Jessica Stewart, un’americana a Roma
In anni di crisi economica e culturale come questi, in cui molti artisti italiani emigrano all’estero alla ricerca di una situazione migliore dove vivere e proporre la propria arte, cosa ci fa una fotografa trentenne, americana a Roma? Sto parlando di una Jessica Stewart, una ragazza cresciuta a pane e arte, approdata nella capitale quasi per caso e innamorata della street art.
Jessica, classe 1981, è nata in un paesino vicino a Boston, nel Massachusettes, dove si è laureata in storia dell’arte del rinascimento italiano. Una passione questa, aumentata negli anni, anche grazie ad alcuni viaggi effettuati in Italia e alla possibilità di risiedervi per la prima volta nel 2001 a Padova, in seguito alla vincita di una residenza ERASMUS. Adora viaggiare: ha visitato perfino la terra nipponica, rimanendo affascinata dal mondo orientale e sognando, come prossime mete, la Cambogia e il Vietnam.
La sua propensione per la fotografia è sbocciata quando, anni fa, i suoi familiari le hanno regalato una reflex. Dopo aver frequentato un corso di fotografia analogica in bianco e nero all’università, ha iniziato ad appassionarsi a tale mezzo espressivo, divenendo oggi la sua compagna inseparabile.
Dal 2005 l’americana risiede nel capoluogo laziale. A monte di tale scelta c’è, in primis, una stabilità finanziaria tutelata da uno stipendio fisso che le permette di vivere serena e libera di poter fare ciò che le piace una volta concluso l’orario di lavoro. Jessica, infatti, è impiegata presso un azienda USA che si occupa di organizzare itinerari turistici per accademici americani presenti sul territorio cittadino. A ciò si unisce la sua innata attrazione per l’arte rinascimentale italiana e, soprattutto per l’espressioni artistiche di strada ed il clima amichevole che si respira in tale ambiente.
Stanca di leggere blog stile “rosa e fiori”, nel 2008 ha sentito l’esigenza di dar vita a romephotoblog.com con il fine di condividere, con utenti italiani e stranieri, il suo interesse verso la creazione artistica e la fotografia segnalando luoghi ed eventi presenti nel contesto romano in particolare riferiti alla cultura dell’urban art locale, diventandone divulgatrice attraverso i suoi scatti. Infatti, munita della sua Canon impressiona opere ed artisti in azione, effettuando reportage inediti, dove mette in luce il loro processo artistico. Solo attraverso la diretta conoscenza dell’artefice, infatti, è possibile capire cosa egli vuole trasmettere e raccontare attraverso i suoi lavori. Ulteriore scopo del blog è mettere al corrente i fruitori di quegli aspetti e/o zone abitualmente non frequentate dai turisti e spesso celati perfino ai cittadini. Il suo è un racconto fatto di immagini genuine che testimoniano come giovani menti creative operano in quartieri periferici, come il Pigneto, San Lorenzo o Garbatella, dove il degrado cittadino acquista un fascino particolare se abbellito da opere di Lazlo-Biro, Alice o Lucamaleonte. Un blog tutto da visitare, insomma, che vede punte giornaliere di 200 visitatori!! Un successo che le ha comportato ampia popolarità nell’ambito della street-art, fino a ricevere varie proposte di collaborazione da parte di molti writers come immortalare i loro vernissage o i loro live painting.
A Jessica preme segnalare la scarsa presenza di fotografi o persone che documentino le nuove tendenze artistiche urbane, contrariamente a quanto succede in USA, dove tale fenomeno è da decenni promosso e divulgato fino ad essere istituzionalizzato (vedi il MOCA di Los Angeles). Mentre, qui, solamente da qualche anno si è preso coscienza del valore di tale espressione artistica, importandola in spazi espositivi più istituzionali (vedi Garagezero, Wunderkammern o la 999Contemporary).
Tornando alle sue istantanee abbiamo cercato di capire come svolge il suo lavoro di fotografa. Affermando di essere interessata agli scatti spontanei, quindi niente pose prestabilite o foto-ritratti, la nostra americana esegue foto prendendo come riferimento gli insegnamenti e/o accorgimenti appresi durante gli studi, ovvero tutti quei meccanismi (come la prospettiva, la luce, il taglio dell’immagine) utilizzati dagli artisti rinascimentali e barocchi che invitano il fruitore a entrare nell’opera, a metterlo a suo agio, fino a facilitare la comprensione del soggetto o della storia raffigurata. Inoltre, a volte si sofferma per mette a fuoco alcuni particolari delle opere, per porre l’utente nella condizione di percepire e comprendere quale tecnica è stata usata o solamente per fargli godere la sua bellezza. Guidata dall’ispirazione estemporanea, afferra situazioni, luci o atmosfere particolari che la stimolano in quel preciso momento.
In ultimo, le abbiamo chiesto quali erano i progetti per il futuro o sogni nel cassetto: “Mi piacerebbe pubblicare un libro in cui raccogliere le foto che ho scattato in questi anni”, ci ha rivelato. Un progetto forse realizzabile, visto l’ampio archivio acquisito dal 2008 ad oggi e certamente utile in quanto documento fotografico dei retroscena e della storia dell’urban art romana degli ultimi anni.
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