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Cotto a puntino vol.1 di Guillaume Long

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Da qualche tempo ho come l’impressione che nel nostro paese si stia riscoprendo la cultura del cibo, dei prodotti che crescono nel nostro territorio, ricco e vasto di coltivazioni e allevamenti pronti a sfamare mandrie di maniaci per il biologico e salutisti dell’ultima ora. Per non parlare poi delle riviste noiose e di tutte quelle trasmissioni televisive con finte cuoche ( leggere alla voce Antonella Clerici e Benedetta Parodi, tanto per citarne alcune), le varie edizioni di Masterchef dove i tre cuochi stellati temuti da tutti i concorrenti nel tempo libero perdono la faccia con pubblicità delle patatine e della pasta sfoglia di un noto pastificio italiano. Che il cibo sia parte integrante della nostra cultura è un dato di fatto e oggi mi cimenterò anche io con l’argomento proponendovi la lettura di un fumetto in cui si parla proprio di cibo, ma in modo molto diverso, divertente.

Cotto a puntino 6
Guillaume Long

 

Dopo la pubblicazione di In cucina con Alain Passard di Christophe Blain, la Bao Publishing ritorna sull’argomento, questa volta con Guillaume Long, un blogger francese, il quale sul quotidiano Le Monde dal 2009 gestisce A boire et à manger, un blog in cui parla di cucina, o meglio più che parlarne racconta la cucina attraverso le sue simpatiche illustrazioni che sono state raccolte per la prima volta in un fantastico fumetto da titolo Cotto a puntino ( titolo originale A boire et à manger), disponibile nelle librerie già dal mese di dicembre 2014.  Io ci ho messo un pochino per arrivarci, o meglio l’ho visto esposto sugli scaffali della mia libreria preferita ma ho avuto sempre il timore di sfogliare le sue pagine perché sono un pochino allergica all’argomento, ma alla fine mi sono decisa, ho attraversato la scogliera della sospettata noia e l’ho letto per voi e devo ammettere che mi è piaciuto molto per diversi motivi: innanzitutto non è il solito ricettario in cui su una pagina compare la lista degli ingredienti e la preparazione con la foto del piatto finito sull’altra ma si tratta di un fumetto e dunque di ricette illustrate in modo creativo; poi non parla solo di cibi e ricette ma la componente culturale legata ai soggetti delle illustrazioni ha un ruolo fondamentale; infine, adoro lo stile dell’autore, il suo disegno e le sue storie, il suo protagonista e i suoi “appunti per una cucina migliore”, proprio come dice il sottotitolo. Se ci sono riuscita io a divertirmi ce la potete fare anche voi.

Cotto a puntino1

Andando a ficcare il naso dentro Cotto a puntino, scopriremo che la graphic novel di Guillaume Long è fatta di 128 pagine a colori, suddivisa in quattro stagioni nelle quali il suo autore intende sottolineare le particolarità culinarie tipiche di ogni periodo, soprattutto dal punto di vista dei prodotti che la terra offre in ogni stagione con i quali vengono elargite ricette veloci e non complicate. Diciamo adatte per ogni palato, soprattutto per quelli che amano cimentarsi con i colori e la buona tavola. Cotto a puntino funge anche da breve manuale per i maniaci degli utensili, ovvero quelli fissati per quegli arnesi che si usano per la preparazione dei cibi, necessari alla sopravvivenza in cucina, come il trita aglio che il protagonista del fumetto scopre utile anche per tritare altre cose. Ma anche un pò per gli sfigati come me che sognano alla fine della lettura di potere avere tutto ciò di cui si parla nel fumetto nei cassetti e negli scaffali delle nostre cucine moderne modello polly pocket studiate proprio per farci pranzare e cenare altrove.

Cotto a puntino2

C’è molta Italia in questa graphic novel divertentissima, a cominciare dal capitolo eccezionale Il miglior caffè del mondo, che viene dedicato alla moka, la nostra macchina del caffè inventata da Alfonso Bialetti nel 1933, l’unico vero strumento, tra l’altro diviso in tre parti montabili e smontabili, in grado di realizzare un caffè come si deve, qualsiasi altra diavoleria inventata per risparmiare tempo ed energia non regge il confronto. “Le amo, le coccolo. Potrei dare loro un nome, ecco…Non esiste nessuna macchinetta del caffè, per me c’è solo la caffettiera.” Come dargli torto d’altronde. L’elogio alla nostra tradizione culinaria continua in un altro capitolo, questa volta della stagione autunnale, dove si parla della Puglia, in Un piatto pugliese per l’esattezza, e senza dilungarmi troppo, per non rovinarvi la sorpresa qualora andrete a leggere il fumetto, sono sicura che avrete già capito cosa bolle in pentola qua, anche se non siete pugliesi. L’omaggio all’Italia continua con un intero capitolo in cui si parla di una delle nostre città più belle, Viaggio a Venezia, dove alla buona cucina si mescola divinamente la bellezza dei paesaggi, degli scorci veneziani che incantano anche i personaggi del fumetto, i quali estasiati di fonte a tanto ben di Dio non riescono a pensare alla normalità che li attende una volta tornati a casa.

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Italia a parte, in questa graphic novel di Guillaume Long si parla in modo semplice e divertente di cibo, delle aspettative che si creano nella nostra mente prima di visitare un luogo, un paese diverso da quello di origine, se ciò che si dice di un determinato piatto corrisponde alla realtà, vedi il capitolo Taccuino su Budapest; si parla anche e soprattutto delle varietà che la natura ci offre e con le quali possiamo preparare piatti e pietanze sempre diverse, provando a distorcere un pò la ricetta originale, vedi il capitolo I pomodori che ho assaggiato, o prima ancora quello dedicato al pesce, Mini guida per riconoscere un pesce quando non ha la forma di un pesce e stupire così il vostro pescivendolo, nel quale si capisce come il pescivendolo sia l’unico esperto di pesci sulla terra. In barba a tutti gli chef noiosi e puntigliosi diventati famosi per le loro battute infelici, Cotto a puntino non è solo un fumetto in cui si parla di cucina ma anche un manuale insolito per tutti i poco istruiti sul mondo del cibo, un piccolo salva vita quando si hanno ospiti a casa per l’aperitivo e nessuna idea che passi per la testa ma anche un argomento simpatico da tirare fuori quando si vuole fare colpo su qualcuno senza essere pesanti come la polenta con le salsicce ad agosto.

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Piccola considerazione finale. Parlando in modo franco almeno a voi amici di ziguline, proprio io che di cibo non parlo quasi mai, un po’ perché ho un passato da vegetariana e la gente non mi prende per niente sul serio, un po’ perché sono una donna di città che non ha tempo a sufficienza per preparare una cena deliziosa e quindi vado giù di porcherie ben assemblate preparate dalla tavola calda in fondo alla strada, ecco proprio io che odio le diatribe regionali su come si preparano i cibi mi sono lasciata coinvolgere da questa graphic novel così tanto che è l’unico ricettario che mi sono concessa di tenere negli scaffali della mia cucina, una chicca tra Dostoevskij e Calvino, così non litigano più su chi è il mio preferito, ecco un francese ci sta proprio bene a parlare di cucina tra due mostri della letteratura, d’altronde, mi perdonino i restanti cuochi del mondo, la cucina vera è italiana o francese. O forse mi sbaglio.

 

 

Eva Di Tullio

scritto da

Questo è il suo articolo n°178

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