Gilles Peterson è innamorato della musica
Se Gilles Peterson fosse il John Peel per noi che lo abbiamo scoperto quando era già leggenda? Se per noi che non abbiamo fatto in tempo a gustarci le storiche The Peel Sessions ci fosse un’altra possibilità? Con tutti i distinguo socio-temporali-mediatici-tecnologici questa possibilità di ascoltare musica setacciata da qualcuno di cui ci fidiamo, che stimiamo, che ormai conosciamo come se fosse il commesso del nostro negozio di vinile sotto casa (seeee, magari ce ne fossero!!!) è incarnata dal franco-svizzero-britannico Gilles Peterson.
Difficile incontrare un amatore della musica tanto innamorato. Innamorato del passato della musica come spunto per immaginare il suo futuro. Innamorato così tanto da aver bisogno di nutrirsi dell’Adesso, perchè la vita è adesso (e beccatevi sto Baglioni); quell’Adesso che la musica accompagna immediatamente, come colonna sonora urgente. Gilles Peterson trotta per il mondo sulle frequenze della BBC, con le sue etichette discografiche che negli anni hanno sdoganato king e queen della musica underground e non e con i suoi dj set.
Stavolta è arrivato a Cuba. Qualunque essere umano dotato di orecchie senzienti e culo ritmico sa cosa significhi Cuba per la musica. Ecco, a Cuba, grazie ad Havana Club, Gilles Peterson produrrà musica con i vincitori dell’Havana Cultura Mix il remix contest che scade fra pochissimo, il 31 maggio.
Approfittando della promozione del concorso e sperando che qualche produttore italiano si cimenti con successo, Ziguline ha intervistato in esclusiva Gilles Peterson.
Sei passato attraverso momenti molto differenti della musica: Acid Jazz, Drum’n’Bass, Bass Music, musica influenzata dal Folk. Qual è l’ingrediente che rende un tipo di musica interessante per te?
Credo sia una combinazione di freschezza e tradizione… La musica è sempre eccitante e io trovo sempre qualcosa di nuovo che mi entusiasma. A volte devo cercare più a fondo per trovare cose interessanti.
Se Gilles Peterson parla bene di un disco e lo suona, questo influenzerà il percorso di quel disco, la sua sorte. Senti mai la responsabilità di poter influenzare così tanto il percorso della musica?
Cerco solo di condividere con gli atri le cose che mi appassionano e di incoraggiare nuovi produttori e artisti nel loro percorso in avanti. In questo la radio è un enorme privilegio. Aiuta a raggiungere le orecchie invisibili e il fatto che la radio in questione sia la BBC con la sua enorme reputazione, rende il tutto più semplice.
Che elementi deve avere la musica per sorprenderti?
Deve essere nell’“Adesso”. È piuttosto difficile da spiegare. Testi, produzione, stile sono alcuni elementi. E’ come essere un esperto di vini ed essere in grado di capire l’annata del vino assaggiandolo. Per me è lo stesso con la musica: dopo averne ascoltata tantissima, riesco ad entrarci dentro e distinguere gli elementi e a lasciarmi sorprendere.
Sei passato per Roma più volte negli anni. Dai tempi di Straight No Chaser ad Agatha al Brancaleone, all’anno scorso all’aranciera. Hai avuto modo di farti un’idea della musica da club a Roma?
Amo sempre venire a Roma anche se è un po’ che non ci vengo! Onestamente, non ho sentito molte cose italiane. La scena dei DJ sembra un più silenziosa rispetto al resto d’Europa. Ho suonato a Torino l’anno scorso, ma Roma… Per favore invitatemi ancora! Un ricordo bellissimo che conservo di Roma è quello di quando ho suonato con Gotan Project…
Raccontaci dell’Havana Club Cultura Mix. Hai passato Quattro anni lavorando con musicisti cubani.
È stato profondamente educativo lavorare a Cuba. Ho scoperto così tanta disciplina e qualità profonda. Così tanta tradizione, la maggior parte dei ritmi proviene in qualche modo da Cuba! Non vedo l’ora di tornarci e scoprire altri musicisti.
Credi che la musica cubana possa anche contribuire alla musica contemporanea?
E’ difficile modernizzare la musica cubana senza renderla scontata. Credo che Mala abbia fatto un ottimo lavoro nel suo album e aspetto di vedere cosa saremo stati in grado di creare con i vincitori della competition,
Cosa ti aspetti dalla remix competition?
Spero di scoprire musicisti con la mente aperta e gli orizzonti ampi. Produttori che siano pronti a tuffarsi nella cultura cubana e a fonderla con il proprio gusto, con i propri sogni. Non cerco gente che vuole restare seduta in cameretta.
L’ultima domanda, un po’ per scherzo, un po’ sul serio. Dopo aver supportato la creatività della musica cubana contemporanea, verresti per favore in Italia a dare una mano anche alla nostra musica?
Sarò a Bari in agosto, facciamo qualcosa insieme!!
Testi di Andrea Lai.
Gilles Peterson | sito
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