I raid sotterranei di Jilly Ballistic
Incuriosita da una news pubblicata sul celebre art blog americano ‘Hyperallergic’, che presentava le insolite incursioni realizzate da una sconosciuta street artist USA, Jilly Ballistic, ho deciso di contattarla per una breve intervista. Jilly Ballistic ha mosso i primi passi nell’urban art di NYC realizzando tradizionali scritte ed utilizzando vernici spray. Oggi, a soli due anni di distanza, ha rinnovato il suo repertorio figurativo dando vita ad un innovativo modo di intervenire nel contesto urbano e, soprattutto, metropolitano. Infatti, i sotterranei della storica subway newyorkese sono oramai invasi dai pacifici blitz di Jilly. Ovunque e chiunque, anche il passante più distratto, è catturato dalle sue foto in bianco e nero o, piuttosto, dalle sue ‘finestre di dialogo del computer’. Lavori, questi, che risultano a mio avviso sapientemente inseriti nel background cittadino fino a diventarne parte integrante. La breve conversazione, di seguito riportata, illustra il modo di agire della misteriosa artista americana nel territorio a lei più consono: la metropolitana!
Ciao Jilly, se non sbaglio vivi a New York (Brooklyn). Posso sapere la tua età?
Abito a New York, precisamente a Brooklyn. qui che sono nata e cresciuta. Per quanto riguarda la mia età, ho tra i 22 ed i 97 anni.
Solitamente inserisci le tue fotografie su cartelli pubblicitari immettendovi le tipiche ‘finestre di dialogo del computer’ da te personalizzate per sbeffeggiare i prodotti raffigurati in tali annunci. Puoi spiegarmi perché hai deciso di lavorare in questo modo?
Mi piace avere contemporaneamente diversi progetti in corso e le ‘finestre di dialogo del computer’ fanno parte di una di queste serie. Con tali opere voglio rendere esplicita l’opinione pubblica in merito ad alcune merci, film e pubblicità affinché lo spettatore possa riconoscersi velocemente attraverso la mia arte e le mie incursioni. Inoltre, ho pensato che utilizzare la tecnologia che ogni giorno ci circonda fosse un buon modo per esprimere ciò.
Dove realizzi i tuoi lavori? Solo nella metropolitana di NYC? Hai mai realizzato qualche opera al di fuori di NYC?
La maggior parte delle opere le ho realizzate a NYC, nel suo sistema metropolitano. A volte ricevo richieste da parte di fan internazionali in merito ad alcuni lavori, come gli ‘errori del computer’ o le immagini storiche, così ricreo tali opere come adesivi da spedire all’estero. Stickers che possono essere attaccati facilmente ed ovunque si voglia. Se poi mi viene richiesto di attaccarli personalmente ci vado volentieri.
Qual è il significato delle tue opere? Che cosa vuoi esprimere attraverso la tua arte?
Ogni serie ha un differente proposito. Per esempio, i ‘messaggi del computer’ sono abbastanza immediati: sono un semplice commento alla mancanza d’immaginazione e d’ingegno degli annunci pubblicitari e dei prodotti che le aziende cercano di vendere al pubblico. Con le fotografie, invece, ho mixato passato e presente, cercando di dar vita ad una nuova storia. Complessivamente, in questo momento preferisco lavorare con il mio ambiente ovvero con e sulla metropolitana.
Quando hai iniziato a fare street art e perché?
Ho iniziato più di due anni fa, in modo del tutto tradizionale ovvero utilizzando vernice spray e parole. Era un modo per disegnare ed essere notata. Inoltre, più facevo street art e maggiori erano le idee che mi venivano in mente.
Che materiali utilizzi oggi?
In questo momento stampe digitali ed adesivi vari.
Il tuo modo di operare è definito dal magazine ‘Hyperallergic’ come ‘street art’ ma il tuo modo di agire è molto diverso Bansky o altri tradizionali writer. Se tu dovessi definire la tua arte, come la chiameresti?
Definisco la mia arte attraverso il termine di ‘Cultural Jamming’ con il quale intendo un incastro perfetto. Infatti, sono riuscita a trovare me stessa mescolando una parte della nostra società con un’altra. E’ questo che caratterizza il mio stile.
Osservando per la prima volta le tue opere ho pensato che le tue incursioni fossero un’invasione pacifica, cosa pensi a proposito di questa mia impressione? É una sensazione errata?
É giusto! Voglio che le mie opere non prendano il sopravvento sul contesto in cui sono inserite. Dovrebbe esserci una relazione tra i due, una invasione pacifica appunto.
Cosa pensa la gente della tua street art?
Ho avuto un buon feedback del pubblico, in particolare da parte dei concittadini newyorkesi. Loro hanno apprezzato le modifiche che ho giornalmente apporto nella metropolitana.
Hai progetti per il futuro?
Una nuova serie è ispirata ‘Policy Advisories’ ovvero una presa in giro del nostro gergo e del trasporto pubblico. Continuate a seguirmi…
Ringrazio Jilly Ballistic per la cortese disponibilità e vi consiglio di fare un giro sul suo profilo flickr http://www.flickr.com/photos/jillyballistic/ per continuare ad essere aggiornati sui suoi progetti futuri.
Info: www.flickr.com/photos/jillyballistic