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Fumetto mania, intervista ai Superamici

Ratigher

In occasione del salone del fumettoBilbolbul abbiamo incontrato un collettivo di allegri burloni chiamato Superamici che ha fatto della produzione di strisce disegnate la loro ragione (“ragione” forse è un vocabolo azzardato conoscendo i soggetti) di vita. Si sono messi insieme, un pò per motivi editoriali, un pò perchè sanno di essere una banda di diroccati di grande appeal e con una vena comica irresistibile.

Quando il direttore mi ha chiesto di fare un’intervista al BilBolBul per ziguline ho subito pensato di fare le cose in grande e di intervistare un nome mondiale del fumetto come Altan, Sergio Bonelli, Charles Burnes o Sergio Toppi. Poi girando sul sito della manifestazione mi sono imbattuto in una intervista a questi Superamici (http://www.lospaziobianco.it/4506) che mi ha fatto scompisciare e ritrovare quella sintonia con le persone piacevolmente idiote che è alla base del mio divertimento in questa vita, su questo angolo di terra. A parte questo mio conflitto di interesse, vi propongo un’ intervista con gli autori del manifesto della festival, le cui strisce sono tuttora esposte in Piazza Maggiore, che pubblicano sul magazine di Repubblica “XL” e collaborano con riviste come “Rolling Stones”; tanto per citare qualcosa (per ulteriori approfondimenti i signori lettori sono pregati di visionare i seguenti siti: http://www.superamici.com/; www.myspace.com/superamici). Un collettivo dagli innumerevoli progetti passati e futuri, che rappresenta uno dei nomi più importanti del fumetto underground non solo italiano.

Tuono pettinato

Nell’incontro, avvenuto alla libreria Modo Infoshop di via Mascarella, hanno dato sfogo a tutta la verve comica di cui sono capaci. Il collettivo era, infatti, quasi al completo (mancava solo il Dr. Pira; peccato perché a sentire i suoi compari forse è il più matto di tutti) e ci ha fatto fare delle belle ghigne.

Le domande che avevo preparato a casa, sulla base dell’intervista precedente, sono subito risultate inutili. Ero preparatissimo sulla guerra ai “ bulli della pinetina”, la “macchina produttrice di tuoni”, i “campionati di minigolf” (di cui avevano parlato nell’intervista precedente) e avevo un sacco di domande. Questi argomenti però non erano più attuali poichè, per i Superamici, le interviste sono l’occasione migliore per improvvisare, insieme tra di loro, nuove storie e personaggi. Non ho potuto far altro che lasciarmi sbalordire dalla loro capacità di costruire in maniera improvvisata nuove storie comiche e fantastiche partendo da qualsiasi spunto, anche domande serie.

Lrnz

Quello che sono riuscito a trascrivere è minimo (d’altronde il volume di produzione di cazzate è elevato e la prossima volta mi porto una telecamera) e non so quale sia il confine tra l’attendibile e l’inventato. I Superamici sono: Tuono Pettinato, Dr Pira (assente ma sostituito subito con uno a caso preso dal pubblico), LRNZ, Maicol&Mirco, Ratigher e rispondono a turno alle domande.

Partiamo da progetti che presentate qui al BilBolBul…

Ratigher: beh… innanzitutto esce il numero gratis del nostro HobbyOne (albo mensile contenente le storie dei cinque Superamici, lo trovate in libreria) e cioè il numero 1 e mezzo in cui ci sono le strisce che sono esposte adesso in piazza Maggiore. Questo numero speciale è un albo a bivi dove ognuno di noi ha scritto un pezzo di storia ma solo voi potete collegarli tra di loro secondo le nostre istruzioni e decidere il finale. Una cosa interattiva insomma e democratica. Se al lettore non piacciono le strisce di Tuono Pettinato, può saltarle liberamente a piè pari e soffermarsi sulle mie, ad esempio, senza perdere il privilegio di una storia dotata di un inizio e una fine.

Maicol & Mirco

Maicol&Mirco: io invece presento in anteprima “Hanchi Pinchi e Panchi” (edito per la Coconino press; N.D.I), una storia molto tenera che parla dell’amore fra tre sorelline. Questa volta mi sentivo proprio in vena di tenerezza tanto che, dei 6 protagonisti, solo 4 vanno incontro a morte violenta. Poi l’albo è rosa come i libri d’infanzia giapponesi. Abbiamo scelto il rosa appunto in nome della delicatezza ma anche perché è il colore che meglio esplicita il connubio tra delicatezza e ignoranza. Basta pensare al colore del giornale più venduto in Italia (La Gazzetta; N.D.I). Nessun colore sarebbe stato migliore per la mia storia delicata e allo stesso tempo fieramente ignorante. Come la mortadella insomma.

LRNZ: io volevo parlarvi dello speciale porno che abbiamo pubblicato sulla rivista erotica X-press (edita da Coniglio editore) le cui tavole sono ora esposte nel bar di questa libreria. Devo dire che è la nostra prima esperienza in un campo che finora abbiamo masticato male sia sulle strisce che nella vita. È stata, in questo senso, un’occasione di riscatto e ce l’abbiamo messa tutta. Oltre alle illustrazioni abbiamo infatti curato editoriali e rubriche. Ad esempio c’è una rubrica in cui insegniamo a combattere l’eiaculazione precoce con tecniche di meditazione. Un’altra invece è dedicata alla storia della pornografia. In particolare si approfondisce la storia delle pubblicazioni pornografiche e dei vari metodi che nei secoli l’uomo ha escogitato per il loro occultamento domestico. Oggi è una cazzata nascondere una rivista porno in bagno o sotto il letto ma pensate a quando la letteratura porno era incisa su enormi e inoccultabili pareti di pietra…

Dr Pira

Progetti futuri?

