Dark Cities, la privazione come materia prima della composizione
Si conclude il 21 marzo la mostra Dark Cities di Daniele Cametti Aspri presso The MILL – 1st floor studio art dopo il conteggio, nella sola giornata di apertura, di più di mille ingressi.
Le fotografie esposte sono tratte dalla serie da cui l’esposizione prende titolo e spirito immergendosi nella stessa etere buia che sommerge i numerosi scorci parigini immortalati dall’artista.
All’ingresso le numerose candele messe a disposizione sono le uniche fonti di luce di coloro che si avviano alla perlustrazione di un percorso le cui tappe vanno avvicinate indagate e allontanate.
La fruizione diviene vacillante e nel proprio trascorrere cela la sostanza intangibile dell’assenza. La privazione diviene materia primaria della composizione, è l’oscurità che con la sua densità staglia profili e plasma territori meta di peregrinazioni solitarie.
A curare la mostra sono stati Roberta Fuorvia e Olmo Amati che hanno ideato un allestimento-appendice che si pone come una eco di fronte l’opera comprendendo lo spazio del riguardante.
In questo modo l’osservatore si trova inserito in un environment suggestivo, diretta estensione di natura interpretativa della fotografia bidimensionale.
A collaborare all’evocazione di immaginari onirici, oltre alla nutrita costellazione di candele, è la musica di Andrea Siecola and Shanti Lion Project.
Il finissage è previsto per giovedì 19 marzo ancora presso The MILL – 1st floor studio art.
Dark Cities | info