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Festival delle libertà digitali, Vicenza

Si parla di:

Il Festival delle libertà digitali è un evento alla sua prima edizione a Vicenza. Si propone di coinvolgere una più ampia fascia di persone nei valori positivi della rivoluzione culturale che stiamo vivendo, quella digitale, legata ad Internet, sulla spinta etica e dei principi di libertà che sono alla base del software libero.

Vogliamo mostrare che la condivisione di risorse in rete è possibile in modo legale utilizzando i principi etici alla base del software libero. Ci rivolgiamo in particolare ai giovani, con la condivisione legale della musica, di immagini, di notizie e di conoscenza. Interagiamo con le persone, con cui sperimentiamo dal vivo progetti su Internet socialmente significativi e basati sul volontariato degli utenti, come l’enciclopedia libera Wikipedia.

Gli organizzatori del festival sono le associazioni Wikimedia Italia e LUGVi – Linux User Group di Vicenza.
Perché?

Il tessuto sociale di Vicenza e il suo territorio vivono di innovazione tecnologica e al contempo di una forte tradizione legata al volontariato solidale. Entrambe hanno una cosa in comune: il bisogno di condividere.

In tutta Italia dal 2001, l’ultima settimana di ottobre, si svolge il Linux Day, evento che con oltre 100 manifestazioni contemporanee in diversi centri è diventato il più importante delle comunità di volontari che promuovono Linux e il software libero.
Oltre al Linux Day è giunto il momento di creare un nuovo evento che, partendo dalla spinta etica e dai principi di libertà alla base del software libero, coinvolga una più ampia fascia di persone nella rivoluzione culturale che stiamo vivendo, quella digitale, e in particolare quella legata alle “libertà digitali”.

Internet ha infatti avviato un fenomeno sociale formidabile e largamente positivo di condivisione. È necessario imparare tutti a sfruttare correttamente questi nuovi strumenti, da tempo non più confinati al ristretto mondo degli “informatici” e che anzi contaminano la nostra vita di tutti i giorni.

Un esempio è Wikipedia: un’opera collettiva scritta interamente da volontari, che in pochi anni è divenuta la più grande enciclopedia al mondo e la più consultata, oltre che uno dei più importanti progetti “non profit”. È spesso citata anche come esperimento di democrazia partecipativa e come una nuova forma di intelligenza collettiva.
La condivisione digitale, diciamocelo, è anche un buon “antidoto” contro la concentrazione del potere mediatico in poche mani: per non appiattire i cittadini a semplici consumatori, valorizzandoli invece come veri “attori” della comunicazione.

Il modello del festival

La nostra scelta è caduta sul “modello festival”: perché composto di eventi aperti, volutamente differenti fra di loro, per non veicolare solo contenuti ma anche esperienze dirette e personali, per offrire nuove opportunità di scambio e confronto tra cittadini, gruppi e associazioni.
Obiettivi

1. Diffondere la cultura aperta della “condivisione digitale” secondo i principi etici (alla base del software libero) in particolare tra i giovani, allargando il giro “oltre” l’informatica (es. la musica).
2. Contribuire al rafforzamento della “rete di persone” che utilizzano Linux, software libero e formati aperti a scopo sociale, per lavoro o per svago.
3. Scambiare esperienze positive e condividere buone pratiche.
4. Diventare il principale luogo di incontro in Italia sul tema, a fianco dell’iniziativa del LinuxDay.
5. Promuovere e collegare le attività inerenti diffuse nel territorio.

A partire dalla prima edizione del 2009, lo schema e la struttura del festival sono costruiti volutamente per essere il più possibile aperti, favorendo la partecipazione e l’iniziativa di realtà culturali del territorio e in particolare a quelle che si riconoscono nei principi alla base della conoscenza libera e del software libero. È interesse dell’iniziativa allargarsi a macchia d’olio nelle successive edizioni, diffondendosi nel territorio, nei comuni e nelle scuole.

Il gran capo

scritto da

Questo è il suo articolo n°3459

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