Tuono Pettinato: adesso ci fermiamo un po’ e come di solito facciamo ad un certo punto dell’anno andiamo in letargo, stiamo in casa, riflettiamo sulla nostra superamicizia e su cosa potrebbe comportare in futuro…ma cosa dico…questo progetto non andrà mai avanti, siamo troppo succubi dell’enorme potere attrattivo che hanno su di noi gli aperitivi dei festival di fumetti.e allora saremo a Napoli al Comicon (Salone internazionale del fumetto che si terrà dal 24 aprile in poi; N.D.I) ad organizzare una festa a Castel S.Elmo.

Ratigher: diciamo che realizzare feste in un castello e il fine ultimo della nostra vocazione artistica…è il motivo per cui facciamo quello che facciamo, al diavolo i fumetti…quelli sono stati solo lo strumento per raggiungere il vero obbiettivo finale: la realizzazione di feste da ballo. Mi sento realizzato come uomo finalmente. E poi ballare è stata sempre la nostra passione. Se penso ai lunghi pomeriggi trascorsi ai bordi delle balere..e noi timidi che non avevamo il coraggio di ballare e continuavamo a bere…alla fine abbiamo dato fuoco, ubriachi, alla balera e siamo scappati…ma oggi viene la nostra rivincita, saremo noi a organizzare una serata danzante e non quei personaggi loschi che gestiscono le balere e che noi odiamo con tutto il cuore.

LRNZ: in quella occasione uscirà il secondo numero di Hobby Comics e sarà un albo dalle tematiche scabrose come i tornei di minigolf…Intrighi e corruzione la faranno da padrone.. è un mondo marcio in cui si svolgerà una storia stile road-movie.

Come nascono i Superamici? Come vi siete conosciuti?

Tuono Pettinato: con le autoproduzioni indipendenti di fumetti qui a Bologna. A quel tempo tutti noi abitavamo qui e pubblicavamo stupendi progetti auto-prodotti come “Donna Bavosa” e “ERGO”. Questi due sono quelli che hanno avuto più successo. Altri, come la collana dedicata ai disegnatori con capelli scuri, forse erano troppo specifici. Mi ricordo di una collana di albi dedicata alla diffamazione dei personaggi famosi…il personaggio da diffamare era scelto in base a quanto ci stava sulle palle. Erano di pura e gratuita diffamazione. Ad esempio ce ne era uno dedicato a Silvana Giacobini il cui titolo era “Predona di cadaveri” in cui si illustravano le orripilanti storie di una donna (la Giacobini appunto) che si aggirava nel deserto a caccia di carcasse umane da cannibalizzare. Forse l’accusa era un po’ troppo velata e l’albo non ha suscitato molto scandalo. Oppure come personaggio forse era più adeguata Fernanda Pivano. Fatto sta che, nonostante le nostre aspettative, non è mai diventato un best-seller. ERGO invece era la versione, riservata ad un pubblico intelligente e trendy, della famosa rivista per ragazzi “Cioè”. Anche ERGO aveva la copertina con gli stickers solo che invece dei cantanti e dei bell’imbusti ci trovavi sopra gli scienziati e gli inventori più famosi. Una rivista a vocazione scientifica insomma, che cercava di sfruttare spudoratamente il successo della veste grafica di “Cioè”.

Ratigher: un altro albo interessante è “Fumetti disegnati male” per il quale abbiamo seguito un corso per disimparare a disegnare. È troppo facile ambire a pubblicare per un albo con questo nome se non sai disegnare…così sono buoni tutti…devi prima imparare a disegnare e poi, con un estenuante esercizio quotidiano, disimparare tutto. Questa è la strada, cari giovani, per entrare nel fumetto autoprodotto: disimparare.

Maicol&Mirco: Molto bello era anche quell’albo dedicato alle mascotte. C’erano, ad esempio, le storie di CIAO, la mascotte di ITALIA 90. Erano intrise di tutto il disadattamento di cui può soffrire un personaggio che si chiama come un saluto. Come può avvicinare una donna uno che si chiama CIAO? Con quel corpo? e con quella testa soprattutto? Lui voleva conoscere una ragazza da amare ma appena questa si avvicinava per chiedergli il nome lui rispondeva: ”Ciao” e la ragazza si allontanava offesa. Una storia molto triste che tra l’altro va a finire male per colpa del delfino Galak e di Mastrolindo.

Bene, bene! Questo è lo spirito del fumetto che mi piace, mi riporta per un attimo all’infanzia e al cervello fantasioso che si ha a quell’età. Dopo si cresce e l’interesse si sposta verso cose meno fiabesche (tipo l’altro sesso). Dopotutto tornando a casa non è poi così fuori dal normale sentirsi in un fumetto visto che a Bologna andare sotto i portici e un po’ come camminare in una striscia…ma…”GULP…ARG…ho pestato una merda… accidenti ai punkabbestia…SIGH”.

Giuseppe Carchia

scritto da

Questo è il suo articolo n°4

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