Diecimila Euro, quanto vale la street art secondo Elfo e Biancoshock
“Ruba l’arte e mettila da parte”
A prima vista può sembrare la raccomandazione di una vecchia nonna, ma a guardarla meglio questa massima rivela una neanche tanto sottile nota di ironia. Biancoshock ed Elfo, due artisti che amo molto per la trasversalità nel mondo dei graffiti, della street art, dell’arte in genere e soprattutto, nelle problematiche della società, hanno appena lanciato il loro ultimo progetto, Diecimila Euro.
Cosa è diventata la street art? Sono un po’ di anni che se ne parla, operatori, artisti e comuni mortali si interrogano da tempo sul presente e il futuro di questa corrente che si poneva l’obiettivo di stare al servizio della gente, un po’ come un supereroe.
La verità è che in questi ultimi anni, la street art ha allargato i suoi confini aprendosi a cose nuove, una delle conseguenze è stata la commercializzazione e in moltissimi casi la snaturazione del fenomeno che si è invece piegato a dinamiche economiche e di massa.
Tuttavia, credo che l’apertura a nuovi contesti e l’impiego dell’arte pubblica come mezzo per il superamento di problematiche quali l’esclusione, l’impoverimento culturale e il degrado sia una cosa davvero molto buona.
E sull’arte e sui ruoli che gravitano intorno all’artista, si stanno interrogando Elfo e Biancoshock che attraverso la creazione di un sito opera che, ironicamente, suggerisce all’utente dove trovare i lavori in Italia prendendo a campione due città, Roma e Milano, indicando l’autore, la loro condizione e lo strumento ideale per appropriarsene, oltre ad un valore stimato dell’opera stessa.
Diecimila Euro, tanto vale l’arte di strada? No, tanto varrebbero (o varranno) le undici opere di street art pubblicate sul loro sito/opera se venissero rubate e, i due artisti, forniscono tutte le indicazioni per farlo. Per rubare un Bifido per esempio, è necessario solo un raschietto, con una scala e un po’ di olio di gomito potreste impadronirvi di un poster dal valore di 1000 euro in due semplici mosse. Oppure qualcosa di più complesso, come un’opera di Invaders, per la rimozione della quale servono solvente, un badile e un’asta telescopica. La nota consiglia di fotografare prima della rimozione, perchè se le tessere dovessero scomporsi sarebbe complicato rimettere tutto a posto.
Insomma, Biancoshock ed Elfo avevano un messaggio da inviare al mondo della street art e lo hanno fatto con provocazione contro l’incepparsi di una serie di meccanismi che si sono instaurati in questo ambiente, come l’assurdità della diatriba a proposito di cosa è street art e cosa non lo è, la mercificazione del fenomeno, sterile e spesso deviante e infine, il delicato tema del furto e la conseguente questione dei diritti d’autore e l’illegalità dell’arte urbana. I temi sono tanti e tutti molto interessanti, ma l’evidente riferimento ad alcune questioni che hanno interessato il nostro Paese è evidente, come dimostra la scelta esplicita degli autori di utilizzare l’italiano nei contenuti del sito e nella diffusione della “campagna”.
Tutta l’operazione è supportata dal “pubblico”, infatti, chiunque può segnalare un’opera e, indicando il luogo, la difficoltà di asportazione/rimozione/furto può aiutare il progetto a perseguire i suoi obiettivi.
Qualcuno si arrabbierà? Gli artisti segnalati forse? I galleristi? I responsabili delle recenti mostre ispirate da Banksy che hanno provocato non poco scalpore? I fondatori di festival? I marchi? Chi lo sa? Per il momento stiamo a vedere.
(Nel momento in cui ho preso coscienza dell’operazione non ho potuto fare a meno di pensare al Graffiti Hunter, amato o odiato da tutti, in certo senso si era fatto beffa di artisti e galleristi nel lontano 2008. Ma questa, è un’altra storia)
Diecimila Euro | sito/opera