Fabryka, sperimentatori pugliesi al Primavera Sound 2015
Continua l’approfondimento pre festival in occasione del Primavera Sound 2015. Questa volta è il turno dei Fabryka, pugliesi che quest’anno stanno un po’ sbancando i festival. Infatti sono appena stati ad Austin, all’SXSW. Lì e a Maggio presentano ufficialmente il loro nuovo lavoro “Sparkles”, anche loro con due showcase al MACBA e all’H&M Pro e al Parc de la Ciutadela.
Indie pop, shoegaze, epic pop: il loro progetto è l’unione di 5 teste diverse che insieme creano sempre qualcosa di unico.
Ciao Fabryka benvenuti su ziguline! Prima di tutto una breve presentazione…
Siamo un gruppo di 5 elementi (chitarra, basso, batteria, voce e synth) provenienti da Bari. Ci siamo stabilizzati nella formazione attuale da qualche anno a partire dai nostri due precedenti lavori (l’ep “five days 2” e l’album “Echo”). Non amiamo definire il genere che facciamo ma possiamo dire che chi ci ascolta ci definisce indie-rock, Indie-folk, Pop-rock dalle sonorità shoegaze e perfino Epic -pop.
Scriviamo ogni brano sempre in cinque in un talvolta faticoso ma assolutamente appagante lavoro di ricerca e di arrangiamento democratico e d’insieme. La democrazia ha i suoi costi di energie ma lo è un principio sano a cui teniamo moltissimo. Non vediamo l’ora di farvi sentire il nuovo Ep, frutto di questo lavoro, in uscita a giorni!
Mi raccontate il vostro nuovo disco, “Sparkles”, in 3 immagini evocative? Le tre cose che vi hanno fatto scrivere il disco, insomma.
Tre sono gli elementi estetico-concettuali che muovono stilisticamente e contenutisticamente Sparkles:
1 – Un buio luminoso: se in Echo abbiamo giocato maggiormente con tinte a pastello per delineare immagini più distinte e solari, nel nuovo Ep abbiamo maneggiato suggestioni più buie e luminose . Buio e luce non sono mai in contrasto e ,così come la dimensione interiore e quella esteriore, rappresentano, in essenza, una unità.
2 – Il Viaggio ,tanto interiore quanto esteriore: il viaggio è sempre un processo naturale, è una esigenza. quando si creano le condizioni per poterlo fare è sempre una benedizione perché porta ad allargare gli orizzonti della mente e a liberare energie virtuose.
3 – Una pulsazione ritmica, una oscillazione sonora: rappresentano il movimento energetico che racconta il tempo della musica e del viaggio stesso.
Una immagine sintetizza e fonde questi tre elementi e per noi racconta Sparkles:
Un viaggio in una di quelle notti in cui la coscienza e lo spirito brillano e sono particolarmente predisposti ad indagare questioni individuali e collettive. Il movimento è quello di una crescita verso un essere più unito.
Siete già stati a festival importanti: l’SXSW l’ultimo della lista. Com’è suonare in un festival?
Sono vissuti che non dimentichi, sia sotto un profilo musicale e professionale che umano e esperienziale. Vivi momenti unici di condivisione e di raffronto con musicisti internazionali, alcuni di alto livello, e con un pubblico attento e consapevole.
Si accolgono così novità e conoscenza che stimolano la creatività.
Quali sono le 3 cose che non possono mancare in un festival, secondo voi?
1) Selezione accurata sulla qualità dei musicisti da far esibire;
2) Coerenza musicale nella scelta degli artisti da far esibire;
3) Creare delle location da dedicare agli artisti emergenti.
Ovviamente non mi esprimo sulla gestione organizzativa, che è molto complessa.
Siete già stati al Primavera come pubblico o è la prima volta a Barcellona?
Per noi è la prima volta come band, non vediamo l’ora di essere li.. Credo che alcuni di noi siano già stati al Primavera come pubblico; sappiamo bene quello a cui andiamo incontro!
Cosa vi aspettate da questa esperienza?
Trovare il nostro prossimo feat. Internazionale. :)
Scherzi a parte, ci aspettiamo (e sappiamo che sarà così) un grande arricchimento in termini di ispirazione artistica e di emozionarci a fronte di cosi tanta ottima musica.