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Franco Lovizzero alla galleria Largo Baracche

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L’artista Franco Losvizzero presenta presso la galleria “1 Opera” e nello spazio espositivo “Largo Baracche” di Napoli la sua prima personale partenopea. Una serie di lavori dedicati alle “ossa bianche del nostro inconscio” andranno a segnare un ulteriore tappa alchemico/metafisica nel ritratto di questo giovane artista. Come una struttura, complessa e radicata, Losvizzero immagina un’ impalcatura o grotta, capace di sostenere strati e rimembranze del nostro vissuto, traumi e immagini, non solo religiose, impresse a ferro e fuoco nell’ anima, “…nelle cavità oscure della carota ove il coniglio bianco esplora e sposta memorie comuni ad un mondo delle meraviglie o semplicemente ad un buco vuoto e profondo! Infinitamente profondo..” (F.L). “La scala nel buio” oppure “La porta della cantina” (in inglese “The cellar door” che fa riferimento alla frase che appare nel film fantastico Donnie Darko di Richard Kelly – Dove si ritiene sia una apertura verso una nuova percezione della realtà) sono tutti titoli possibili per un viaggio che piú volte l’ artista intraprende; in questa mostra Losvizzero si confronta con la parte oscura, sotterranea, quella che nasconde ma che spesso “vomita in superficie rigurgiti velenosi”. OSSA OSSIA MESSIA racconta del contenuto e non del contenente, della merda intestinale e non del sorriso ammiccante, del buco nella terra madre dell’ alchimia: di Napoli. Capitale del budello sotterraneo alla stregua di Roma, dove l’ artista nellla notte Bianca del 2006 presentava nelle catacombe “La Giostra” con otto personaggi surreali e i suoi robot luminescenti. Lo spazio di Largo Baracche, un budello sotterraneo, é il perfetto percorso per entrare come lui afferma “nel ventre della montagna” (detto alla Jodorwsky) di questo artista ormai lanciato in una serie di successi tra Berlino (con la mostra APOCALISSE XXI, 8-30 Ottobre 2010) e New York (con la mostra Anima’ LS, conclusa il 4 Ottobre 2010), dalla finale del Premio Cairo al Museo della Permanente di Milano (27-31 Ottobre 2010) a The White Cellar negli ex Palazzi Fiat di Torino (3-7 Novembre 2010). Considerato tra i nuovi “artisti cannibali” e come rappresentante del Nuovo Surrealismo Italiano (almeno in Germania questo era il sottotitolo della mostra) Franco Losvizzero spazia dalla Performance alla video arte, dalla pittura all’ istallazione, dalla scultura alla fotografia, al cinema (vincitore con il film N.Variazioni – 90 min. Colore ITA – alla Sez. di Cinema Sperimentale del Festival Internazionale del Film Di Roma con protagonisti: Violante Placido, Luca Maria Patella, Pierluigi Coppola).
L’ uso del bianco, le sculture meccaniche, le performance del coniglio (una donna completamente nuda, dipinta di bianco, con una maschera da coniglio, si aggira nelle fiere e sulle sculture meccaniche di Franco Losvizzero) lo hanno reso riconoscibile, i disegni e i quadri piu’ intimi ci sveleranno la materia di cui é fatta l’ arte di un artista che guarda lontano… nei meandri del suo inconscio.

Il gran capo

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Questo è il suo articolo n°3459

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