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Homeless di Lee Jeffries

Museo di Roma in Trastevere . Piazza S. Egidio, 1B . Roma

a partire dal 19 ottobre, ore 10:00

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EVENTO IN CORSO

I soggetti di Lee Jeffries, fotografo quarantunenne di Manchester, sono persone senza fissa
dimora, emarginati, uomini e donne esclusi dall’attività sociale incontrati camminando per le
strade dell’Europa e degli Stati Uniti. Il suo orientamento artistico muta con l’incontro casuale
nelle vie di Londra di una ragazza senzatetto di cui ruba con il teleobiettivo una foto. Questo primo
approccio gli insegna ad anteporre la conoscenza di ciascuno dei soggetti all’urgenza di fare loro
un ritratto fotografico e, da allora, i suoi scatti diventano immagine delle sue convinzioni e della
sua compassione per il mondo.
Lo straordinario lavoro di Lee Jeffries, Homeless, è presentato in prima mondiale al Museo di
Roma in Trastevere dal 19 ottobre 2013 al 12 gennaio 2014 dopo essere stato accessibile al
pubblico solamente in rete, dove ha peraltro già ottenuto fama, riconoscimenti e premi. L’artista è
fortemente legato alla particolare atmosfera di spiritualità e tolleranza della città di Roma, dove ha
scattato molte delle immagini più significative della sua ricerca. La mostra fotografica è promossa
dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica – Sovrintendenza Capitolina ai
Beni Culturali e da LoolitArT ed è a cura di Giovanni Cozzi, con l’organizzazione di Zètema
Progetto Cultura. La mostra fa parte del Circuito della XII edizione di Fotografia, Festival
Internazionale di Roma.
In esposizione cinquanta scatti in bianco e nero, senza didascalie o date, come senza tempo è la
sofferenza rivelata dai volti fotografati, il disagio diventato stile di vita. Immagini che Jeffries ha
colto vagando per le vie di Londra, Parigi, Roma, New York, Miami, Los Angeles o Las Vegas, spesso
ritraendo persone che quelle stesse strade hanno come dimora. Il suo stile si evidenzia nel
trattamento della luce e dell’ombra, nella semplice inquadratura frontale, spesso con sfondi
monocromatici scuri. Le persone che attraggono istintivamente lo sguardo di Jeffries sono uomini
e donne emarginati, personaggi insoliti, outsider con storie personali drammatiche, prive delle
apparenze del decoro sociale. La loro vita quotidiana come sopravvissuti è visibile sui loro volti.
Primo intento etico di queste immagini è secondo l’autore “urlare l’ingiustizia” con la semplice
speranza di “scattare un fotogramma che abbia alla fine il potere di influenzare …. di rendere
l’attenzione dello spettatore abbastanza forte per volere conoscere e fare di più”. E la luce di
questi scatti, nelle parole del curatore della mostra Giovanni Cozzi, “è la stessa Luce che affiorava
dai volti dei peccatori, dei santi, degli uomini e delle donne del popolo dipinti o scolpiti nel marmo
ai piedi della Divinità, sia essa Cristo o Madonna, da Caravaggio, Leonardo, Michelangelo, Bernini,
e nelle opere più grandi dell’arte rinascimentale e barocca europea. Più che di fotografia, è di Arte
Sacra che si tratta. Ed è questo, ciò che resta della divina tragedia di Jeffries: il Sacro, il senso vero
dell’essere Umano, troppo Umano, nella discesa agli Inferi e nella risalita al Cielo”.
Tutte le immagini della mostra sono visibili on line all’indirizzo www.loolitart.net/artists/leejeffries/

19 ottobre
Ore 10:00
Museo di Roma in Trastevere
Piazza S. Egidio, 1B
Roma
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