Cafè Books, Berlin | Fermare il tempo con le parole
Dieci persone.
Dieci brani tratti da dieci testi diversi: otto editi e due inediti.
Dieci minuti di tempo a persona.
Sabato sera, in un caffè di Kreuzberg è avvenuto un piccolo miracolo: per tre ore, sessanta persone hanno fermato il tempo e lo hanno fatto leggendo a voce alta ed ascoltando con silenziosa attenzione quanto veniva letto.
Nel salotto del Katulki, un delizioso caffè italo-polacco di Kreuzberg, sono rimbalzate tra le porcellane e i mobili di legno antico, le parole di Pirandello e quelle di Douglas Coupland, passando per Hemingway ed andando a ritroso fino a Socrate.
Nessun limite, solo una regola introdotta per la prima volta al contrario delle precedenti edizioni che sono state completamente libere, che i testi scelti contenessero dei dialoghi. E così snobbando per una sera club e locali berlinesi, queste persone si sono fatte unire dall’amore per le parole, quelle da lasciarsi scivolare dentro, da ricordare, da cui farsi ferire oppure consolare.
In una bolla d’aria in mezzo a giorni frenetici e bulimici, gonfi di immagini ingoiate senza sentirne neppure il sapore, lasciando gli smartphone in tasca, i partecipanti si sono messi ad ascoltare.
Osservando i volti tesi, sicuri oppure imbarazzati del lettore di turno ed empatizzando con le voci tremanti, forse ammirando quelle teatrali ed impostate. Hanno riso, si sono commossi. Ci siamo fermati, hanno sospirato.
Poi hanno applaudito fragorosamente e quando è arrivata l’inquilina del piano di sopra, minacciando di chiamare la polizia, sono passati allo sfarfallante applauso LIS. Per un attimo hanno quasi sperato che arrivasse davvero la Polizei e li cogliesse in flagrante, così sovversivi, così clandestini.
Questo evento ho avuto il piacere di organizzarlo io, col gruppo di letteratura che ho aperto su facebook e che si chiama Legge-rò, insieme a Mattia Grigolo, trainer e fondatore de Le Balene posso volare che organizza corsi di scrittura creativa, teatro e illustrazione qui a Berlino.
Se solo un anno fa mi avessero detto che Berlino mi avrebbe regalato tutto questo, avrei riso ed invece è così, perché a Berlino succedono cose incredibili, si può anche rimanere sospesi tra mani tremolanti e fruscio di pagine sfogliate.
Testi di Francesca Addei, foto di Marialice Castello e Giuseppe Arrigo.