Intervista al Collettivo Pigrissimo Improvvisato
Domenica 11 aprile si è conclusa presso il Fusolab di Roma un mostra/istallazione/performance dal titolo curiosissimo che ha subito attirato la nostra attenzione: “Con meno movimenti possibile” . La mostra è realizzata con i lavori di tante menti, riunite nel collettivo più pigro del mondo: Collettivo Pigrissimo Improvvisato. Abbiamo incontrato una delle artiste, Irene Jorio per farci raccontare un po’ di cose e ne è venuta fuori una intervista esilarante.
Ciao Irene, leggendo della mostra “Con meno movimenti possibile”, mi è subito venuta la curiosità sul nome della mostra: è bellissimo! Raccontaci come nasce questo progetto e in cosa consiste l’istallazione al Fusolab.
Grazie del complimento, ci teniamo sempre molto al titolo. Mah…il progetto nasce un po’ dalle sensazioni che il gruppo prova in questo momento: c’è un po’ un’immobilità generale, un po’ di pigrizia post-invernale, mischiate al solito vogliadelavoràsaltame addosso che è un po’ proprio della nostra generazione. Volevamo mettere su una installazione a tema, creare una serata che desse quelle sensazioni, in maniere diverse e il più interattive possibile. La sera dell’inaugurazione infatti c’erano delle postazioni dove si potevano fare varie cose: vedere dei corti da soli sbracati su un materassaccio in una stanzetta di due metri per uno, accudire un pigro atavico virtuale per impedirne la morte, ascoltare storie deliranti seduti su una sedia a dondolo. Il tutto condito con illustrazioni, quadri e proiezioni a fare da contorno.
Il vostro collettivo da chi è composto? Quanti siete e da quanto lavorate assieme?
E’ un po’ strano chiedere da chi è composto questo collettivo, non per questo siamo il Collettivo Pigrissimo Improvvisato!
L’ “improvvisazione” secondo me è la nostra forza: il collettivo è aperto e, a seconda di quello che si vuole tirare fuori, si riforma il collettivo stesso. Certo, ci sono delle persone permanenti, ma non vorremmo mai cadere nel tranello di chiuderci in noi stessi e ripeterci tipo scimmie che si tirano la cacca. Inoltre per creare delle installazioni c’è bisogno di più professionisti possibili, ora ad esempio siamo in cerca di architetti, in modo da poter lavorare molto di più sull’ “ambiente” ( e secondo me, la loro mancanza si è sentita in questa mostra…).
In “Con meno movimenti possibile” troviamo robbaccia di Daniele Mipatrini (medico e pittore), Davide Bastolla (animatore pigro doc.), Valentina Gruer (miss Bolivia 2009! e non è con noi solo per la sua Giggina, ma soprattutto per la sua mano, una delle più felici uscite dallo Ied negli ultimi anni), Matteo Velli (frequentatore di prima media, vi invito a conoscere la sensibilità e sinteticità di questo ragazzino anche solo parlandoci 5 minuti….). E poi ci sono io, con qualche illustrazione e con due collaborazioni: il videogioco di Sonnolenzo, per cui è stata necessaria la programmazione del gigante buono e eccellente game designer Ciro Continisio, e le storie narrate che si potevano ascoltare dondolandosi, lette da Tommaso Di Giulio, un cantautore da scoprì: andate su internet e sentiteve la robba sua!
Il vostro elogio alla lentezza è solo un richiamo ad uno stile di vita più rilassato o, piuttosto, una forma di apatia verso un mondo che non vi piace?
Ma io direi entrambe le cose: c’è un po’ di disgusto di fondo effettivamente, che a volte può scaturire in periodi un po’ apatici. Ma regna comunque sovrano nel nostro collettivo un carattere demenziale e cazzone, che rifiuta ogni tipo di obbligo, stress, pippa mentale, attivismo politico. Non siamo altro che dei prodotti del nostro tempo e in questo, quindi, non molto originali.
Raccontami dove si trova la città di Basculandia.
Ahaha! Basculandia è nei culi pesanti di tutti noi, quando troviamo mille modi per fare una cosa “con meno movimenti possibile” e, alla fine, abbiamo fatto più fatica di prima e non abbiamo ottenuto niente. Basculandia è il prototipo della pigrizia mentale resa ingegneria urbanistica: un quartiere che bascula e trasporta così i suoi cittadini provvisti di sedia a rotelle da una parte all’altra. Peccato che il dondolio è casuale, perciò nessuno riesce mai effettivamente ad arrivare dove desidera.
Dove possiamo incontrare ancora il collettivo: avete altri eventi in programma?
Beh, per ora non ci sono date o progetti prestabiliti. Però stiamo creando un blog in modo da pubblicizzare eventi futuri e da raccogliere altre collaborazione esterne. Di sicuro, la prossima installazione sarà molto più interattiva di questa, perché il nostro fine è divertire, coinvolgere gli utenti, dargli degli spunti attraverso delle piccole “esperienze” che possano portare con sé. Vogliamo che i nostri eventi siano più simili ad un Luna Park piuttosto che ad una galleria.
[audio:http://www.ziguline.it/audio/03%2003%20Traccia%203.wma]Per saperne di più: