Famara, rifugio di surfisti
Queste interviste risalgono a circa due anni fa. La maggior parte delle persone intervistate continuano a vivere a Famara, una piccola parte invece vive in altre isole e segue lo stesso stile di vita.
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Famara è un piccolo paese in una posizione isolata, sulla costa Nord Est dell’isola di Lanzarote, nell’arcipelago delle isole Canarie. Si raggiunge prendendo una strada che attraversa il deserto e i vulcani. Arrivare a Famara è come essere svegli durante un sogno: il tragitto si dirama tra salite e discese fino a intravedere le dune di sabbia, l’oceano azzurro e, in fondo, l’isola della Graciosa. È uno spettacolo mozzafiato scendere verso Famara e l’impatto visivo è ogni volta sconcertante.
Arrivati verso la sua famosa spiaggia si attraversano dune di sabbia e ci si ritrova all’entrata del villaggio: due strade parallele per un’estensione di circa un chilometro. Fino a una decina di anni fa Famara era un paesino di pescatori. La vita scorreva tranquilla e isolata e la gente del posto godeva delle sue bellezze naturali. La pace regnava e i ritmi lenti e rilassati la facevano da padrona.
Il paese è circondato a destra dal Risco, uno dei pochissimi monti in un’isola che conta circa trecentosettanta vulcani. Abbastanza alto da bloccare l’arrivo delle nuvole, che sedimentano sulle sue cime, contribuisce a creare un clima a parte rispetto a tutto il resto dell’isola, dove il sole splende praticamente tutto l’anno.
Qui a Famara non è così: la sua favolosa e rinomata spiaggia, che si estende per circa sette chilometri, ha una forza e una potenza propria, le onde dell’oceano si scagliano contro le rocce e l’alta e la bassa marea fanno sì che il Risco si rispecchi sulla sabbia cristallina creando un favoloso effetto ottico. Ci sono giornate in cui le nuvole vengono trascinate da un forte vento che porta con sé la sabbia del Sahara.
Si tratta della rinomata spiaggia dei surfisti, ma a decidere quando si possono cavalcare le onde oppure no è la natura imponente. Verso il lato sinistro si sviluppano altre spiagge, tra cui quella di San Juan, selvaggia anch’essa e sede del Campionato di Surf delle Isole Canarie.
Il centro di Famara consiste in un piccolo molo intorno al quale si è sviluppato un paesino di pescatori con vie di sabbia, casine bianche e barche parcheggiate nei cortili come se fossero macchine.
Famara, infatti, ha cambiato completamente faccia quando si è sparsa la voce che il posto era naturalisticamente stupendo, tranquillo, i ritmi rilassati, i prezzi economici, e si poteva praticare del gran surf.
Surfisti da tutto il mondo o persone che ne avevano sentito parlare sono venute a dare un’occhiata a questo posto isolato, ubicato in una delle isole più appartate e selvagge delle Canarie. La maggior parte sono rimaste, travolte dalla magia e dall’energia del luogo, dalla lentezza e dalla vita semplice. E così Famara, nel giro di pochi anni, è diventata meta di surfisti e di apprendisti surfisti in cerca di pace, natura e tranquillità, lontano dal mondo frenetico, nevrotico e stressante di tutti i giorni.
Gli abitanti si sono improvvisati commercianti, hanno affittato le loro abitazioni, una strada è stata asfaltata e ora Famara è un paesino dove stranieri e autoctoni convivono. Si cammina per le stradine e si ascolta parlare in inglese, francese, italiano, russo, tedesco. Il turista dell’altro lato dell’isola non è molto interessato a rimanere in questo posto dove ci sono solamente due bar e qualche ristorantino e dove la sera è tutto deserto e buio. Si mantiene cosi preservato da tutto un genere di turismo di massa e conserva, in tal modo, la sua peculiarità di posto meraviglioso e fuori dal mondo.
DEAN – Arriva a Famara nel marzo del 2013 per la terza volta. In passato aveva trascorso le sue vacanze a Lanzarote in quanto amante del surf. Si è definito un week-end surf worrier, visto che si dedicava alla sua passione solo nei fine settimana. Un giorno si è detto: «perché devo vivere la vita che voglio solamente nel weekend?», e così la sua quarta volta a Famara è stata quella definitiva. Non è sposato, non ha figli, nessun vincolo che lo costringesse nella grigia e fredda Londra, dove ricopriva un ruolo lavorativo di spessore come Media reseacher in un’importante emittente televisiva inglese. È felice e non ha nessuna intenzione di tornare alla vita convulsa della grande città, carica di responsabilità lavorative e stress quotidiano. Non rimpiange la sua scelta, affermando che Londra si muove troppo velocemente per gustarsi ogni momento della vita, e cosi ha preferito la calma, la tranquillità, la natura, il relax e il surf, poiché la vita è troppo corta per non fare ciò che ami. «You must seize the day», ci tiene a concludere.
CHIARA – Arriva a Famara nel settembre del 2012 per trascorrere due settimane di ferie. Decide di rimandare la partenza per continuare a surfare ma poi, per caso, trova lavoro e decide di rimanere. Lavora ancora nello stesso posto, un negozio di surf. Ama Famara per lo stile di vita rilassato e a contatto con la natura. Non tornerebbe nel caos e nello stress della vita di tutti i giorni.
Chiara, prima di stabilirsi a Famara e lasciare la sua vita precedente, era un ottimo tecnico del suono. Ha viaggiato dodici anni per il mondo accompagnando band di grande spessore.
