È lecito ad un artista passeggiare di sabato?
A poco più di un anno di distanza dalla personale Nascondiglio, ove per la prima volta Salvatore Manzi mostrava esplicitamente l’intento di coniugare le consuete istanze sociali con il motivo evangelico, l’artista di Casalnuovo di Napoli torna ad affrontare la specifica realtà del suo territorio alla luce del Nuovo Testamento. A calare nelle contraddizioni del presente le vicende ivi narrate. Egli reputa infatti la Bibbia un inestimabile «patrimonio di conoscenza sull’uomo e per l’uomo, un vero e proprio prontuario per l’esistenza». La passeggiata sabbatica dell’artista, lungo il perimetro di un campo inutilizzato, ubicato nei pressi della sua abitazione, assume così una valenza simbolica ben precisa. Un invito a restituire alla cittadinanza una porzione di verde che potrebbe costituire un prezioso spazio di aggregazione e rigenerazione pubblica, nell’ottica di una visione della costruzione del “comune” intesa non come un progetto studiato a tavolino e calato dall’alto, bensì come un processo partecipato e trasversale.