della Banda Bassotti per sostenere i loro concerti in Donbass e in Ucraina. La campagna, con più di 360 sostenitori da tutta Europa, è arrivata a raccogliere 13.569 euro;
– Sangue e Cenere dei Gang, il loro ultimo disco dopo 14 anni di silenzio, tra le più importanti campagne di crowdfunding musicale in Italia: 55.021 euro raccolti (917% del budget richiesto) da più di 1000 sostenitori.
Ma come già detto BeCrowdy non si occupa solo di musica. Ha aiutato a finanziare tre documentari d’inchiesta, due manifestazioni teatrali, un’esposizione fotografica, un laboratorio di new publishing e la trasferta al Fringe Festival di Edimburgo di uno spettacolo di teatro contemporaneo.
BeCrowdy è probabilmente un piccolo osservatorio sulla bontà umana, cosa spinge gli utenti a contribuire alla realizzazione di questi progetti culturali?
Supportare economicamente un progetto non solo rende gli utenti protagonisti e parte essenziale di un processo di creazione co-partecipata, ma dà loro accesso a una serie di ricompense, di riconoscimenti, tangibili e non, nella maggior parte dei casi unici e esclusivi, i quali incentivano a donare “qui ed ora”. L’utente si sente così partecipante attivo: non solo fruitore ma anche un co-produttore del progetto che sceglie di sostenere.
Ogni giorno avete a che fare con artisti e promotori di iniziative culturali, com’è la situazione in Italia?
A fronte dei continui tagli e riduzioni di fondi destinati al settore, notiamo sicuramente un progressivo aumento del fermento creativo, un sottobosco di idee, iniziative e realtà che nel loro piccolo cercano di proporre offerte di grande rilievo culturale. Certamente, la scarsa disponibilità economica comporta molto spesso l’abbandono o il ridimensionamento di progettualità valide, per cui sempre più artisti e produttori culturali tentano la strada del finanziamento dal basso rivolgendosi in maniera diretta al proprio pubblico. Al di là del generale senso di sfiducia, siamo quindi convinti che esistano ancora tantissime persone desiderose di fare e sostenere attivamente la cultura.
Progetti futuri? Semmai offline?
BeCrowdy vuole costruire una community organizzata e consapevole, trasmettendo un messaggio che vada oltre il sostegno economico fine a sé stesso o limitato a un determinato progetto e puntando a diventare un portale di riferimento per la cultura e l’arte in Italia e non solo. Per questo, con i tempi necessari, vorremmo portare BeCrowdy oltre i nostri confini, in modo da permettere oltre al finanziamento anche la circuitazione a livello internazionale dei progetti stessi, facendo della piattaforma una base per la costruzione di una rete culturale allargata.