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Humans of New York, composizione umana nella Grande Mela

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Brandon Stanton è un ragazzo di trent’anni che vive a New York. Nell’estate 2010 ha iniziato un progetto che prevedeva la raccolta di 10.000 foto di persone che vivono nella città più popolosa d’America per farne un censo visivo. Inizialmente il suo blog consisteva in una mappa interattiva, ma poi l’idea si è evoluta: si rese conto che era impossibile inquadrare la vivacità e la diversità umane in un numero predefinito di categorie, e decise di integrare alle foto il racconto che ognuno dei soggetti sentiva di voler condividere.

“I was extremely shy when I was younger. I wasn’t asked to the prom or anything. Life didn’t really even start for me until I turned fifty. But let’s just say I got plenty of experience after that!”
“I was extremely shy when I was younger. I wasn’t asked to the prom or anything. Life didn’t really even start for me until I turned fifty. But let’s just say I got plenty of experience after that!”

 

Brandon oggi scatta bellissime fotografie alle persone che incontra ogni giorno e ad ognuna di esse fa raccontare qualche dettaglio di vita, un’esperienza o qualcosa in cui credono. Fotografa ciò che lo ispira, ciò che lo rende felice, e ormai il suo progetto si è diffuso, a volte viene riconosciuto per strada. Passa sempre più tempo con chi incontra, andando a fondo delle conversazioni che poi trascrive sui suoi social.

"We were engaged for six months, but her parents made her marry a richer man."  "What’s the last thing you said to her?" "I told her: ‘I’ve done all that I can do. I wish you happiness in your life.’" (Petra, Jordan)
“We were engaged for six months, but her parents made her marry a richer man.”
“What’s the last thing you said to her?”
“I told her: ‘I’ve done all that I can do. I wish you happiness in your life.’”
(Petra, Jordan)

 

La pagina Facebook è nata per integrare le storie del blog, ma questa piattaforma si è rafforzata sempre più, e oggi viene aggiornata ogni giorno con nuove foto e storie. Potete leggere ogni sua avventura qui …
Queste fotografie rappresentano chiunque, i volti anonimi di chi ci cammina a fianco tutti i giorni. Humans of New York ci regala la storia e la bellezza di questi visi. Normalmente non pensiamo a tutto quello che sta dietro alle persone quando le incrociamo e/o giudichiamo, invece ognuno di noi ha sempre qualcosa da raccontare e da cui possiamo imparare. Humans of New York ci insegna questo.

"I had open heart surgery a couple years back, so you could even say that my heart is tattooed."
“I had open heart surgery a couple years back, so you could even say that my heart is tattooed.”

 

Da qualche giorno Brandon ha dato vita alla sua ultima idea: un viaggio, supportato dalle Nazioni Unite, che durerà 50 giorni. Con quest’avventura, che lo porterà attorno al mondo per 25.000 miglia, vuole ascoltare e fotografare il maggior numero di persone possibile negli angoli più disparati del pianeta.

"I told her: ‘You know that feeling you get about Dad? Well I feel that way too. About a girl.’"
“I told her: ‘You know that feeling you get about Dad? Well I feel that way too. About a girl.’”

 

Il nuovo progetto mira ad ispirarci per una visione globale, e allo stesso tempo a darci coscienza di quello che succede al di fuori delle notizie da cui siamo bombardati ogni giorno, di quello che succede alle persone vere.
Hope you enjoy.

 "I clean the streets. I used to work as a lifeguard at a fancy hotel on the Dead Sea, but I lost my job. I brought some of the mud from the beach to my cousin because it is good for your skin. My manager said: 'Hey! We can sell that! You're stealing!'" (Amman, Jordan)
“I clean the streets. I used to work as a lifeguard at a fancy hotel on the Dead Sea, but I lost my job. I brought some of the mud from the beach to my cousin because it is good for your skin. My manager said: ‘Hey! We can sell that! You’re stealing!'” (Amman, Jordan)

 

Testi a cura di Elena Zaltron.

 

Humans of New York | sito facebook

Elena Zaltron

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Questo è il suo articolo n°7

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