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Come ti reinterpreto la Bibbia

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Voi, appassionati di arte e cultura, sapete già dove andare a ficcare il naso per il ponte dell’immacolata? Vi segnalo un evento oltralpe imperdibile, in cui l’arte del pittore, incisore, matematico e teorico Albert Dürer si confronta con quella internazionale contemporanea.
In primis bisogna dire che, nonostante siano passati quasi cinque secoli dalla sua scomparsa, la Germania continua a elogiare il suo genio attraverso una mostra che riattualizza la serie di incisioni Apocalipse cum URI: La Rivelazione segreta di Giovanni. Per la loro esecuzione Albert adoperò, come riferimento grafico, le illustrazioni della nona Bibbia tedesca stampate per la prima volta a Colonia nel 1482 e successivamente pubblicate da Koberger nel 1483. Si tratta di una raccolta, composta da quindici xilografie, edita per la prima volta nel 1498 in tedesco ed in latino. In seguito, nel 1511, ne venne divulgata una seconda edizione.

Ars Apocalipsis - Kunst und Kollaps

La galleria Kunstverein Kreis di Gütersloh, prendendo spunto da quest’ultima pubblicazione, ha deciso di aprire la nuova stagione espositiva con la collettiva Ars Apocalipsis, curata da Malte Boecker e Henning Boecker. La medesima sede ospita l’insieme cinquecentesco mettendolo in rapporto con i lavori dei ventotto artisti contemporanei invitati a confrontarsi e a reinterpretarne il contenuto religioso e le sue possibili visioni.
Le opere presentate rivelano simboli e stereotipi del XXI secolo, poiché la sensibilità propria delle menti chiamate a illustrare il soggetto apocalittico, è tale da percepire e denunciare la vicinanza incombente della nostra società ai margini del collasso.
In un’unica esposizione ritroviamo sia pittori affermati come Gerard Richter, sia giovani promettenti come l’italiano Lapo Simeoni, che nel 2002 ha studiato alla Fundation in Art and Design, presso la Central Saint Martins School of Art and Desing di Londra. Nel 2004 inizia ad esporre a Grosseto presso Art.Lab Contemporary Art Gallery, galleria che promuove la ricerca di giovani artisti emergenti. Simeoni ha all’attivo diverse mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Attraverso la pittura, installazioni, fotografia e wall-painting il toscano traccia le tematiche della sua riflessione: gli effetti del consumismo globalizzato, le trasformazioni urbanistiche, i simboli e stereotipi della storia italiana. Per l’occasione Lapo ha realizzato Apocalisse utilizzando la tecnica, a lui cara, della sovrapposizione di più strati di colore per dar vita a una pittura corposa e materica. Dal fondo nero emergono figure ed oggetti disposti secondo la stessa composizione elaborata dal maestro tedesco. Tuttavia, il nostro connazionale ha eliminato la parte superiore dell’opera originale, ovvero il viso del santo, per annullare quel senso di sicurezza “apparente” legato al presente. Inoltre, spostando lo sguardo verso la zona inferiore l’occhio del fruitore è attratto da una fascia orizzontale in rame. La lucentezza del materiale di supporto, lasciato a vista, offre la possibilità ad ogni singola entità di “riflettersi-riflettere”, così da sentirsi collocata all’interno di un processo sociale. Tuttavia, la mancanza di rifrazione dell’individuo nella società attuale rappresenta quell’incertezza verso il futuro presente ormai ovunque.
I soggetti ritratti affiorano dall’oscurità attraverso spatolate decise, che fanno fuoriuscire il bianco e il fucsia sottostante. Linee tortuose definiscono i panneggi di San Giovanni inginocchiato al cospetto del Signore accentuando la drammatica visione.

Apocalisse - Lapo Simeoni

L’Apocalisse quotidiana, secondo Simeoni, si lacera e si evolve in una crisi economica e sociale mondiale, così come il dipinto ad olio su rame muta attraverso il processo di ossidazione. L’oggetto artistico si trasforma in un’opera antica, evidenziando il processo di involuzione che egli ritrova nella cultura consumistica odierna, dove il logoramento del tempo e le scelte umane scellerate già determinano il deteriorarsi della civiltà. Infatti, osservando il lavoro di Lapo, lo spettatore ha la sensazione che la pittura si stia sciogliendo davanti ai suoi occhi, restituendo questo senso di insicurezza.
Lo stesso sentimento è reperibile in Dürer, anche se egli lo ha restituito attraverso il suo unico e inconfondibile stile incisorio: la durezza della linea, i contorni definiti e decisi ed il forte contrasto tra bianco e nero, prodotto grazie al sistema graduale di tratteggi paralleli usato per dare maggiore corporeità ai personaggi. Xilografie che, anche se intagliate prima della Controriforma, anticipano il clima di inquietudine che affiorerà nella seconda metà del Cinquecento.
Tali preoccupazioni, di tipo economico, sociale o religioso, percepite dal rinascimentale come dal grossetano, sottolineano il periodo di stallo che la collettività contemporanea sta nuovamente vivendo.
A completamento della rassegna sono state programmate una serie di visite guidate e conferenze.

Per saperne di più:
www.kunstverein-gt.de
www.laposimeoni.it

Maila Buglioni

scritto da

Questo è il suo articolo n°10

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