Iabo per Lumen / urban factory
Siamo quasi in dirittuta d’arrivo, in questi giorni vi abbiamo presentato buona parte degli artisti che vedrete in mostra venerdì sera a Salerno. Prima di darci appuntamento a questo fine settimana abbiamo voluto scambiare due chiacchiere con Iabo, caro amico, vecchia conoscenza di ziguline ma soprattutto artista partneopeo che già ha esposto nella prima edizione di Lumen e che quest’anno parteciperà nientepopodimeno che alla biennale d’arte di Venezia che va a cominciare all’insegna di una serie non ben definita di polemiche. A quanto pare ci sono un bel po’ di artisti non selezionati e quindi scontenti del criterio con cui il curatore del Padiglione Italia, Vittorio Sgarbi, ha deciso di nominare i 230 artisti che esporranno negli spazi dell’Arsenale di Venezia. Non più critici e professionisti del settore ma 200 personalità, scelte tra gli intellettuali più accreditati del panorama contemporaneo italiano, sono stati investiti della carica di “segnalatori” di quelli che a loro giudizio sono gli artisti che meritano di prendere parte all’evento. Ma non è finita qui. L’edizione di quest’anno della biennale prevede una serie di esposizioni in diverse città italiane, tra cui Napoli, dove verranno esposti i lavori di quasi duemila artisti. A detta del suo “inventore” l’intento di questa “innovazione” è quello di slegare l’arte dal suo imbrigliatissimo sistema che secondo Sgarbi la stava portando alla morte. Tant’è che è stato coniato per l’occasione lo slogan “l’arte non è cosa nostra”. Io ancora non mi sono fatto un’idea sulla bontà di questa iniziativa ma vediamo se Iabo riesce a darci qualche altra delucidazione in merito.
A quanto pare sei stato selezionato tra gli artisti che esporranno alla Biennale di Venezia Padiglione Italia al PAN a Napoli. Te l’aspettavi una cosa del genere? Chi ti ha dato la buona novella e qual’è stata la tua reazione?
In realtà la notizia è stata inaspettata, nel senso che qualche tempo fa sono stato contattato da un addetto ai lavori per presentare un portfolio alla Biennale, dopodichè non ho avuto più notizie, diciamo che me ne ero completamente dimenticato, poi tutto a un tratto, il cinque maggio, ho saputo (per vie traverse) che nella lista ufficiale presentata nella conferenza stampa di Sgarbi (diffusa poi in rete e tra gli addetti ai lavori) il mio nome compariva nella lista del Padiglione Regionale Campania. Alla luce dei fatti e all’alba dei miei appena 30 anni, la mia partecipazione al Padiglione Italia non può che farmi piacere, al contrario di molti artisti “scontenti” invitati che snobbano questa edizione per la massiccia presenza numerica di nomi sconosciuti che si accostano a quelli famosi.
Mi spieghi un po’ le critiche nate in seno alla Biennale di Venezia di quest’anno?
Un solo nome: Vittorio Sgarbi.
Tu come al solito non ti sei fatto scappare l’occasione ed hai colto la palla al balzo mettendo in rete una sorta di video-provocazione. Che mi dici in proposito?
Appunto. In relazione alla “bufera” Biennale per il Padiglione Italia e dalla curatela di Sgarbi ho pensato bene di diffondere in “rete” un video realizzato da me e da Augusto De Luca riutilizzando il plot degli spot del Museo Madre, e della goliardica operazione Madre Snaturata, girandolo ex novo, per comunicare in maniera rapida ed efficace contro la china che ha preso il Padiglione Italia della Biennale. Vorrei precisare che la mia non è assolutamente una protesta alla Biennale e al lavoro svolto da Sgarbi (persona che stimo) anzi, diciamo che per tutta la pubblicità che sto facendo alla Biennale, il suo ufficio stampa non poteva fare meglio.
;[youtube width=”575″ height=”461″]http://www.youtube.com/watch?v=w5do0c6e_dk[/youtube]
Sei uno dei pochi artisti che espone per la seconda volta a Lumen, dopo l’esperienza dello scorso anno hai qualche aspettativa rispetto a questa edizione?
Lumen Humanum est. Lumen è il frutto di un errore messo in luce da terzi, è nato per mettersi in mostra e per sparare luce senza ombra ai nostri “mostri” dimenticati dalla Madre Snaturata, è uno strappo, un accento, per mettersi insieme confrontarsi e relazionarsi, ma è anche un motivo per “staggarsi” da dosso l’ “etichetta” ecco perchè LUMEN (luce) ARTE (A maiuscola) CONTEMPORANEA (ora) IN CONTROLUCE (il meglio visto dal buio ) il titolo vuole assolutamente sparare gli abbaglianti sull’oltre, sul dopo, su quello che non si vede bene. Gli “illuministi” indagano sulla maturità di certi artisti che provengono dalla “POVERA ARTE” fatta di tappini, pittura, spray rubati dal ferramenta sottocasa, di notti insonne passate nei depositi dei treni con i polmoni colorati e di litri di latte Berna bevuti per disintossicarsi dalle polveri sottili che emanano gli spray, ecco questi non sono street artist, nemmeno writers, e nemmeno aereosol artist, come ci vogliono far credere, ma semplicemente ARTISTI, che vedono più lontano degli altri.
Visto che Lumen è una “Madre Premurosa” non si è soffermata soltanto su questa realtà è andata ben oltre e ha fatto luce anche su quegli artisti che non hanno mai avuto a che fare con la “POVERA ARTE”, insomma un evento, una mostra uno spaccato che risulta e dà l’idea di una centrifuga iper creativa dove si mescolano cani e contemporanietà, tutti su un’unica superfice e tutti sulla stessa luce, e tutti insieme per dare vita a un progetto che è una scommessa e una conferma di una relatà che esiste e persiste. “new illuminism, fatti luce insieme a noi”.
Allora ci si vede venerdì sera a Salerno?
Ma certo però bisogna fare i conti con il mio compleanno
Iabo è uno dei sei artisti proposti dall’Associazione Lumen project per Lumen /urban Factory
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Lumen / urban factory
13 – 29 maggio 2011
Parco dell’Irno
ex Area Salid
Salerno
Italy