Il Coinquilino di Merda
È oramai da sette anni che vivo in case formate da studenti, e una cosa l’ho imparata: ci sono cose che non puoi raccontare, che non puoi dire ai tuoi genitori o che non ha senso rimproverare attraverso un post-it sul frigorifero.
Ci sono persone che non aspettano altro che rivoluzionare tutto ciò che sai della vita e della convivenza sociale. Ci sono contesti che ti sembrano architettati per punirti di tutte le assemblee d’istituto passate a difendere ingenuamente il mondo multiculturale e l’integrazione sociale.
A tutto ciò non sempre c’è una cura, ma molte volte basta accontentarsi di un palliativo. Il gruppo Coinqulino di Merda nasce proprio per questo: quando non sai come risolvere una situazione, quando il tizio della stanza accanto è solito preparare la nutria al sugo alle 8 di mattina, quando sei costretto a bollire la pasta in un elmetto della Guerra di Crimea, quando scambi l’amplesso dall’altra parte del cartongesso per un combattimento di galli indiani, ecco puoi parlarne con qualcuno. O, all’occorrenza, puoi scattare qualche fotografia con il tuo Smartphone e condividerla su un gruppo Facebook che conta oramai più di 25.000 contatti.
Prima di tutto: chi siete, che cosa fate nella vita, vivete ancora con altra gente? E, se sì, questi come prendono il vostro ‘impegno’?
Beh, in realtà sono solo io, mi chiamo Giuseppe e vivo a Roma, anche sono sardo. Ho fatto il vignettista per l’Unità, poi ho lavorato come redattore al Male di Vauro e Vincino. Direi autore satirico, ma è un’espressione che mi fa tristezza, direi giornalista, ma solo perché ho il tesserino. Mi hanno suggerito di dire pugile perché faccio boxe.
Certo che vivo con altra gente! I miei coinquilini mi raccontano le storie che hanno sentito, mi hanno aiutato molto all’inizio. Non sono produttori di storie, ecco. Per questo li ringrazio.
Una domanda che di solito si fa sui giornali importanti: quanto c’è di autobiografico nel vostro gruppo?
La cosa effettivamente autobiografica che ho scritto è solamente una ma qual è non te lo dico.
Perché avete tanto successo?
Perché il coinquilino di merda ce l’hanno tutti. E poi fa ridere.
Il vostro gruppo è qualcosa di serio? Nel senso: come vi è venuto in mente? E che cosa ne pensate, adesso?
È una di quelle cose che sta davanti a tutti ogni giorno, mancava solo uno che puntasse il dito e dicesse guarda lì. Credo che sia un’idea che sarebbe potuta venire a chiunque viva in coinquilinaggio.
È vero che il coinquilinaggio, più della crisi e del precariato e del prossimo Festival di San Remo, è ciò che terrorizza il prototipo del “giovane moderno”.
Non so come la viva il prototipo del giovane moderno, ma dal canto mio posso dirti senza dubbio che alla soglia dei trenta anni essere obbligato a dividere una casa con altre persone a volte è frustrante. Soprattutto quando pensi che all’età tua i tuoi genitori bla bla bla, e tutte quelle cose lì.
C’è anche da dire che il coinquilinaggio, un fenomeno per noi normalissimo e assodato, è una realtà che avrà al massimo una trentina d’anni. Prima non esisteva. E che un giorno sparirà, mi auguro. È una cosa di cui l’uomo del futuro, quello che vivrà in una società fondata sul monolocale, dirà: «ma come facevano?». Poi, visto che parliamo di cose che terrorizzano, posso dirti che personalmente sono sconvolto dai filtri di Instagram.
Il CDM è universale? È cosmopolita? In quali città si corrono più rischi da ciò che avete visto? Quali sono le categorie più a rischio?
Una delle frasi più geniali che mi sono arrivate diceva: «il CDM è calabrese». Un commento un po’ razzista ma divertentissimo. A cui poi è seguito un dibattito allucinante. A parte questo, posso dirti che la maggior parte dei fan della pagina vengono da Roma, Bologna e Cagliari. Stranamente Milano è solo quarta.
Quanta gente avete fatto litigare? Quante amicizie distrutte grazie a voi?
Questo è l’argomento che rientra nelle “cose che fanno morire dal ridere ma che non posso pubblicare”. Le liti fra i commenti sono parecchie. In genere, il CDM sputtanato fa partire orride rappresaglie sul delatore, sputtanandolo a sua volta. Io in genere tendo a cancellare tutto, perché tengo alla privacy del CDM e non voglio che la cosa assuma caratteri astiosi e vendicativi. Faccio eccezione solo nel caso di autodenuncia.
È impossibile resistere alla tentazione di pubblicare qualcosa sul vostro gruppo, almeno da parte di chi abbia avuto almeno una convivenza forzata; perché, secondo voi? Per quanto mi riguarda, penso sia il fatto che permettete di confessare qualcosa fino ad ora irraccontabile a famiglia, amici e fidanzate, pena un prevedibile senso di disgusto da parte loro.
Vero. In più la pagina ha un valore terapeutico, è una specie di mega seduta di gruppo dove ognuno confessa i propri problemi e quando scopre che non è solo, si sente meglio. È una valvola di sfogo che le persone usano anche in diretta, se così si può dire: tantissimi messaggi iniziano con un «In questo momento, il mio CDM sta…».
Le persone, secondo voi, sono davvero così disgustose come appaiono quando ci vivi insieme?
Credo di sì. Quello che ci permette di vivere vicino agli altri e l’affetto che proviamo per loro. Il coinquilinaggio è una specie di stato di cattività, dove si è obbligati a vivere con estranei e dove l’affetto non c’è. Ma di fronte a una coinquilina che all’improvviso sbuca dall’armadio, mi chiedo come si faccia a non innamorarsi.
Quale sarebbe il vincitore di un eventuale premio del CDM dell’anno?
Quello che dice candidamente: «io sono fortunato, a casa mia il CDM non c’è», e non capisce che il CDM è lui. (ad esempio, a casa mia il CDM potrei essere io).
È peggio: 1) vivere con dei ragazzi, 2) vivere con delle ragazze, 3) vivere con (quelli che fino ad allora erano) amici?
Qui è pericolosissimo finire nel luogo comune. Personalmente quello che non sopporto di un coinquilino è la finta gentilezza, la finta premura e la finta attenzione. Preferisco di gran lunga il coinquilino cinghiale ma genuino. Posso dire, come un tronista di Maria de Filippi, che quello che non sopporto è la falsità.
Per saperne di più:
www.facebook.com/ilcoinquilinodim