Festival Oriente Occidente 2009
Cambia decisamente prospettiva Oriente Occidente e sceglie quest’anno lo Stretto di Bering come punto di vista privilegiato per analizzare le tendenze culturali contemporanee. Lì dove i punti cardinali di Est e Ovest inesorabilmente si confondono e si rovesciano si è aperto per il disgelo, la scorsa estate e dopo secoli, il mitico passaggio a Nord Ovest che attraverso l’Artico avvicina Atlantico e Pacifico, America e Canada con Paesi Baltici e Russia.
Questi territori diventano così protagonisti della ventinovesima edizione di uno tra i più importanti Festival europei di danza. Dalla Repubblica Russa segnata – a vent’anni dalla caduta del Muro – da una grande vitalità e una grande tensione verso l’innovazione, approdano a Trento e Rovereto in prima assoluta o nazionale alcune tra le più creative e importanti Compagnie di danza contemporanea.
Compagnie che si confrontano con quelle provenienti dal Canada e dagli Stati Uniti d’America e che hanno segnato il profondo rinnovamento della coreografia moderna.
PROGRAMMA
giovedì 3 settembre
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
Louise Lecavalier – Fou Glorieux
Children
Coreografia di Nigel Charnock
“I” is Memory
Coreografia di Benoît Lachambre
(Canada)
prima assoluta e coproduzione del Festival
La stella del danza canadese Louise Lecavalier, prima a vincere il Bessie Award, l’Oscar della danza mondiale, porta a Rovereto in prima assoluta e coprodotto dal Festival lo spettacolo Children. Una pièce tragicomica di teatro-danza sugli alti e bassi dell’amore, coreografia di Nigel Charnock.
“I” is Memory è invece un progetto solista pensato appositamente per lei da Benoît Lachambre. Un lavoro minimalista, ma fisicamente molto impegnativo in cui Lachambre forza Lecavalier a discostarsi dalla danza classica per mezzo di suoni bizzarri e movimenti di danza hip hop.
venerdì 4 settembre
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
Louise Lecavalier – Fou Glorieux
Children
Coreografia di Nigel Charnock
“I” is Memory
Coreografia di Benoît Lachambre
(Canada)
coproduzione del Festival
Trento Teatro Sociale ore 21
Complexions Contemporary Ballet
Hissy fits
Gone
Momentary Forevers (excerpt)
Fall
Moody Booty Blues (excerpt)
Rise
Coreografia di Dwight Rhoden e Desmond Richardson
(U.S.A.)
prima nazionale
Una danza fisica e rapidissima che scaturisce da una perfetta chimica tra il coreografo Dwight Rhoden e il danzatore Desmond Richardson è alla base del successo della newyorchese Complexions. La Compagnia presenta a Rovereto alcune tra le sue più acclamate performance e in prima nazionale Rise, su musiche degli U2. Movimenti estremi che catturano impulsi emozionali incontrollabili.
sabato 5 settembre
Trento Teatro Sociale ore 21
Complexions Contemporary Ballet
Hissy fits
Gone
Momentary Forevers (excerpt)
Fall
Moody Booty Blues (excerpt)
Rise
Coreografia di Dwight Rhoden e Desmond Richardson
(U.S.A.)
domenica 6 settembre
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
Provincial Dances
Maple Garden
Les Noces
Coreografia di Tatiana Baganova
(Russia)
L’emisfero russo arriva al Festival con la compagnia di Tatiana Baganova, che nella sua prima serata porta in scena Maple Garden e Les Noces. Il primo lavoro segna l’apparizione americana della compagnia, è stato infatti commissionato dall’American Dance Festival di Darem, e attraverso una misteriosa favola conduce lo spettatore in un mondo fatato e sognante. Les Noces è invece un turbinio di emozioni, alla ricerca dell’essenza e delle origini della cerimonia di nozze.
lunedì 7 settembre
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
Provincial Dances
Post Engagement Diptych Part I and II
Coreografia di Tatiana Baganova
(Russia)
In Post Engagement Diptych Part I la danza è vita, è movimento di resistenza o di assoluta sottomissione, è un continuo contatto tra genere maschile e femminile.
La seconda parte ci riporta invece al mondo fatato della Baganova, dove enormi palle come bolle di sapone piene di sogni danzano insieme a ragazze dai modi garbati.
