I Break Horses | Chiaroscuro
Oggi voglio parlarvi degli I Break Horses, un duo che qui in Italia non s’è mai cagato nessuno, almeno nel mio giro di conoscenze.
Nel 2012 mi è capitato di incappare in questo due svedese: stavo spulciando la line up del Primavera Sound di Porto e, tra i nomi mai sentiti, mi colpirono. Il loro live sotto la pioggia oceanica, tra il fango e la nebbia del palco, con il groppo in gola per il forfait del mio gruppo preferito, fu uno dei migliori dei 3 giorni. Almeno per le emozioni che si mischiarono tra le gocce d’acqua.
Chiaroscuro è il titolo del loro secondo album.
Chiaroscuro sono le sfumature che venano ogni canzone, da quelle più pop come Denial fino ai lenti notturni “Medicine Brush” e “Hard to Know”. È un disco notturno, illuminato soltanto rapidamente da bagliori di suoni più aggressivi. Quando credi di averli etichettati come un altro di quei gruppi del filone revival shoegaze ti fanno capire che sanno anche sporcarsi le mani e sondare territori elettronici, come in Faith, uno dei pezzi decisamente più riusciti del disco.
Rispetto al primo lavoro, “Hearts”, in questo si sorride sicuramente ad atmosfere più dream pop, che ci riportano a nomi più famosi di loro (o forse no, amici?) tipo Chvrches, e altri compaesani come i Postiljonen. La voce diventa più sussurrata, passa in sottofondo, diventa un tappeto musicale. Le chitarre, nonostante diventino personaggi secondari rispetto ad Hearts”, continuano a essere il leitmotiv su cui giocano i synth, per plasmare un sogno infinito.
Poi lei è pure figa, cosa aspettate ad ascoltarli?
Qua sotto ti becchi due video, per tutto l’abum fai un salto su spotify.
I Break Horses | sito
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Noi ascolteremo ogni beat, sentiremo ogni singola nota
e magari ci facciamo scappare un Beans.