Chiara Celeste e il giardino dei fiori parlanti
La stampa a contatto su carta fotosensibile è una tecnica sperimentata dagli artisti delle Avanguardie, da Man Ray a Lazslo Moholy-Nagy, per disegnare con la luce e ridurre al minimo l’intervento dell’autore durante la creazione dell’opera.
E infatti la fotografia nacque così, dall’incontro tra l’attitudine del piccolo chimico e il sogno dell’artista di riprodurre la realtà automaticamente. Oggi non possiamo immaginare il mondo senza fotocamere digitali ma esistono una quantità infinita di tecniche analogiche che richiedono maestria, esperienza e pazienza.
Chiara Celeste sperimenta la stampa a contatto per il progetto “privato” che ha deciso di esporre nella sua personale Non era abbellirvi, alla galleria PrimoPiano, in via Foria 118 a Napoli. Le 30 opere presentano il suo lavoro con fiori e vegetali, elementi che lasciano la loro traccia su carta fotosensibile impressionata dalla luce naturale. La leggerezza dei petali e lo spessore impercettibile di uno stelo sono gli oggetti della sua ricerca estetica, fatta di osservazione del tempo e conoscenza dei materiali.
Gli sfondi porosi e morbidi, di tonalità differenti, sono calibrati con la luce solare o lunare e con i tempi di esposizione. Il caso fa il resto, data l’impossibilità di dominare completamente le molte variabili che entrano in gioco nella stampa di questi esemplari unici.
Come scriveva Baudelaire, non tutti sono capaci di comprendere “il linguaggio dei fiori e delle cose mute” e l’artista sembra dotata di questa sensibilità che le permette di ascoltare il silenzioso colloquio del giardino e raccontarlo attraverso immagini e parole.
Le opere sembrano uscite da una fiaba un po’ decadente e poetica e quasi si avverte l’odore dolciastro dei fiori. Le composizioni variano da semplici e delicate presenze di una foglia, a un gruppo di papaveri l’attimo prima che sfioriscano. Così, dà una nuova vita all’effimero, cogliendo il vegetale prima che il suo ciclo di vita si concluda.
Il prossimo progetto? Chiara ci sta già lavorando e anticipa: “Sto sperimentando l’impressione delle aure animali, e non più solo vegetali. Ma come per il resto, neanche qui c’è forzatura. Capita quindi che nelle lunghe e quotidiane soste nel bosco o in campagna, trovi piume, corpi inermi e addormentati di insetti non ancora secchi, ali di libellula, zampe di coniglio.
Se sento di poterlo fare, li raccolgo e porto a casa con me e mi ci dedico. Ma è un lavoro più lungo e impegnativo che richiede attenzioni differenti, rispetto a quello sul mondo vegetale”.
Info:
Dal 19 giugno al 1 settembre 2015
Chiara Celeste, Non era abbellirvi
Galleria PrimoPiano – Via Foria 118 – Napoli
fino al 15 luglio, dal martedì al giovedì, dalle 16 alle 19
dal 16 luglio al 1 settembre, su appuntamento
sito ufficiale: www.primopianonapoli.com