SIMONA e DENIS – Sono arrivati a Lanzarote nel marzo del 2014. L’idea era di passare qui solamente una settimana. Sono partiti da Londra per farsi una vacanza che avrebbe toccato tutte le isole Canarie per poi tornare verso la Spagna e il Nord Europa. Ma appena hanno visto la favolosa strada che collega Teguise, l’antica capitale, a Famara, sono rimasti cosi affascinati dalla natura del posto che si sono guardati negli occhi e si sono detti: «rimaniamo qui». Hanno lasciato tutto a Londra e si sono trasferiti. Adesso lavorano entrambi in un bistrot a Teguise, fanno surf e hanno un cane, Panero. Amano la tranquillità del posto e la sua bellezza.
OLLIE – Vive a Famara da dicembre del 2013. La sua famiglia trascorreva a Lanzarote le vacanze estive. Per ventinove anni Ollie ha passato le estati qui e a dodici anni ha iniziato a surfare. Nella sua città di provenienza lavorava nel settore della finanza come Investiment manager, finché un giorno ha deciso di mollare tutto per trasferirsi definitivamente nel posto che lo aveva accolto per tutte le estati. Di Famara ama il fatto che sia una piccola comunità, dove si possa fare surf e dove la vita non è una routine lavorativa. Qui Ollie è un insegnante di surf.
LUCY – La prima volta arriva Lanzarote per trovare un’amica nel gennaio del 2012. Affascinata dal posto, decide di tornare a dicembre dello stesso anno per trascorrerci tre settimane. Inizia a surfare e si innamora della vita semplice e del surf tanto da chiedere il trasferimento con la Ryanair a marzo del 2013. Ama il posto per la natura, la tranquillità, la possibilità di fare sport e di avere molto tempo libero.
TXABER – Da quando era piccolo Txaber veniva in vacanza a Famara, dove i suoi genitori baschi avevano comprato una casetta proprio davanti al molo. Dopo aver conseguito la laurea triennale a Bilbao decide di trasferirsi nella vecchia casa estiva di famiglia, di aprirsi la sua scuola di surf e di vivere qui in tranquillità con i suoi amici di infanzia.
JESUS – Jesus è di Madrid, e lavorava per la Ryanair a Faro, in Portogallo. Arriva a Lanzarote per una piccola vacanza perché aveva saputo che c’erano delle buone onde da cavalcare. Al ritorno a Faro chiede il trasferimento. Vive a Famara da giugno del 2012. Quello che gli piace del posto è la sua pace, il clima sempre buono, le persone che condividono come lui la passione per il surf, e, a differenza delle altre isole Canarie, il fatto che da Famara ci si può spostare facilmente per raggiungere vari spot di surf. Inoltre ama Famara perché è una riserva naturale e ciò la mantiene intatta e protetta dal turismo di massa.
JONO – Viveva in un paesino inglese, dove aveva la sua impresa di costruzioni daundici anni. La crisi già si stava facendo sentire e così Jono decise di andare a rilassarsi per un inverno a Famara, luogo dove avrebbe potuto esercitarsi col motocross, la sua passione, e con il surf. Affascinato dal posto e dal suo stile di vita, capisce che è ora di cambiare e di godersi le giornate senza stress lavorativi in un periodo di crisi. A novembre del 2012 molla la sua azienda e si trasferisce definitivamente. Ora lavora in un negozio di surf e da lezioni di skate.
ELIAS – Da quando aveva tre anni ogni estate Elias trascorreva le vacanze a Lanzarote, perché suo nonno costruì negli anni Cinquanta una casa in uno dei posti più suggestivi nei dintorni di Famara. A Parigi lavorava nel settore della moda ma stanco di quella vita, dei suoi ritmi frenetici e di vivere «di forma più che di sostanza», a gennaio del 2012 decide di abbandonare tutto e di trasferirsi definitivamente. Felice della sua scelta, ama questo modo di vivere più naturale e in sintonia col corpo, dove ritiene «è possibile svolgere una vita semplice e dai ritmi rilassati, in un luogo meraviglioso dove i quattro elementi la fanno da padrona, un posto energico dove ci si può sconnettere dal mondo e dalla vita 2.0 per tornare a uno stile di vita basico». Elias lavora come guida turistica su un catamarano che tocca le spiagge più belle di Lanzarote e Fuerteventura.
BRIGIT – Brigit continuava il suo viaggio dall’Australia, dove aveva vissuto due anni. Con le sue amiche approda sull’isola del surf e del bel clima. Il secondo giorno a Lanzarote le offrono un lavoro. Dopo qualche settimana e sue amiche tornano in Olanda ma lei decide di rimanere. Vive a Famara da novembre del 2013, lavora in un pub e si è appassionata del surf.
PAULO – Paulo è di Lisbona, dove lavorava come restauratore di mobili e carpentiere. Decide di imbarcarsi come stuart della Ryanair e vive a Stoccolma per un paio d’anni. Un’estate va a Lanzarote in vacanza. Rimane colpito dalla tranquillità del posto e dal clima sempre mite. A gennaio del 2012 la sua richiesta di trasferimento viene approvata e da allora vive a Famara col suo cane.
Paulo non era un surfista né aveva mai surfato in vita sua; ora non solo surfa, ma sfruttando le sue doti di carpentiere e esperto del legno ha creato una tavola da surf il cui modello, leggermente simile, viene costruito solamente in California. È un tipo di tavola unico al mondo, disegnato col programma Sliver Board. La sua prima tavola l’ha venduta a Jesus, che ha la fortuna di avere un vero e proprio gioiello artigianale del surf. Ora Paul ha un proprio laboratorio e dalla California hanno già mostrato grande interesse verso le sue creazioni.