Carl Andre
La Galleria Alfonso Artiaco e’ lieta di annunciare l’inaugurazione della mostra personale di Carl Andre il 2 febbraio 2008 alle ore 19.30, in presenza dell’artista. Carl Andre torna alla galleria Alfonso Artiaco dopo le tre esposizioni del 1995, 1998, 2006 ed il suo contributo per la mostra Dedica 1986-2006 Vent’anni della Galleria Alfonso Artiaco al Pan di Napoli. Per lo spazio di Piazza dei Martiri l’artista realizza opere site-specific con materiali quali il rame e il ferro. Il rame e’ un materiale amato da Andre per la sua caratteristica della luminosità e la sua capacità di riflettere la luce mentre il secondo, il ferro, piu’ opaco e’ adottato dall’artista nell’ultimo periodo. I lavori sono costituiti da centinaia di piccole, sottili e identiche lastre (cm 1 x 10 x 10) disposte sul pavimento della galleria in schemi geometrici.
Carl Andre [1935, Quincy (MA)], considerato tra i cinque artisti principali della Minimal Art, inizio’ il suo lavoro di scultore negli anni Sessanta, con un interesse profondo verso la tradizione della scultura stessa e seguendo attentamente le produzioni artistiche di Constantin Brancusi e Frank Stella, con il quale condivise lo studio a New York per diverso tempo.
L’utilizzo di materiali prefabbricati, la disposizione per semplice giustapposizione di singoli elementi identici all’interno di ogni opera e la limitazione a forme elementari sono i principi che hanno caratterizzato il lavoro dell’artista americano negli anni Sessanta e che continuano ad essere validi anche per le opere attuali.
Con la presentazione dell’opera Lever nel 1966 all’esposizione -Primary Structures-, il suo intervento nello stesso anno alla Tibor de Nagy Gallery e la prima personale in Europa da Korad Fischer Gallery (Düsseldorf) nel 1967, Andre definisce un rapporto inequivocabile tra le sue sculture e il pavimento: i suoi materiali erano distesi sul pavimento senza alcun divieto di calpestarli, prendendo possesso dello spazio espositivo. I dettami della scultura moderna ritenuti essenziali fino a quel momento vengono messi in discussione: la scultura diviene priva di volume; i materiali non essendo rifiniti con saldatura e scalpellatura, diventano pura massa evidenziando le loro specificità e le loro proprietà fisiche di colore, capacità di riflettere la luce, consistenza e peso, e soprattutto privi di riferimenti simbolici o espressionisti. Con la rinuncia del volume e l’identicità delle singole unità costituenti l’opera, Andre supera, anche, il problema gerarchico della visione. Non c’e’ inizio, non c’e’ fine, nessuna direzione e’ privilegiata, tutto e’ allo stesso modo importante: la scultura diviene cosi’ -luogo-.