Casualità e Controllo, cosa sfugge all’artista?
Casualità e controllo di Luca Panaro (Firenze, 1975) è un’agile e breve disamina di alcune esperienze culturali che, dal Novecento in poi, hanno messo in crisi il concetto di autore aprendosi al caso e avvalendosi dei mezzi tecnologici, dalla macchina fotografica al video, fino al web, e della loro capacità di innescare processi indeterminati, di cogliere e rappresentare elementi della realtà che possono sfuggire al controllo dell’artista, fino a realizzare opere inedite e inaspettate.
Nel capitolo introduttivo, intitolato Se qualcosa sfugge, l’autore enuncia la tesi intorno alla quale ruota l’intero saggio, organizzato in quattro capitoli, articolati intorno a una serie di esempi. A partire dagli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso si è consolidato in alcune pratiche artistiche l’uso dei medium tecnologici, considerati non meramente come pura estensione e potenziamento di facoltà umane, ma come strumenti dotati di un’autonomia, che genera prodotti formali in parte indipendenti dalle scelte effettuate dall’artefice e dagli esiti imprevedibili, in quanto determinati dal caso.
Con alcuni esempi, che spaziano dalla letteratura al cinema, fino ovviamente all’arte contemporanea, Panaro ricostruisce le esperienze di artisti che hanno saputo sfruttare i mezzi tecnologici per innescare processi sui quali l’elemento casuale, o l’immaginazione dell’apparecchio hanno avuto il sopravvento.
Dall’arte e la cinematografia di Warhol, fino alle operazioni artistiche che forse meglio incarnano la problematica postmoderna della messa in discussione del concetto tradizionale di autorialità, come conseguenza dell’immissione nel processo artistico del caso, vale a dire le “opere” di Franco Vaccari (dall’Isola di Wight alle Esposizioni in tempo reale, da Photomatic d’Italia a Film disseminato), Panaro passa in rassegna anche le più recenti sperimentazioni di artisti come il duo 0100101110101101.org (Eva e Franco Mattes), Roberto Cuoghi, Carlo Zanni, che realizzano progetti web, servendosi delle potenzialità di internet come luogo di incontro e interazione virtuale, ricercando la partecipazione di un pubblico non sempre consapevole, per giungere a risultati del tutto inaspettati.
Di facile lettura, chiaro e piacevole, il libro edito Postmedia, fornisce un’analisi di diverse casistiche, ben presentate e argomentate, a scapito forse di una più ampia e organica riflessione sulle questioni messe in campo dalle pratiche artistiche descritte: dal concetto di autore e il suo mutamento nella storia, dal rapporto artista-fruitore alle nozioni di tecnica e di stile, solo per citarne alcune. Tuttavia, questa breve e interessante operazione curatoriale, strutturata intorno alla relazione caso-opera d’arte, rappresenta un utile strumento di indagine e ricognizione di alcuni aspetti del mondo che cambia, non solo quello dell’arte.