Fabio Petani. La realtà è la più bella delle illusioni
Ho conosciuto Fabio Petani durante lo Street Art Tour (di cui vi ho già parlato) a Torino, in una delle rare giornate di caldo africano di aprile. In realtà sapevo già chi era, perché tante sue figure spiccavano sui muri del Samo e volevo vederlo in faccia per capire una cosa: ma questi omini, saranno una sua fedele rappresentazione?
Qualche tempo dopo il tour l’ho incontrato in San Salvario, ci siamo bevuti una birra e mi ha raccontato qualcosa di lui. Innanzitutto che non è di Torino ma di Pinerolo, avete presente? Io so che lì c’erano le scuderie importanti, che ci si droga molto perché si è troppo lontani da Torino e che i linea 77 si chiamano così perché era il bus che arrivava lì da Torino.
Insomma, non potevo sapere che lì ci sono persone che si sono dedicate all’arte e ne hanno fatto un lavoro. Fabio avrebbe voluto fare un istituto d’arte, ma come tanti adolescenti-me compresa- la scuola era troppo lontana e ha fatto la scelta più comoda, il liceo scientifico.
Ma il cruccio per l’arte rimane e si concretizza prima in disegni su quaderni, poi in tele astratte e concettuali che comincia a esporre e a vendere intorno al 2005. Inizialmente sono tele più concettuali, ma con l’impegno e le prove si sposta più su uno stile illustrativo.
La tesi all’Università gli apre definitivamente le porte al mondo della street art: la sua relatrice gli propone infatti una tesi sull’arte di strada, che lei probabilmente intendeva più in senso lato, ma Fabio si butta sulla storia della street art e conosce Riccardo Lanfranco e i ragazzi del Cerchio e le Gocce. Si unisce a loro spinto dall’entusiasmo per la conoscenza e dall’interesse e dopo aver partecipato a qualche Street Art Tour entra a far parte dell’associazione.
Oggi mi dice che forse ha capito qual è la sua strada stilistica, ma ancora ci sta lavorando. Intanto dipinge muri con omini particolari, che emergono da un flusso di coscienza e si distinguono per i loro occhi a prisma, sempre uno più grande dell’altro. Secondo me, questi omini sono proprio come lui: