#Holdacokewithyourboobschallenge, tette e lattine
La pornostar Gemma Jaxx e il fotografo Danny Frost hanno deciso di lanciare una sfida al mondo del web, una sfida al femminile, tranne isolate eccezioni. Tali eccezioni possono considerarsi quegli uomini con qualche problemino di soprappeso che di conseguenza hanno messo su un bel paio di tette. Eh sì, perché per sfidare il web con l’hashtag #HoldACokeWithYourBoobsChallenge, fondamentali sono le zinne.
Come dice lo stesso hashtag l’obiettivo è riuscire a mantenere con il proprio seno una lattina di Coca, anche se le varianti non sono mancate, sottomarca e diet coke, bottigliette in plastica o vetro, tutto è concesso.
Al panorama superhot delle maggiorate dedite a reggere litri di coca cola tra le loro morbide curve si è contrapposto però un immaginario decisamente meno sensuale. I grassoni di cui teorizzavo più sopra e altri maschi esibizionisti hanno colto la duplice sfida, reggere la famosa lattina e farlo senza essere delle donne.
L’origine della trovata credo che abbia a che fare poco con un progetto umanitario e molto poco con una sfida vera e propria, in quanto a partecipare sono più che altro donne con il seno rifatto e per lo più attrici porno. Il vero concetto dietro a #HoldACokeWithYourBoobsChallenge è il marketing. Ecco la mia teoria: il fotografo di modelle superhot Danny Frost ha evidentemente tirato fuori questa geniale campagna marketing, dalla necessità di promuovere la sua agenzia e le modelle che rappresenta. Da qui Gemma Jaxx, Anike Ekina e altre poppute internaute si sono cominciate a nominare a vicenda, così come per la più celebre #IceBucketChallenge e hanno prodotto decine di video in cui davano vita alla frizzante acrobazia.
Si vocifera di un contenuto sociale, ovvero l’invito alla prevenzione, in quanto questa iniziativa social dovrebbe ricordare alle donne di tenere sotto controllo la propria salute con esami periodici quali la mammografia o la visita senologica ma a me sembra che più che altro questo messaggio sociale sia stato inserito successivamente.
Sicuramente nelle prossime ore sarà fatta chiarezza, stiamo a vedere, intanto sarà di certo nato un nuovo genere porno ispirato a questa nobile sfida. E infine, mi chiedo, ma non è che dietro a questo piccolo fenomeno virale c’è una grande azienda alimentare che vuole pubblicizzare il suo prodotto? Sicuramente no, ma la parola “coke” mi ricorda tanto la parola “cock” (ovvero “cazzo” in inglese) e questo mi illumina ulteriormente sulla teoria dell’autopromozione da parte della crew di pornoaddetti ai lavori.
Da poco, inoltre, sulla pagina facebook dell’attrice porno tedesca Anike Ekina è comparso un video in cui tra le tette tiene una confezione di Quick ‘n Dirty, un prodotto alimentare per sopperire velocemente a problemi di carenza di desiderio sessuale e questo può voler dire solo una cosa. Invece di dare vita a un successo mediatico che accendesse i riflettori sulla agenzia di Frost, le donzelle e l’ambizioso fotografo diventeranno forse testimonial d’eccezione nell’industria alimentare alternativa?