Il bello dell’uccello secondo Richard Bailey
Sono i topi con le ali. Sono la piaga delle città d’arte. Se ti beccano mentre gli dai becchime ti possono denunciare e rischi una multa. Perché loro portano malattie, infezioni, danni, ma soprattutto terrore. Poveri piccioni, i reietti della società.
Conosco persone che camminerebbero tranquillamente in un covo di ragni ma che se sentono uno sfarfallio di ali di piccione iniziano a urlare disperate e a correre in tondo, sperando di confonderli nella traiettoria. A me verrebbe naturale chiedermi cosa fanno questi quando vedono un pipistrello. Quelli sì, che ti si attaccano ai capelli e sono topi alati.
A me i piccioni non hanno mai fatto nulla di male, a parte un paio di cagate in testa all’uscita dalla chiesa e al Club to Club. La prima mi portò vergogna perché era la cresima di mia sorella, la seconda perché 3 cacche in fila sulla giacca forse non erano adatte a una serata così patinata.
Comunque, nemmeno a Richard Bailey questi volatili fanno schifo. Partendo dagli studi di Darwin, in cui questi animali hanno svolto un ruolo fondamentale, il fotografo fino al 2010 ha raccolto immagini di piccioni nella sua casa in Kent.
Il risultato? Ritratti unici, dove tutti i voleteli diventano quasi umani, rivelando la loro nascosta bellezza agli occhi dell’obiettivo e degli spettatori.
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