ECB Hendrik Beikirch a Memorie Urbane
ECB è l’autore dell’ennesimo sconcertante intervento di Memorie Urbane 2015. Se ci state seguendo o state seguendo loro, saprete che nel basso Lazio si sono già date il cambio: Pichi&Avo, Fra Biancoshock, David Walker, Ella&Pitr, MTO, Natalia Rak e Bezt, Shaka, 1010, Stein, ALIAS, Federico Draw e Jana Und Js mentre gli operatori del festival sono in attesa di INO.
Ma oggi vi parliamo di ECB Hendrik Beikirch, artista tedesco che ha preso gli abitanti di Arce, non per il collo, né per il naso, bensì per il cuore. Il suo intervento consiste infatti in un enorme ritratto di una donna anziana, una nonna direi, accompagnato dall’enigmatico testo “FADMATAFZA” che nessuno, almeno per il momento, è riuscito ad interpretare.
Al di là della tenerezza che la figura della donna possa muovere nello spettatore, ciò che affascina molto del lavoro di ECB è l’espressività del soggetto e la ricchezza di dettagli favorita anche dalla tecnica usata. L’artista lavora insistentemente negli spazi pubblici e all’interno di gallerie e musei con il ritratto, attraverso il quale indaga la società contemporanea, raffigurando soggetti che diventano attraverso i suoi interventi dei “personaggi” e che grazie alla scelta cromatica povera, in genere bianco, nero e grigio, mostrano contemporaneamente la loro anonimia.
Ma i personaggi di ECB sono anche degli esseri vulnerabili, e il loro essere spesso collocati su pareti di grandi dimensioni, sotto lo sguardo di tutti, di chiunque, pone l’accento su come il rapporto tra interiorità e dimensione pubblica.
Ma Hendrik fa molto di più, il suo lavoro infatti si contrappone alla banale ripetitiva quotidianità mediatica che ci ha insegnato a nutrirci di immagini stereotipate e monotematiche, in cui per esempio prevale una moltitudine di soggetti giovani, e a questi sostituisce personaggi più rassicuranti e realistici.
Il suo si può considerare uno studio sulla varietà umana veicolato anche grazie alla tecnica del fotorealismo e della scelta di volti comuni portatori di vita vissuta.
Grazie al festival e a Dante Corsetti per le fotografie.
Memorie Urbane | sito – #memorieurbane
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