G.R.L, il laboratorio di ricerca sui graffiti
Se in Italia la ricerca se l’è sempre vista nera a causa dei pochi spiccioli che le vengono destinati, da qualche altra parte, aldilà dell’oceano, c’è una nazione che finanzia addirittura un centro di ricerca sui graffiti. Stiamo parlando degli Stati Uniti, e dove sennò, e l’”ente” di ricerca di cui oggi vi parliamo è il G.R.L. Che sta proprio per Graffiti Research Lab.
In realtà non si tratta di un vero e proprio ente, bensì un gruppo di giovani artisti, barra attivisti, barra ricercatori, la cui missione è quella di esplorare le frontiere della cosiddetta comunicazione urbana attraverso l’uso di tecnologie “open source”. Per chiarirvi subito le idee questi tipi rappresentano la versione futuristica del vecchio writer ancora affezionato alla preistorica bomboletta spray. Il fatto interessante è che se da noi l’arte e la ricerca artistica, viene considerata una cosa d’elite, che non interessa quasi a nessuno e pertanto non meritevole del supporto delle istituzioni, lì (sempre in America ) esiste un istituto chiamato Eyebeam a cui il governo affida dei finanziamenti destinati a sostenere progetti di ricerca nell’ambito dell’arte e della tecnologia al fine di assicurare il continuo aggiornamento su quelle che possono essere gli scenari futuri dell’arte contemporanea. Arabo per le nostre orecchie ed abitudini.
Direi quindi di concentrarci sui nostri super eroi del G.R.L. ed addentrarci nei loro interessanti ambiti di ricerca. Uno di questi è senza dubbio il cosiddetto LASERTAG, che può essere tranquillamente considerato un prototipo ultra avanzato dell’attuale bomboletta spray. Questi ragazzotti si sono inventati un dispositivo composto da un proiettore super potente, un pc portatile, una webcam ed una penna laser (tra l’altro illegale) e con l’aiuto di un software da loro stessi sviluppato trasformano il raggio laser in una sorta di spray luminoso con cui è possibile disegnare sui muri di palazzi e grattacieli che si trovano a decine di chilometri di distanza dalla loro postazione.
[youtube width=”500″ height=”450″]http://www.youtube.com/watch?v=DKbtTPYZEig[/youtube]
In genere l’incursione avviene secondo un preciso rituale. C’è uno di loro che, a cavallo di un triciclo “preparato”, su cui trasporta tutto l’equipaggiamento, se ne va tranquillo in giro per la città, al calar del sole, finchè non decide di fermarsi in un determinato punto dove verrà allestito il tutto. Con il sottofondo musicale di musica rigorosamente hip hop parte lo show, nel giro di pochi minuti intorno al nostro graffitista post-moderno si radunano decine e decine di persone incuriosite dall’inedito spettacolo. In genere queste performance terminano con l’arrivo della polizia che nel giro di qualche minuto smantellano il tutto.
In questo video li vediamo in azione per le piazze di Barcellona.
[quicktime width=”500″ height=”450″]http://graffitiresearchlab.com/offf/GRL_BARCELONA_07_WEB3.mov[/quicktime]
Un altro aspetto che ci dovrebbe far riflettere è che molte delle “azioni” che questi del G.R.L. compiono, sono quasi sempre al limite della legalità, se non proprio illegali, ma guarda un po’ godono comunque della tutela dell’ Eyebeam che tiene conto degli “effetti collaterali” di questa particolare attività di ricerca e sperimentazione.
Un altro interessante e suggestivo ambito di ricerca dove il G.R.L. è leader e pioniere indiscusso è il cosiddetto Led Throwies. Anche questa è un’evoluzione del concetto di graffito. Anche questa volta realizzato attraverso l’uso della luce, ma con modalità e strumenti decisamente più semplici ed economici rispetto al LASERTAG.
Prendete un led colorato, una piccola batteria al litio, un magnete e collegate tutto con un po’ di nastro adesivo. Preparatene un bel po’, magari di diversi colori, poi scendete in strada e cominciate a lanciarli su qualsiasi superficie ferrosa a cui questi led volanti si attaccheranno per trasformare buie e tristi pareti in superfici colorate che illumineranno le notti noiose del vostro quartiere.
[quicktime width=”500″ height=”450″]http://graffitiresearchlab.com/led_throwies_III_WEB6.mov[/quicktime]
[quicktime width=”500″ height=”450″]http://graffitiresearchlab.com/LED_throwies_WEB.mov[/quicktime]
Poi se volete fare come loro, portate con voi una videocamera, riprendete il tutto e postate il video su internet. Faccio presente inoltre che il G.R.L. oltre a pubblicare tutti i suoi progetti fornisce tutte le istruzioni per realizzarle compresi i codici sorgente dei software che impiegano nelle loro installazioni, insomma un approccio open source in piena regola finalizzato alla condivisione e alla diffusione della conoscenza in questo particolare campo. Evviva la ricerca.
Per maggiori info: graffitiresearchlab.com + eyebeam.org
Ringrazio le preziose segnalazioni di Satoboy e I ♥ Street Art per le preziose dritte.