Gentleman, Peter Linde Busk alla Monitor Gallery
Fino al 21 marzo sarà disponibile presso la Monitor Gallery la seconda personale dedicata all’artista Peter Linde Busk, Gentleman. La nuova esposizione comprende ceramiche, dipinti su lino, litografie e acqueforti. Le ultime ceramiche in mostra sono disposte su blocchi da macellaio rievocanti il processo produttivo brutale al quale sono state sottoposte, la superfice manifesta i gesti fermi e impetuosi dell’artista tramite lacerazioni, strappi e depressioni.
Le sculture appaiono come aborti fossilizzati, memori di un fase organica dalla quale si trovano distanti a causa di un tempo che scorre, si deposita e si concretizza in uno smalto bianco opaco che le opprime.
Il blocco macabro che ne fa da piedistallo è inoltre dotato di zampe conferendo al tutto un aspetto zoomorfo in nome di un ritorno dall’aldilà gravido di un residuo vitale. Oltre alle sculture sono presenti anche rilievi posti su vassoi lignei appesi alle mura espositive, dalla orizzontalità della morte questi rilievi aventi le sembianze di cumuli di frattaglie riacquistano la verticalità della vita e un ennesimo ritorno.
Il filo conduttore delle tele presenti è il rapporto tra l’uomo e la donna considerato sotto una lente mitica. I corpi appaiono allacciati in pose fratturate e dinoccolate, in uno stato di co-dipendenza.
Il sostrato teatrale è un elemento chiave della pittura di Petere Linde Busk che inserisce i soggetti in contesti infernali e allucinati, limbi la cui esistenza è indispensabile alla presenza delle maschere che li abitano. Come le sculture le tele sono latrici del tempo che si deposita e sbiadisce le superfici variopinte.
La sensazione è che ogni passaggio da una realtà all’altra, da quella iconica a quella fruibile, sia attraversato da una patina frutto della volontà di irruzione presso il riguardante.
Testi e foto di Arianna Papale.
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