CARL CRAIG AND THE INNERZONE ORCHESTRA
Carl Craig è una figura chiave e di punta della ricca scena dance di Detroit, nome storico dell’elettronica a livello mondiale, che in questo progetto si confronta con una serie di grandi musicisti, in gran parte di estrazione jazz. Craig comincia il suo percorso nel 1989 a Detroit, la città dei motori e della techno, lavorando al fianco di un altro padre assoluto di quella scena, Derrick May. Sin dall’inizio pur conservando una forte impronta dance, Carl va in cerca di una propria personale strada, facendosi ispirare da diversi stimoli artistici che vanno dal funk al jazz al soul, fino alle colonne sonore di Ennio Morricone. Dopo alcune produzioni licenziate come Psiche, 69 e Paperclip People, produce nel 1994 un apprezzatissimo remix di God di Tori Amos, che lo porta presto al contratto con la Mute, che ne produce il fantastico album “Landcruising” nel 1995. Il successivo storico lavoro “More Songs About Food And Revolutionary Art”, del 1997, è invece edito dalla Planet E, l’etichetta personale fondata e diretta da Carl Craig. In quegli stessi anni ha inizio l’avventura con la Innerzone Orchestra, che si avvale dello straordinario apporto di artisti come Richie Hawtin (aka Plastikman), Matt Chicoine (Aka Recloose) e dei jazzisti Paul Randolph, Francisco Mora e Craig Taborn. Il risultato è il sublime album Programmed, uscito nel 1999 per la Talkin’ Loud di Gilles Peterson. Un disco che mette insieme i suoni ellettronici ed i beats digitali di Craig con il calore del soul e degli strumenti acustici. A partire dalle percussioni di Francisco Mora, già al fianco di San Ra per molti anni, artista e compositore considerato tra i più influenti e creativi nel panorama del jazz di Detroit, per proseguire con Craig Taborn, membro del James Carter Quartet, nonché collaboratore di artisti come Lester Bowie, Dave Holland, and The Art Ensemble of Chicago. La Innerzone Orchestra rappresenta in sostanza uno dei più innovativi progetti della recente storia della musica elettronica, un ensamble unico, che, guidato dal genio indiscusso di Carl Craig, ha saputo fondere elementi di hip hop, dance, jazz ed ambient, in un qualcosa di differente e sorprendente.