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Burning Man, no spectator only participant

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Il Burning Man non è una pratica sadomasochista o una tortura antieretica, ma uno dei festival più eccezionali e strambi che ci siano al mondo o come lo definisce John Law, uno dei fondatori del festival, un’esperienza di “turismo surreale”. Si tiene tutti gli anni dal 1986 nel Black Rock Desert, Nevada, ovviamente negli States.
Il festival, anche se questo è un termine un po’ riduttivo, si tiene in occasione del Labor Day, solitamente nell’ultima settimana di agosto e dura un’intera settimana. Nasce su una piccola spiaggia di San Francisco, per poi spostarsi in un posto che potesse contenere le ormai migliaia di persone che prendevano parte all’evento. Dal 1997 è amministrato e organizzato dalla società Black Rock City LLC, la quale deve molto all’attività di alcuni gruppi artistici underground presenti a San Francisco e dintorni dalla fine degli anni ‘70 e per tutti gli anni ‘80: il Suicide Club e la Cacophony Society.

foto di Jeremedia | http://www.flickr.com/photos/jeremedia/

Sul sito ufficiale si posso trovare moltissime informazioni in proposito ma si ha la sensazione che gli organizzatori non vogliano darle, perché il vero spirito di questo evento è talmente difficile da spiegare che scrivono: “Trying to explain what Burning Man is to someone who has never been to the event is a bit like trying to explain what a particular color looks like to someone who is blind.”. Spiegare il Burning Man a chi non ci è mai stato, dunque, è difficile come spiegare un colore a un cieco, quindi io ci proverò ma forse dovremmo andare tutti a farci un giro per coglierne a pieno lo spirito.
La cosiddetta mission del Burnign Man, come ci spiegano Larry Harvey e gli altri fondatori, non è quella comune a tutti gli altri festival dove i partecipanti rimangono passivi agli eventi, ma l’area conosciuta anche come “the playa” che si estende su 400 miglia quadrate, viene creata da chi vi prende parte. Alla base ci sono i principi dell’interconnessione sociale, dell’espressione creativa e dell’ecologia a impatto zero. Il Burning Man, infatti, non ha regole e gli scambi non si effettuano con i soldi, bisogna portare tutto da casa e se hai bisogno di qualcosa, puoi chiedere alle persone che ti sono attorno senza bisogno di usare mai il denaro.
Un altro aspetto molto importante è quello del rispetto per l’ambiente, infatti, non solo si porta tutto da casa, ma è fondamentale non lasciare niente quando si va via, in modo che il deserto rimanga intatto come quando si è arrivati e l’utilizzo delle automobili è vietato.

foto di Finsthwait | http://www.flickr.com/photos/finsthwait/

Quello che caratterizza l’enorme campeggio è la possibilità di potersi esprimere liberamente attraverso l’arte e la convivenza, due condizioni che permettono di godersi la bellezza della vita in comune e di uscire per una settimana dai meccanismi dell’individualismo che caratterizzano la società moderna. Ogni anno viene stabilito un tema che può andare da Fertilità, Tempo, Speranza e Paura, Corpo, Psiche al Il Sogno Americano, mentre per quest’anno il tema prescelto sarà Il Rito del Passaggio.
Per sopravvivere un’intera settimana nel deserto, in un campeggio dove le uniche due cose che è concesso commerciare sono ghiaccio e caffè, bisogna attrezzarsi bene e premunirsi di cibo, acqua, stoviglie e tutto il necessario. Importantissimo è non dimenticare una bicicletta, che vi permetterà di viaggiare all’interno dello smisurato campeggio, di conoscere gente e vedere tutte le gigantesche installazioni artistiche, ma non preoccupatevi non vi perderete, perché già si sono inventati l’applicazione iBurn, guida e mappa virtuale per il vostro criticabile iPhone. Le installazioni sono create dagli stessi campeggiatori, ma un altro elemento molto caratteristico è rappresentato dai “mutant vehicles”, in altre parole mezzi di trasporto realizzati secondo forme decisamente inusuali come banane, conigli, ragni, navi, pasticcini, UFO o anche una busta di latte.

foto di Finsthwait | http://www.flickr.com/photos/finsthwait/

I mutant vehicles sono gli sono gli unici mi mezzi di trasporto, insieme alle bici, che possono circolare sul perimetro della playa e che vengono costruiti all’interno del campeggio.
Nel Black Rock Desert non sarai giudicato per il tuo abbigliamento anche perché puoi andare in giro come meglio credi, poiché c’è un generale senso di libertà che ti permette di vagare con strani costumi ed esprimere la tua creatività, il cosiddetto “cross-dressing”, ma anche il nudismo è molto ben visto.
La settimana culmina con l’incendio del Man che da il nome all’evento e che rappresenta la purificazione e l’allontanamento dai sistemi di mercato, molto ben rappresentati dalla vicina Silicon Valley.
Io personalmente nel Nevada faccio un po’ fatica ad arrivarci, almeno per il prossimo agosto, ma se vi capita di passare da quelle parti non esitate, credo che si tratti di un’esperienza indimenticabile, anche se mi tocca avvisarvi che il prezzo dei biglietti è decisamente molto alto per una serie di ragioni relative all’organizzazione di tipo imprenditoriale del festival.

Per chi volesse saperne di più: burningman.com

Maria Caro

scritto da

Questo è il suo articolo n°444

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