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La bara del Bastardo

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Siamo addolorati,

in questo momento, il vostro dolore è anche il nostro. Non riusciremo mai a trovare una figura come la sua che ha dato tanto alla nazione, un esempio, un ricordo incancellabile. Siamo vicini in questo triste giorno.

Oggi è venuto a mancare il Bastardo, colui che ha promesso un milione di posti di lavoro, colui che ha lottato per abbassare le tasse e che ha sostenuto il progetto del ponte sullo stretto, il progetto del nucleare in Italia, che ha risolto il secolare problema dei rifiuti a Napoli ed ha accolto i profughi di ogni dove.

L’amico di tutti noi, apprezzato e rispettato in tutto il mondo, un idolo sempre abbronzato. L’impeccabile esempio per l’umanità. Un onesto cittadino che credeva nella libera informazione e che ha dato un senso alla nostra vita regalandoci tante figure di riferimento. Un uomo pieno di passione: amava il calcio, la telenovella e la politica. E’ sceso in campo risolvendo in un colpo solo tutti i problemi della popolazione. Senza di lui non ci sarà più un punto di riferimento e non avremmo più quell’entusiasmo per credere di essere noi il popolo della libertà, un uomo altissimo che si è saputo abbassare ed essere uno di noi, una persona umile che sapeva dialogare con i problemi della gente.

Viene a mancare il padre dal grande cuore attento a tutto, un eroe che l’Italia non può dimenticare. Quello che resta è una formazione che lui ha dato a tutte le persone che l’hanno circondato e sostenuto, rimane un grande dono che ci ha fatto, tante persone arricchite di principi etici che porteranno avanti la sua voce e il suo lavoro.

Stiamo supponendo la morte del Bastardo.

La bara del Bastardo è la bara di colui che non merita un seppellimento dignitoso, di colui che s’approfitta e che prende senza chiedere, di colui che non se la può permettere; talvolta però l’amore è così grande che con coscienza una persona buona per restituire dignità al morto, ha costruito una bara di fortuna con materiale riciclato.

La morte è la “livella” che rimette tutti sullo stesso piano, l’unico sistema di uguaglianza. Il mondo è un cimitero aperto, in questa terra non si vive perché questo è il luogo della morte del rispetto. La scelta del percorso è una scelta personale che porta alla formazione della propria identità. Ero sulla barca di Caronte navigando in un mare di sangue, all’improvviso un isola con una scala fatta di corpi e Caronte mi indicò il percorso dell’arrampicata sociale. Ho capito di essere un piccolo Bastardo privo di senso, piccolo. E la salita immane, solo con l’unione delle nostre voci e nella collaborazione, nella partecipazione collettiva si aprono le ali della speranza. Il Bastardo è colui che è orfano dei valori.

Il Bastardo sono io, sei tu, siamo tutti noi.In un condizione esistenziale di precarietà, il Bastardo è il figlio di nessuno. Privato di una famiglia e di un ruolo nel mondo. Il bastardo non ha dignità, non ha sentimento né rispetto. Centocinquant’anni fa dicemmo “O si fa l’Italia o si muore”, oggi assistiamo alla morte. Orfano di un futuro lasciato in balia di un sistema pensionistico insano. Io, Bastardo, sto a margini della società. Il Bastardo è un’immagine da evitare, da scartare, una figura senza speranza perché è morto in partenza..

Potete salutare per l’ultima volta il Bastardo in Famiglia Margini un ambiente più adeguato e meno tetro degli obitori, dove martedì 19 Aprile 2011 viene allestita la Camera Mortuaria. Piangeranno sulla bara insieme ai famigliari, amici, conoscenti e semplici curiosi.

Il gran capo

scritto da

Questo è il suo articolo n°3459

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