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Fabrizio Bosso & Irio De Paula

Si parla di:

Consolidato, timbricamente insolito, geograficamente una scommessa. Il duo formato da Irio De Paula, chitarra, e Fabrizio Bosso, tromba, colpisce per inventiva, logica strutturale, sentimento, lirismo, capacità di raccogliere tutto ciò che la storia e lo studio ha messo a loro disposizione.

I due si sono incontrati casualmente, dando vita ad un album, “Once I Loved” (Philology 2003) che restituisce la magia del jazz: prima non si conoscevano, dopo si sono amati.
“Un vero talento anche dal punto di vista umano”.
Irio De Paula adora Bosso. E dal vivo, ancor più che in studio, lo sostiene, armonicamente e ritmicamente, con quel piglio tutto brasiliano. Nell’alternarsi continuo tra cadenze popolari – di matrice brasiliana – ed approccio jazz, il duo sviluppa una ricerca musicale sofisticata, senza cadere nella trappola dell’eccesso di manierismo che sovente accompagna chi si prodiga al di fuori dei propri confini di genere.

foto “fabrizio bosso”

Il repertorio si risolve tra riletture obbligatoriamente originali di standard, musica popolare brasiliana di Antonio Carlos Jobim, Marcos Valle e molto spazio, naturalmente, all’improvvisazione e all’interpretazione istantanea. Irio e Fabrizio hanno registrato anche un altro disco, “Four For Jazz”, realizzato in quartetto con Moriconi e Manzi.

Irio De Paula: Stabilitosi in Italia negli ani ’70, al termine di una tournée con la cantante brasiliana Elza Soares, Irio De Paula ha sempre mantenuto un forte legame culturale con il suo paese d’origine, il Brasile. E’ nato a Rio De Janeiro e si è avvicinato alla chitarra molto presto, legandosi a personaggi della musica popolare brasiliana come Paulo Moura, Baden Powell, Rauzinho, Dijalma Ferreira, Eumir Deodato, Juarez ed esibendosi spesso al fianco di Astrud Gilberto e Chico Buarque con i quali ha esplorato la samba, la bossa nova e il folclore del suo paese. In ambito jazz vanta una cospicua discografia come leader ed ha partecipato ad incisioni di Sal Nistico, Steve Grossman, Dannie Richmond, Archie Shepp, Don Pullen e Ray Mantilla tra gli altri. Suona in acustico e in elettrico, spesso si dedica all’uso di percussioni e al cavaquinho, la piccola chitarra brasiliana.

Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

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