Trento Teatro Sociale ore 21
O Vertigo
La Chambre Blanche
Coreografia di Ginette Laurin
(Canada)
Ginette Laurin presenta a Oriente Occidente la ricreazione del suo spettacolo La Chambre Blanche. Al set e ai costumi originali viene aggiunta una nuova colonna sonora e la regia luci riesce a rinforzare l’atmosfera alienante della performance. Il pubblico viene così catapultato in un saliscendi emozionale in cui i danzatori provati nella loro intimità più profonda e collocati in un luogo di estrema vulnerabilità non hanno altra scelta se non quella di abbandonarsi al disequilibrio e alla vertigine.
martedì 8 settembre
Trento Teatro Sociale ore 21
O Vertigo
La Chambre Blanche
Coreografia di Ginette Laurin
(Canada)
mercoledì 9 settembre
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
Chelyabinsk Contemporary Dance Theater
Celestial Bodies
The Other Side of The River
Coreografia di Olga Pona
(Russia)
prima nazionale
La Russia è di nuovo al centro di Oriente Occidente con la compagnia di Olga Pona, che ha trovato nell’ambiente che la circonda i soggetti per le sue coreografie. I personaggi protagonisti sono infatti i lavoratori di Chelyabinsk, città industriale di un milione e mezzo di abitanti al confine dei monti Urali. Storie di relazione tra passato e presente, tra speranze e aspettative. La complessità della vita post-comunista tradotta in danza, in una qualità contemporanea che conta prevalentemente sul contenuto, piuttosto che sui mezzi di scena.
giovedì 10 settembre
Trento Teatro Sociale ore 21
Natalya Kasparova Dance Company
The Songs of Komitas
Coreografia di Natalya Kasparova
(Russia)
Natalya Kasparova è la perfetta rappresentante della nuova generazione di coreografi russi, che hanno deciso di rompere con la tradizione del balletto classico, e perseguire nuove modalità di espressione in un paese dove per decenni la danza moderna era stata proibita e quindi dimenticata. L’ispirazione per la performance The Songs of Komitas deriva dalle musiche sacre del compositore armeno Komitas che riflettono la dolorosa storia del suo popolo. Una serie di episodi in cui la danza simbolicamente ricrea le tradizioni e le leggende armene.
venerdì 11 settembre
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
Buglisi Dance Theatre
Frida
Interplay
Sospiri
Caravaggio Meets Hopper
Coreografia di Jacqulyn Buglisi
(U.S.A.)
prima nazionale
Jacqulyn Buglisi, Donlin Foreman, Terese Capucilli and Christine Dakin founded BDT in 1994 .Jacqulyn Buglisi, Donlin Foreman, Terese Capucilli e Christine Dakin fondano la compagnia nel 1994, dopo aver ballato insieme per quasi due decenni nella compagnia diThis distinguished quartet danced together as principal artists with Martha Graham for two decades. Martha Graham.
Frida, ispirato alla vita di Frida Kahlo, rappresenta il sogno di Buglisi di unire le arti con le nuove tecnologie attraverso un processo collaborativo, per ispirare e attrarre il pubblico verso il regno della danza teatrale. In Caravaggio Meets Hopper la danza contrappone la quiete e la serenità dei quadri di Hopper con la teatralità di Caravaggio.
sabato 12 settembre
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
Buglisi Dance Theatre
Against All Odds
Sand
Red Hot Pepper
Requiem
Coreografia di Jacqulyn Buglisi
(U.S.A.)
prima nazionale
Jacqulyn Buglisi trova l’ispirazione per le sue coreografie nella pittura e nella letteratura e inserisce nei suoi lavori continui riferimenti ai suoi studi.
Sand è un tributo alla gioia del danzare mentre Red Hills prende il nome dal quadro dell’americana Georgia O’Keefe.
Requiem, originariamente una metafora dell’oppressione delle donne, è divenuto dopo l’11 settembre un lavoro più vicino e sensibile agli avvenimenti contemporanei.
domenica 13 settembre
Rovereto Auditorium Fausto Melotti ore 21
Teatrofficina Zerogrammi
Inri
Coreografia di Stefano Mazzotta e Emanuele Sciannamea
(Italia)
prima assoluta e coproduzione del Festival
Il duo Mazzotta-Sciannamea che nell’edizione 2008 del Festival si era aggiudicato la prima edizione del concorso coreografico Danz’è, presenta un progetto in prima assoluta e coprodotto da Oriente Occidente. Il tema indagato dai due attori-danzatori è qui la pratica della fede nella religione cattolica. Due personaggi dai colori grotteschi, paradossali, in un percorso temporale che emula quello di una liturgia.