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Il quartiere Mission di San Francisco è un museo a cielo aperto

Si parla di:

Mission è il quartiere più antico della bellissima città di San Francisco. Fu fondato nel 1776 da una missione di padri francescani arrivati direttamente dalla Spagna con lo scopo di convertire la popolazione indigena al cattolicesimo. Nacque così San Francisco de Asis, in seguito denominato Mission de Dolores.

 Mission, San Francisco - foto di Michela Colasanti

Luogo sfaccettato, antropologicamente interessante che vide una continua e diversificata trasformazione. Negli anni ‘60 ci fu, infatti, una massiccia immigrazione di messicani che s’installarono nella zona contaminando le strade di atmosfere sudamericane e tradizioni popolari, come la meravigliosa processione del “dìa de los muertos”.

Mission, San Francisco - foto di Michela Colasanti

Dal 1970 il quartiere di Mission fu invaso da decine di muralisti guidati da Diego Rivera che manifestarono visivamente sui muri tutta la loro indignazione verso la politica estera statunitense nei confronti del centro e del sud America. Da allora il quartiere è simbolo di riscatto visivo dei diritti di autodeterminazione dei popoli e delle persone ed è attualmente una delle gallerie d’arte a cielo aperto più grande del mondo con più di 600 murales.

Mission, San Francisco - foto di Michela Colasanti

In ogni angolo di Mission si trovano imponenti murales, anche se non si alza lo sguardo, ci si sbatte contro. Si tratta di opere contemporanee ma anche più antiche e di valore storico, che hanno fatto la storia “muralista” di questo quartiere.

Mission, San Francisco - foto di Michela Colasanti

Balmy Alley: dal 1971 ha visto trasformare le porte dei garage in vere e proprie opere di denuncia e commemorazione politica e sociale, come la celebrazione dell’attivista cattolico salvadoregno Oscar Romero, che morì assassinato per la difesa dei diritti umani e per la sua aperta denuncia contro la violenza politica e militare nei confronti della popolazione del suo Paese; e quella del cinema messicano di protesta sociale.

Mission, San Francisco - foto di Michela Colasanti

Clarion Alley dal 1992 raccoglie murales più contemporanei, come l’ultimo di Chuy Campusano, dedicato a David Alfaro Siqueiros, attivista sociale e politico, autore di un manifesto a favore dell’arte come promotrice dei diritti umani, e considerato il più grande muralista messicano insieme a Diego Rivera. Ma anche quelli di Andrew Schoultz, artista di fama internazionale conosciuto per le sue opere di denuncia sociale ed ambientale e quelli inneggianti alla Primavera araba.

Mission, San Francisco - foto di Michela Colasanti (14)

Il Women’s building: l’edificio più grande di San Francisco, conosciuto come “The Maestrapeace”, copre tutte le facciate della prima associazione del Paese nata nel 1971 per la difesa dei diritti delle donne. Il murale fu realizzato nel 1994 da 7 artiste donne: Juana Alicia, Miranda Bergman, Edythe Boone, Susan Kelk Cervantes, Meera Desai, Yvonne Littleton e Irene Perez e più di 90 collaboratori.

Mission, San Francisco - foto di Michela Colasanti

Questa favolosa opera raffigura una serie di simboli ancestrali della forza femminile, come le dee maya, le divinità cinesi e attuali donne contemporanee attiviste per i diritti delle donne come il premio Nobel per la pace Rigoberta Menchù.

 

Attualmente Mission sta diventando un quartiere alla moda, hype, gli affitti sono notevolmente aumentati per via dell’invasione di giovani scienziati che lavorano a Palo Alto ma non perde la sua autenticità, la sua impronta centroamericana, la sua magia che sprizza da tutti i pori grazie ai suoi favolosi e grandiosi murales.

 

Testi e immagini di Michela Colasanti.

 

 

 

 

Michela Colasanti

scritto da

Questo è il suo articolo n°10

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