Grazie Sónar Festival!
Raccontare cosa sia successo al Sónar Festival rischierebbe di essere riduttivo, è veramente difficile trasmettere con parole l’esperienza che abbiamo vissuto durante i tre giorni di festival. Dal 18 al 20 giugno Barcelona è stata l’epicentro della musica elettronica e sperimentale, richiamando moltissimi giovani da ogni angolo d’Europa.
Sono stata tra le 119.000 persone che hanno partecipato all’edizione di quest’anno che come sempre mi ha lasciato felice e soddisfatta. La proposta musicale è stata da dieci e lode, (nonostante fino all’ultimo ho sperato nella partecipazione di Paul Kalkbrenner). Ci tengo a sottolineare la qualità del suono, un aspetto che molto spesso viene sottovalutato dalle organizzazioni.
Grazie Sónar per averci offerto un’esperienza di qualità, e aver tenuto il volume alto di giorno e di notte. Grazie. Il Sónar by Day è stato un successo, l’ambiente gioioso ha creato un’atmosfera friendly tra i partecipanti.
Gente mascherata con parrucche e vestiti eccentrici si aggirava per il prato verde del SónarVillage, lo scenario principale del Sónar By Day, coppie d’innamorati si baciavano sotto il palco, gente sorridente ballava felice e bambini accompagnati dai genitori vivono il loro “primo festival”.
Tra i momenti più significativi del Sónar By Day voglio citare: il dj set di Kasper Bjørke, sullo schermo gigante si percepiva la sua tensione iniziale, colpisce sempre vedere un artista emozionato sul palco; l’esibizione live di Lorenzo Senni nello splendido teatro del SónarComplex, il pubblico seduto comodamente si è potuto concentrare solo sull’ascolto, lasciandosi ipnotizzare dalle melodie trance dell’artista italiano.
Le luci, il contesto, le gambe di Senni che si muovevano a tempo sono state il contorno di uno show ben curato; meritano una citazione gli Autechre con la loro scelta stilistica di escludere qualsiasi gioco visuale per offrire un’esperienza sonora al buio. Squarepusher mi ha fatto venire la pelle d’oca, bravo anzi bravissimo nel suo costume orginale da “apicoltore”.
Le ultime canzoni le ha suonate a viso scoperto con una chitarra in mano. Che dire? mi ha conquistato; non è una coincidenza se cito per ultimo Henry Schwarz, che ha chiuso sabato pomeriggio l’ultimo Sónar By Day facendo ballare tutti i presenti. Parlando invece del momento notturno del festival, il Sónar By Night senza dubbio venerdì è stata la serata più elettrica.
Mille applausi per Jamie xx, Maya Jane Coles e Daniel Avery, che spettacolo sonoro! Proprio quello di cui le mie gambe avevano bisogno. Acclamatissimo il concerto della coppia Die Antwoord, scenici nei loro costumi e nei loro movimenti, ma se posso essere sincera, la loro musica non fa per me, allo stesso modo vale per Skrillex. In cima alla classifica delle migliori esibizioni di venerdì sera troviamo: Tiga e Seth Troxler.
Il mio amato Tiga, che dopo l’ultimo Sónar del 2013 chiuso non benissimo, è ritornato sul palco proponendo uno show dal vivo. Ha cantato tutti i suoi pezzi di successo iniziando da “Bugatti” pezzo che possiamo considerare il tormentone del momento, seguendo con “Plush” , “You ganna want me” e una delle mie canzoni preferite “Let’s go dancing”. Mentre Seth Troxler ci ha accompagnato verso le prime luci dell’alba, era bello vedere la gente in estasi e la sua faccia compiaciuta.
Il sabato i re indiscussi sono stati i Chemical Brothers che hanno fatto il pienone, ottima l’esibizione di Erol Alkan, anche inaspettata se posso dirlo, bravo Black Coffee, artista che non conoscevo e ho apprezzato. Il maestro Lorent Garnier ha chiuso nello scenario all’aperto del SónarPub la 22° edizione del festival sotto gli applausi di tutti, come di abitudine.
Come ogni fine che si rispetti, è arrivato il momento dei saluti e dei ringraziamenti, prima di dare l’appuntamento al prossimo anno.
Grazie a tutto lo staff del Sónar per averci regalato un’esperienza incredibile, un saluto al nostro collega Andrea Mi curatore del programma radio Mixology, che ci ha fatto compagnia durante i giorni del festival, un saluto anche ai ragazzi torinesi del collettivo We Play The Music We Love, che ci hanno trasmesso la voglia di ballare fino alla fine.
A presto Sónar.
Testi di Anna Di Matera, foto do Romina Ficca.
Sónar | sito
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