Ho cucinato per chef Moroni bevendo Warsteiner e no, non sono ubriaca
Non sono una grande consumatrice di birra. In genere apprezzo le birre scure ma per motivi legati al mio apparato digerente e alla capacità di gestire le gradazioni alcoliche non vado mai oltre la prima bottiglia.
- Cin cin con Ilaria
Ma la birra e le birre spesso hanno storie che è molto riduttivo contenere dentro la porta di un frigorifero o dietro il bancone di un bar. E soprattutto, la birra si può bere, tracannare, degustare e si può anche usare per cucinare. Non ci avevo mai pensato ma è proprio così.
Tutto inizia qualche giorno fa quando i capoccia della redazione memori della mia passione per la buona tavola mi propongono di partecipare ad un evento organizzato dalla Warsteiner Italia e dalla scuola di cucina Congusto di Milano insieme a Massimo Moroni, chef “stellare” e presidente della Delegazione Lombardia dell’Associazione Professionale Cuochi Italiani (e restando in tema gastronomia qui un “mica pizza e fichi” ci sta tutto).
Si cucineranno tre portate con tre birre diverse con l’aiuto dello chef e durante la lezione di cucina si degusteranno i vari piatti e le birre utilizzate. La parola “degustare” mi ha permesso di annientare come una vera valchiria il mio senso di inadeguatezza davanti ai fornelli: l’ovvia agitazione di una ragazza del Sud che non sa ancora fare la Parmigiana e partecipa ad un workshop di cucina insieme ad esperti e food blogger.
Veniamo accolte con un brindisi a base di Pilsner e Silvia, responsabile marketing della Warsteiner in Italia mi racconta che l’azienda nasce a Warstein, nel Nord-Ovest della Germania nel 1753 e appartiene ancora alla sua famiglia fondatrice, insomma una birra con 10 generazioni di storia alle spalle.
Una birra che anticipa i tempi perché già negli anni ’50 basava la sua comunicazione sull’immagine di una donna che sorseggia una bionda e, soprattutto, una birra che ama l’arte, infatti, circa 30 anni fa Andy Warhol immortalò il bicchiere Tulip della Pils e nel 2013 è nata la collaborazione con writer e artisti per le bottiglie della Limited Edition.
- Ph. courtesy Con Gusto- Warsteiner
Poggiamo i bicchieri sul tavolo, indossiamo i grembiuli ed entriamo in cucina. Il primo piatto è un antipasto di mare e verdure con riduzione di birra. Lo chef Moroni non ci abbandona un attimo e manda i suoi assistenti a farci da angeli custodi. La mia prova del fuoco è la pulizia della triglia e mentre afferro il coltello sento la voce di mia madre che dice “quando c’è da cucinare te ne scappi sempre in camera!”. Mamma hai ragione, ho rimandato questo momento troppo a lungo, ma ora sono davanti ad una superstar della cucina milanese e non posso più procrastinare. Ilaria è la mia compagna di fornelli e motivatrice ufficiale.
- La Germanz all’opera
Tutto fila più liscio del previsto e con un fantastico lavoro di squadra impiattiamo il nostro “mare tiepido con riduzione di birra su giardinetto di verdure”. Il secondo piatto è un risotto alla zucca marinata alla birra con rosmarino e carpaccio di capasanta. Questa volta è il maestro chef a cucinare e noi siamo attorno a lui a fargli domande sui tempi di cottura mangiando pezzi di focaccia integrale preparata con birra e sale nero dell’Himalaya. Per finire c’è un branzino alla birra scura con verza croccante e salsa allo zafferano. Ci accalchiamo tutti a vedere il piatto completo in estasi come davanti ad un’apparizione divina. Arriva il momento delle foto di gruppo e dei saluti.
A questo punto i miei pensieri sono annaffiati da tre birre di gradazioni decisamente diverse. Porterò mia mamma a mangiare un risotto catartico al ristorante di Moroni per poterle dire “mamma ho cucinato con lui”. E soprattutto durante le feste di Natale la stupirò barricandomi in cucina sperimentando marinature e cotture e magari per una volta manderò lei in camera mia, a rilassarsi bevendo una birra.
Per saperne di più:
Warsteiner | sito – facebook – gallery
Con Gusto | sito
Sullo stesso genere:
