Dog Shit Selfie
Un fenomeno globale come quello degli autoscatti non si può liquidare con la questione della vanità femminile. Non più almeno. Soprattutto dopo il selfie di Papa Francesco.
E allora siamo tutti delle star, tutti a stiracchiare il braccio, risucchiare le guance e sparasi foto ostentando naturalezza. Ma dietro al selvaggio edonismo da social network c’è di più che la voglia spasmodica di apparire, mista a disturbo della personalità. C’è il tentativo di catturare il nostro mondo interiore in un’istantanea. C’è lo sforzo di cristallizzare la realtà del nostro tempo. Ecco il perché di Dog Shit Selfie.
Perché, se volete, c’è solo un Tumblr dove la gente si fotografa con il proprio cane che caga ma ad uno sguardo più critico si intravede molta post-contemporaneità. E molta merda.
In un mondo di persone che si masturbano a suon di “selfie”, questo Tumblr supera il rigido schema autoreferenziale cui siamo abituati e con lo stesso linguaggio racconta un’altra storia. Frammenti di presente in cui l’uomo non è più protagonista, ma testimone dell’atto primordiale che ci accomuna alle bestie e che ci ricolloca in una nuova posizione al cospetto di Madre Natura.
Poesia. Arte. Dramma. Quello che vi pare basta che poi vi ricordate di raccogliere le cacche.
Testi di Michele Ponzelli.