Vuoi essere informato sui nostri Ticket Deals?
Iscriviti alla nostra newsletter.

* obbligatorio
Close

Io, Macro e Michelle L’Amour

Si parla di:

Vi ricordate l’articolo pubblicato qualche tempo fa sullo show che sta spopolando a Chigaco: “Naked Girls Reading“? Bene, io e l’ amico Macro, ( mio mentore sul mondo del burlesque, del tattooing, dell’extreme body art e di ogni forma d’arte che ha a che fare con il corpo) abbiamo deciso di fare una conversazione a tre con Michelle L’Amour, burlesque showgirl di fama internazionale, ideatrice dello show in questione.

lumiere.sopheava.com

Macro – Ciao Michelle, allora io comincerei col chiederti: Il burlesque è per te solo un lavoro o uno stile di vita?

Michelle – E’ la mia vita. Sarebbe davvero triste se dovessi considerarlo solo un lavoro. La mia è pura e profonda passione per quello che faccio e lavoro duramente ogni giorno per far sì che io possa continuare a fare ciò che più mi piace.

Ma tu sei Michelle L’Amour ventiquattro ore al giorno?

Se intendi dire che vado in giro acconciata come nei miei spettacoli 24 ore al giorno ti rispondo di no, ma nell’anima sono sempre Michelle L’amour

Ventagli di piume, palloncini, raffinatissima lingerie su un corpo morbido e sensuale. Atmosfere soft dettate da note di swing e old jazz e tanta ironia, tutto secondo la tradizione classica del vaudeville e del burlesque. Come cerchi di rendere unici i tuoi show?

Io cerco sempre di mettere in scena qualcosa che non sia mai vista prima. Mi piace poter contrassegnare con il mio marchio la scena. I miei sono degli show unici ed originali come quello in cui dei palloncini si portano via i miei vestiti trascinandoli verso il soffitto, il letto a forma di cuore gigante, e più di recente, la gabbia con la pantera. Ed anche quando porto in scena gli show più tradizionali cerco sempre di aggiungere il mio tocco personale per evitare di imitare qualcosa che è già stato già visto o già fatto.

courtesy michellelamour.com

Abbiamo notato che nei tuoi spettacoli c’è sempre un mix di classica eleganza da Vaudeville (a cui facevamo riferimento prima) e posizioni da Lap Dance in cui il fondoschiena è sempre in evidenza. Credi possa essere “la chiave” per adattare, anche giustamente, uno spettacolo classico ad un pubblico ormai abituato alle proposte della TV?

Ad essere sincera non ho mai fatto caso a questa cosa. In realtà cerco di mettere in evidenza il mio lato posteriore perchè la maggiorparte delle ballerine non lo fanno, e poi penso di essere stata fortunata ad avere un bel posteriore così cerco di sfruttarlo al massimo. Penso che tutti i ballerini debbano sfruttare al meglio la loro parte migliore ed offrire al pubblico ciò che più ritengono opportuno.

Come immagini un’eventuale evoluzione di questi spettacoli nell’arco dei prossimi dieci anni?

Certamente! Ho così tante idee. Continuerò ad esibirmi ed a creare nuovi shows.

Come e dove ti immagini tra dieci anni?

Spero vivamente di riuscire a girare il mondo portando in scena i miei spettacoli burlesque e Naked Girls Readings. Ho lanciato una scuola di burlesque anche fuori da Chicago (quella di Chicaco si chiama Studio L’amour ..) con cui sto cercando di far evolvere il concetto di spettacolo “sexy”.

Hai già pensato a cosa fare quando non ti esibirai più?

Beh mi vedo come produttrice e docente, ma sul serio, non penso proprio che smetterò. Ci sono delle performers qui che continuano ad esibirsi anche dopo i sessant’anni.

Dimitri – Puoi dirci com’è nato il progetto “Naked Girls Reading”?

Michelle – E’ nato nel mio appartamento. Stavo leggendo sul divano nuda, ed il mio compagno, Franky Vivid, mi vide. Fummo tutti e due coplpiti dall’immagine di quella situazione ed io pensai che era molto bella. Non la presi sul serio questa cosa e cominciammo a dire scherzando che avremmo dovuto comprare il dominio nakedgirlsreading.com. Poi lo facemmo. Questo successe 2/3 anni fa. Non facemmo nulla per il concept dello spettacolo finché io non aprii il mio Studio L’amour e pensai che sarebbe stato veramente divertente provare ad organizzare un evento dal vivo. A marzo celebreremo il nostro primo anniversario.

Qual’è stato secondo te il motivo del suo rapido successo? Intendo anche dal punto di vista mediatico.

Penso innanzitutto che il titolo abbia funzionato un casino. Le persone si incuriosiscono subito e voglio capire di cosa si tratta. Loro vengono per Naked Girls ma rimangono per la letteratura. Chi è venuto la prima volta, poi ritorna anche una seconda. Facciamo un sacco di repliche, per cui ci deve essere qualcosa che funziona davvero, giusto?

courtesy michellelamour.com

Sapresti spiegarmi perchè le persone vengono ai vostri show? Cosa più di ogni cosa li attrae?

Come ho già detto la parola “nude” di sicuro attrae la gente. E’ una delle cose che salta fuori dal titolo, ma non potrei mai dire che sia solo una questione di titolo.

Pensi che lo show continuerà ad avere successo anche dopo che l’effetto curiosità sarà finito?

Penso proprio di si, questo show avrà un successo che durerà nel tempo. Ci sono un sacco di idee che verranno fuori in futuro e sò per certo che avremo sempre nuove cose da offrire.

Avete mai ricevuto delle critiche negative riguardo al vostro spettacolo?

Si, anche se sono state poche. Molte di queste riguardano l’accusa che ci viene fatta di rovinare l’immagine della donna e di insultarla. Cosa che non condivido minimamente. Io penso che questo sia stato lo show più raffinato a cui io abbia mai assistito. E’ davvero un’esperienza magica. E’ un bellissimo connubio tra letteratura e femminilità condotto sempre in un’atmosfera suggestiva. Se guardi all’arte del passato troverai sempre delle immagini di donne nude che leggono. Sono sempre state oggetto di profondo interesse. Noi cerchiamo solo di ricreare quelle ambientazioni e creare interesse attorno ad esse.

Pensi di organizzare un tour in Italia? Ti potremmo aiutare a promuoverlo!

Sempre che tu non mi stia prendendo in giro in questo momento! Se mi vorrete, verrò!

Per saperne di più: michellelamour.com

[download english version]

Dimitri Grassi

scritto da

Questo è il suo articolo n°319

Sullo stesso genere:

Community feedback